Se c'è qualcuno a cui questa stagione ha fatto bene, costui di nome fa Daniele Rugani. Per capire perchè, basta tornare ad un anno fa esatto di questi tempi: il centrale aveva allora raccolto soltanto 3 presenze in bianconero, delle quali solamente una da titolare e peraltro in Coppa Italia. Oggi invece il numero 3 è rimasto nelle statistiche, ma in qualità di numero delle reti stagionali siglate dal difensore che, complice qualche infortunio dei titolari e le continue rotazioni di Allegri si è ritrovato scelto ben 11 volte per partire dal primo minuto. Un bottino discreto in un reparto che sembra un po' in calo ma che rimane il migliore in Italia e fra i migliori in ottica Champions League, lo dicono le statistiche.

Insomma un inserimento e una crescita graduale che stanno portando il centrale toscano a scalzare l'intoccabile - perlomeno sinora - BBC per formare, insieme al neo-acquisto (soltanto dal 2018) Caldara, una coppia tutta italiana per il futuro della Signora. Ed oggi, dopo i normali allenamenti, il talento della società di Corso Galileo Ferraris si è concesso ai microfoni di Jtv, la rete televisiva ufficiale della Juventus, per un'intervista. Il primo degli argomenti trattati è stato riguardante l'immediato futuro: la partita contro il Milan di mercoledì e la possibilità di ottenere una vendetta dopo i due scherzetti stagionali dei rossoneri ai danni dei bianconeri: "Senza dubbio si tratta di una rivincita. Le partite di campionato e di Doha ci hanno lasciato l’amaro in bocca, quindi vogliamo assolutamente vincere".

Si continua, con uno scorcio dal passato: le 21 giornate di campionato, una breve analisi, e le sensazioni dopo la sconfitta contro la Fiorentina che, come al solito, è stata seguita da una vittoria (nel particolare, ieri i piemontesi hanno battuto la Lazio). Riguardo all'ultima gara in ordine cronologico il centrale dice che: "Contro la Lazio abbiamo dimostrato quello che dice la nostra storia, e cioè che la Juve non sbaglia due partite di fila". E riguardo alla sconfitta invece..: "Quello di Firenze è stato un passo falso che ci ha fatto bene, lo abbiamo dimostrato contro la Lazio. Gli attaccanti hanno fatto un grande lavoro, sacrificandosi e aiutando molto nella fase difensiva, per poi mettere tutta la loro qualità tecnica in zona gol".

Andiamo invece al futuro: il sogno realizzabile (o ossessione?) Champions League, il campionato ancora aperto con due avversarie, quali Roma e Napoli, che sembrano aver trovato nuovi stimoli, i miglioramenti da fare e quello che dev'essere l'atteggiamento da mantenere nei confronti dei progressi, che anche una squadra forte come quella bianconera deve saper concretizzare... "Entriamo nella fase cruciale della stagione, in cui conteranno sia il lavoro fisico che quello mentale. Al momento credo sia più fondamentale il secondo, abbiamo tanti mesi davanti e dobbiamo essere solidi, per continuare a crescere e migliorare. In Serie A sono pericolose sia la Roma che il Napoli, anche se la Roma forse è un po’ più avanti, avendo trovato una grande solidità difensiva. Ma comunque, tornando a noi, sappiamo di dover crescere, anche tecnicamente, per arrivare in fondo a competizioni come la Champions League: il segreto sta nel volersi sempre mettere in discussione ed essere a disposizione, poi i risultati arrivano".

Anche se breve (ricordiamoci, classe 1994), la carriera di Rugani è piena di curiosità da raccontare. La maturità tattica da difensore è stata l'apice di un processo iniziato da centrocampista, passando anche per una breve esperienza fra i pali e tanti allenatori, in particolare Maurizio Sarri ma anche un nome un po' meno menzionato nell'ambito della carriera del centrale originario di Pisa: "All’inizio della mia carriera ho giocato da centrocampista, addirittura per una settimana anche da portiere, e devo dire che non ero nemmeno così male, ma preferivo correre… Se penso a un allenatore che mi ha cambiato ne dico uno meno conosciuto, Mister Baroni qui alla Primavera della Juve: mi ha fatto capire dove sarei potuto arrivare".

E per un giocatore così valido è arrivato, a fine anno, un riconoscimento di livello assoluto. La rivista France Football ha infatti inserito il bianconero oggi intervistato nella formazione con il più grande coefficiente di talento in Europa: "È un gran bel riconoscimento, che mi rende orgoglioso: in più quest’anno mi sto anche togliendo la soddisfazione di segnare qualche gol, spero di farne altri, per un difensore è bellissimo".

Un'ultima battuta sul nuovo logo della Juventus, presentato esattamente da una settimana. Le prime sensazioni, per un tesserato piemontese, non possono che essere positive: "Una grande serata, quella di lunedì scorso, d’altronde la Juve ci ha abituato da tempo a eventi così. Il nuovo logo mi piace, guarda al futuro, un passo avanti. In una parola? Innovativo".