Lione, crocevia fondamentale per la qualificazione agli ottavi di Champions League edizione 2016/17 della Juventus. Il girone H entra nel vivo, e i bianconeri volano in Francia per affrontare una sfida chiave per il passaggio del turno. Volano, sì, ma non tutti, date alcune defezioni di troppo. Mandzukic, Chiellini, Pjaca, oltre ai soliti noti Rugani e Asamoah, con Lichtsteiner fuori lista e Marchisio in fase di recupero.

Massimiliano Allegri spiega però, in conferenza stampa pre-match, come non sia preoccupato per le assenze: "Durante il corso della stagione capita di avere un momento in cui mancano alcuni giocatori, nessuno vorrebbe accada, ma fa parte della stagione. Dispiace per Mario, ma l'importante è che non sia nulla di lungo, come Chiellini, possono rientrare già sabato. Marchisio vien da un lungo infortunio Abbiamo Kean che è un ragazzo bravo, abbiamo Cuadrado che può giocar davanti".

"La squadra farà un prestazione importante - spiega poi il tecnico - il Lione è una squadra organizzata e in casa gioca diversamente da quanto fa in trasferta. Quando si giocano le partite di Champions non ci sono momenti facili e difficili. A Siviglia ha giocato bene, a Nizza è andato sotto presto. Domani sarà difficile, come sempre in Europa". Difficile sarà affrontare anche Lacazette e Fekir, "due ottimi giocatori, veloci e tecnici", come dice Allegri, che poi torna a fare un discorso di squadra: "Loro sono bravi nelle ripartenze e bisogna stare attenti in quella situazione di gioco".

Poche indicazioni di formazione, ma resta sempre in voga la questione regista, dove tanti giocatori sono stati provati, e in diversi possono stare. L'allenatore bianconero afferma: "Non ci sono stati esperimenti, quel ruolo è specifico, bisogna avere caratteristiche precise. Devo sempre scegliere, abbiamo tante alternative. L'importante è che, quando faccio rifiatare qualcuno, gli altri portino a casa punti, in campionato come in Champions. Cerco di mettere in campo i giocatori a seconda delle caratteristiche, stiamo cercando di cambiar qualcosa nel modo di giocare le partite, il sistema di gioco è relativo".

Dalla Champions alla Champions, da Berlino a Lione, con tanti cambiamenti, ma anche una costante, ovvero le idee chiare: "L'obiettivo è passare il turno, sarebbe il settimo anno di seguito per me, un risultato importante", dichiara l'allenatore. Poi, sulla rosa: "La squadra ha avuto una crescita importante, da lì sono stati cambiati 16 giocatori, lavorare con un nuovo gruppo porta molti stimoli, la società mi ha messo a disposizione giocatori di spessore e rispetto all'inizio il progetto è cresciuto molto".

Parentesi anche sul campionato, dove si dice la Juventus non esprima un bel gioco quanto fanno altre squadre. Fantasmi che Allegri non ha problemi a scacciare, dubitandone anche l'esistenza stessa: "Il campionato dura 38 partite e difficilmente vince chi gioca male per 38 partite. A volte poi non capisco cosa voglia dire giocar male o bene, conta il risultato finale. Il 31 maggio bisogna essere in cima, nell'albo d'oro va chi ha vinto il campionato. Ci sono squadre che giocano un buon calcio, e il Milan è rientrato in lotta, la stessa Roma, il Napoli, ma ci sono momenti e momenti. La Juventus ha le sue caratteristiche e con quelle cerca di arrivare in fondo a tutte le competizioni, e questa è la cosa più importante".