Qualcosa in più - da Gonzalo Higuain - era lecito attendersi arrivati a questo punto. Non certo la replica di una stagione unica nel suo genere, ma quantomeno un apporto, in termini realizzativi e di incidenza, maggiore. I 90 milioni spesi per strapparlo al Napoli e portarlo a Torino miravano a questa direzione, cioè trovare la via del goal più facilmente.

I numeri dopo 14 giornate di Serie A e 5 di Champions League non sono poi così negativi: 18 presenze e 9 reti, 1229 minuti in campo, in media un goal ogni 137 minuti. Se si confrontano queste statistiche con quelle dello scorso anno le differenze ci sono, 12 goal in campionato e 2 in Europa League, con 283 minuti in più nella passata Serie A però, partendo tra l’altro sempre da titolare. Ciò che distingue le due stagioni a confronto è l’incidenza nel gioco di squadra: a Napoli il Pipita concluse verso la porta 72 volte, centrando lo specchio in 29 occasioni; alla Juventus i tiri totali sono 43 di cui 15 nello specchio. La percentuale realizzativa è però migliorata, 41.3% contro 46.7%.

Il primo goal in bianconero di Higuaìn all'esordio contro la Fiorentina, www.gazzetta.it
Il primo goal in bianconero di Higuaìn all'esordio contro la Fiorentina, www.gazzetta.it

Nell’analisi pubblicata sulla Gazzetta dello Sport il dato su cui lavorare è un altro: in 6 partite su 14 non ha effettuato conclusioni in porta, mentre in tutto il campionato scorso furono 5 in totale. La spiegazione è soprattutto tattica, visto che con Sarri Higuaìn aveva a disposizione le due ali, Callejòn da una parte e Mertens o Insigne dall’altra, ed i tre di centrocampo che lo vedevano come finalizzatore assoluto. A sostegno di questa tesi ci sono ancora una volta i numeri: Hamsik dopo le prime 14 giornate 2015-16 aveva segnato una sola rete contro le tre di quest’anno, mentre Callejòn rimase a secco per tutto il girone d’andata contro i 7 goal già realizzati finora.

Nella Juventus i compiti del Pipita non riguardano solamente la fase offensiva ma anche quella difensiva, resi ancora più evidenti da quando Dybala è infortunato. È emblematica la partita contro il Pescara in cui Higuaìn ha corso per 90’ anche dopo aver subito il colpo alla coscia che gli ha fatto saltare la trasferta di Siviglia, prendendosi i complimenti di Massimiliano Allegri in conferenza stampa. In più l’argentino è partito dalla panchina in 5 occasioni, subentrando negli ultimi scampoli di gara, ed è logicamente più difficile essere decisivo a partita in corso. La brillantezza non è certo una qualità della Juventus in questo momento, ma Allegri si dice tranquillo e consapevole che la condizione della squadra sarà al top a marzo, quando i tornei entrano nella fase clou ed è lì che la vena da goleador implacabile propria di Gonzalo Higuaìn troverà libero sfogo.

Fonte La Gazzetta dello Sport, articolo di Matteo Dalla Vite.