Parlare di pioggia sul bagnato potrebbe apparire quantomeno esagerato, ed effettivamente andrebbe ben oltre il limite, visto che l'argomento di discussione è una Juventus comunque in testa alla classifica di Serie A e con uno score più che vincente in stagione, Europa compresa. Certo che se però qualcosa andasse più per il verso giusto, probabilmente i grattacapi diminuirebbero. E Massimiliano Allegri di grattacapi in queste due settimane ne ha qualcuno di troppo, perchè le sliding doors dell'infermeria non accennano a smettere di girare. L'ultimo in ordine di tempo a fare il proprio ingresso in lista indisponibili è stato Paulo Dybala, il quale per una distrazione alla coscia destra starà fermo circa un paio di settimane.

La Joya abbandona i suoi compagni in uno dei momenti più importanti della stagione, alla vigilia di un poker di partite insidiose e per certi versi fondamentali: il trittico casalingo con Sampdoria, Napoli e Lione, e la trasferta a Verona col Chievo. I bianconeri perdono non solo il proprio elemento di spicco della rosa, ma anche il raccordo ideale tra i reparti, lasciando un buco incolmabile, tanto da richiedere un cambio di atteggiamento e di sistema pressoché immediato, perchè la partita con il Milan ha dimostrato che il 3-5-2 puro (o come lo si vuol chiamare, visto che poi puro non è) con Cuadrado a fungere da punta di raccordo non può funzionare, non avendo il colombiano quelle caratteristiche.

Massimiliano Allegri.
Massimiliano Allegri.

La prima diretta conseguenza sarebbe dunque un ulteriore avanzamento della posizione di Pjanic, e probabilmente anche un accentramento, ma senza costringerlo da regista, bensì da trequartista più puro in una sorta di 3-4-1-2, con i numeri sempre da prendere con le pinze. In questo modo anche Cuadrado avrebbe maggiore libertà di movimento al fianco di Higuain, come la potrebbe avere Pjaca, giocatore simile per caratteristiche all'ex Fiorentina e Chelsea. Si renderebbe necessaria in questo caso la presenza di Chiellini, essendo in grado di interpretare meglio di altri lo scivolamento sull'esterno sinistro di difesa nel passaggio a quattro dietro in fase offensiva, oppure di Evra, che già quel ruolo l'ha interpretato con successo. Di fatto la squadra si muoverebbe intorno a un perno centrale rappresentato per l'appunto dal fantasista bosniaco, potendo poi interpretare ogni tipo di situazione con i movimenti coordinati di tutta la squadra.

La prima idea.
La prima idea.

Non si scongiura nemmeno l'ipotesi delle due punte pesanti, con Mandzukic al fianco di Higuain, le quali richiederebbero per forza la presenza di due esterni capaci di crossare e sfruttare al meglio le fasce laterali, magari rispondenti al nome di Cuadrado e Alex Sandro, sempre con Pjanic a svariare centralmente tra le linee per rifinire. Soluzione questa molto sperimentale, provata solamente a Palermo, ma in quel caso fu da prendere decisamente con le pinze, visto il disordine regnante in campo e l'organizzazione minima, aspetto aggiustato nel corso dei giorni con una chimica ancora non eccezionale (anzi...), ma sicuramente migliorata rispetto a un mese fa.

Le due punte pesanti.
Le due punte pesanti.

Sperimentale sembra anche l'aggettivo giusto per definire l'eventualità di 4-3-3 con Cuadrado e Pjaca larghi ai lati dell'unica punta (Higuain). Sarebbe una sorta di derivato del 3-5-2, e ciò dimostrerebbe quanto i moduli siano volatili e cambino repentinamente, dimostrando l'errore nel parlare di sistemi piuttosto che di caratteristiche. L'idea intriga, a maggior ragione se si riconsidera anche la posizione dello stesso Pjanic, avanzandola, e allo stesso tempo la possibilità di utilizzare due terzini di ruolo anzichè i tre dietro. Uno schieramento parzialmente già visto in Champions League, nel secondo tempo di Zagabria, quando fu però Dybala a giocare da trequartista.

Gli esterni veloci.
Gli esterni veloci.

La prima chiara indicazione della piega che prenderà la Juventus si avrà mercoledì sera: i bianconeri ospiteranno la Sampdoria nel match sulla carta più facile, quello nel quale Allegri potrà testare lo stato di salute dei suoi e, in base a quello, muoversi di conseguenza verso le sfide con Napoli e Lione. Certo è che le soluzioni, almeno idealmente, abbondano. Eppure senza Dybala i bianconeri fanno meno paura. Sta solo ai diretti interessati dimostrare l'errore che si sta commettendo.