E alla fine arriva Leo: un sinistro da fuori di Bonucci all'84' sbroglia una partita chiusa e regala alla Juventus la vittoria sul campo di un ostico Siviglia, crollato dopo un'ora di partita in 10 uomini per l'espulsione di Vazquez. Il punteggio finale recita 1-3, sigillato nell'ultimo minuto di recupero da Mandzukic dopo il botta e risposta nel primo tempo tra Pareja e Marchisio. Allegri sorride, i suoi volano in testa al girone e vincendo l'ultima con la Dinamo Zagabria in casa si assicurerebbero il primo posto.

L'emergenza offensiva e difensiva costringe i bianconeri a schierarsi col 4-3-3: retroguardia obbligata, Bonucci-Rugani, così come il tridente offensivo con Alex Sandro avanzato insieme a Cuadrado e Mandzukic. In mezzo i tre ideali titolari, mentre sulle corsie di difesa si muovono Dani Alves, grande ex, ed Evra. Risponde con la difesa a tre Sampaoli, con Mercado da interno e Mariano alto nel centrocampo a quattro; a sinistra gioca Escudero, mentre Vitolo e Vazquez supportano l'unica punta Vietto. In mezzo al campo spazio ai muscoli di N'Zonzi e Iborra.

La partita prende presto una brutta piega per la Juve, poichè il Siviglia non solo è organizzato nel pressing e nel possesso, con spaziature pressoché perfette, ma riesce anche a trovare il vantaggio con un destro al volo di Pareja dal limite, dritto all'angolino e imprendibile per un Buffon coperto e impossibilitato nella lettura della traiettoria. Galvanizzati dal gol, i ragazzi di Sampaoli regalano una decina di minuti di calcio spettacolare, fatto di pochi tocchi e passaggi perfetti: uno di essi smarca l'inserimento di Escudero, poco cinico nella conclusione. 

I bianconeri escono alla lunga, alzando il baricentro e riconquistando un maggior numero palloni in mezzo al campo, i quali permettono di dare sfogo alle ripartenze, non concretizzate causa troppi errori tecnici, sia nelle verticalizzazioni che sui cross. La prima vera grande palla-gol la Juve la trova dopo la mezz'ora: Cuadrado e Alves combinano a destra, pescando poi Khedira a rimorchio, il cui destro sfiora soltanto l'incrocio dei pali. In precedenza ci aveva provato anche Mandzukic a giro, trovando il fondo.

Partita di nervi tesi che al 36' esplode: secondo giallo per Vazquez, ammonito cinque minuti prima, e cartellino rosso. Prende così coraggio la squadra di Allegri, che nel secondo minuto di recupero perviene al pareggio dal dischetto: Mercado trattiene Bonucci in area su azione da corner, Clattenburg vede e decreta il penalty. Marchisio con il destro calcia basso alla sinistra di Sergio Rico, che indovina l'angolo, tocca, ma non trattiene, ed è 1-1 tra le proteste di un inferocito Sampaoli.

Anche la ripresa manifesta nervosismo, e l'allenatore argentino - dopo aver inserito Sarabia per Vietto e aver corso un brivido lungo la schiena per un bel destro rasoterra di Pjanic deviato da Rico - viene espulso da Clattenburg per le reiterate proteste. La partita è però bloccata, il Siviglia si difende su due linee e non concede spazi a una Juve sterile, senza soluzioni. Ci vuole il colpo di Bonucci da fuori per smuovere le acque e il punteggio, un sinistro da fuori di prima intenzione che, all'84', viene deviato e piega le mani di Rico.

La partita si ribalta, gli andalusi premono e Allegri corre ai ripari inserendo Chiellini e cercando di ripartire, non senza sofferenze, ma al 94' può tirare un lungo sospiro di sollievo, perchè Mandzukic, negativo nei 90 minuti, è chirurgico a piazzare il destro sul palo lungo da dentro l'area, mandando la partita agli archivi sul risultato di 1-3 e la Juventus in testa al girone, padrona del proprio destino: una vittoria con la Dimano basta per mantenere il primo posto.