Tridente pesante possibile? Sì, ma solo a partita in corso. Questo è quello che ha sempre detto Allegri, dandone poi prova nell'ultima partita contro il Milan partita della Supercoppa Italiana disputata a Doha. C'è da dire che il tecnico solo a inizio anno ha avuto a disposizione tutti e tre i giocatori, per colpa dell'infortunio di Dybala a San Siro contro il Milan che lo ha tenuto fuori per un mese e mezzo. La fantasia del numero ventuno sarebbe vitale per la sopravvivenza di un eventuale tridente pesante.

I pro di questa eventuale scelta sono facilmente intuibili. Più possibilità di fare gol avendo due attaccanti che vivono per segnare, più Dybala che nei suoi piedi ha tante reti. Higuain non dovrebbe più snaturare le proprie caratteristiche avendo la Joya alle sue spalle e Mandzukic sarebbe più libero di svariare ed aiutare la squadra.

Il partito dei contro ha però dalla sua ottime motivazioni. Mettendo Dybala dietro Higuain e Mandzukic, la Juventus non avrebbe punte a disposizione da poter inserire nel secondo tempo, se non il solo Pjaca (che non è una punta d'area di rigore) e il giovane Kean che deve ancora maturare in una primavera in cui risulta (perfino lì) tra i più giovani. Inoltre esiste il rischio di allontanare troppo Dybala dalla porta. E per un attaccante avere difficoltà nel segnare non è proprio l'ideale. Soprattutto per Dybala che al suo primo anno superò (in gol) il primo anno di Tevez, trascinando in modo pazzesco la Juventus verso il quinto scudetto. Inoltre l'ex Palermo sarebbe costretto a sacrificarsi tantissimo nella parte difensiva, in un ruolo in cui un centrocampista è più abituato a stare per posizionamento e abitudine tattica.

Nella partita contro il Milan, giocata a Doha, Allegri mise Dybala proprio alle spalle dei due attaccanti togliendo Pjanic a mezzo servizio. La partita era sull'1-1, quello fu il secondo cambio, l'unico tattico: gli altri due, forzati, non gli permisero di ritornare al 4-3-3, non potendo rinunciare a un terzino o a un esterno. La situazione precipitò e quei 55 minuti non rimarranno particolarmente impressi nella memoria del tecnico. Il bilancio complessivo sembra così logico: tridente sì, ma solo a partita in corso e a seconda di come è impostata la gara. Poi chissà, magari Pjaca dimostrerà il suo vero valore e tra qualche mese potremmo parlare d'altro.