I pentacampioni d'Italia, in questa fase dell'anno, sembrano più che mai lanciati verso il sesto titolo consecutivo. Dopo la serie di difficoltà che aveva fatto emergere Roma e Napoli come possibili pretendenti del titolo, la Juventus sembra essere diventata imbattibile con il suo nuovo 4-2-3-1, nato dalle ceneri della sconfitta di Firenze. Il ricambio principale - probabilmente il più importante fra quelli avvenuti - riguarda Juan Cuadrado, inserito al posto di un centrale. E da subito, come sempre, si è rivelato decisivo nel momento del bisogno (vedi derby d'Italia di domenica scorsa).

L'identikit è quello di un colombiano arrivato a Torino come colpo last-minute dell'estate 2015, che all'inizio ha vestito la casacca col 16 (e la somma delle cifre è 7), in prestito secco. Il verbo "decidere", a quanto pare, ce l'ha nel sangue: decide un derby col Torino al 93esimo appena arrivato, mentre a fine stagione decide di obbligare il Chelsea di Conte - che oggi domina la Premier (il quale gli avrebbe offerto volentieri un posto da titolare) a lasciarlo tornare alla Juventus, dove stavolta prende il numero 7. Il resto è storia recente: la bomba da fuori area che ha atterrato l'Inter è soltanto l'ultimo botto di un'avventura davvero incredibile. Ve la vogliamo riassumere: il caso vuole che il sudamericano abbia segnato 7 reti in quest'anno e mezzo in bianconero fra tutte le competizioni, e che alcune di queste siano davvero pesanti. Che dire? La scelta degli highlights della sua esperienza torinese è stata estremamente semplice. Buona visione.

Atto I, Juventus - Torino, Serie A 2015-2016, 11^ giornata

La Juve, attesa al varco in quanto quadricampione d'Italia, ha iniziato male il suo cammino in Serie A. Nelle prime 10 giornate sono arrivati 12 punti; nell'ultimo match di questo parziale, i bianconeri sono rovinosamente caduti sul campo del Sassuolo. Arriva il Torino, in casa, è questione d'onore e di derby.

Ma la storia è sempre quella. Sprazzi di Signora nel primo tempo: con una bell'azione, proprio l'allora numero 16 assiste Pogba su velo di Dybala per la splendida rete dell'1-0. Altrettanto bella, però, la soluzione da fuori di Bovo che vale l'1-1 e mette ancora quegli spettri inquietanti addosso ai padroni di casa, che vedono seriamente la possibilità di sconfitta, quando Glik colpisce di testa trovando un Buffon sontuoso. Bonucci, poi, colpisce una traversa all'87esimo che sa di sentenza su tutta una stagione.

Eppure, qualcosa sta per accadere: Alex Sandro, entrato al posto della Joya, mette una palla tesa dal fondo. Sbuca Cuadrado, che scivola, ma non può sbagliare. 2-1, Torino è bianconera, i campioni in carica svoltano e da questo match in poi vinceranno talmente tante partite di fila da giungere al primo posto. Non esattamente un gol qualunque.

Atto II, Juventus - Fiorentina, Serie A 2015-2016, 16^ giornata

Dopo 5 partite vinte di seguito, i piemontesi si sono rilanciati in classifica. Allo Stadium arriva la Fiorentina, che ha concretizzato un avvio di campionato mostruoso, portandosi per qualche momento anche in cima alla classifica col calcio spettacolare di Sousa. Uno snodo stagionale, insomma.

E per essere un big match, la Juventus non approccia come potrebbe. Anzi: Bernardeschi ha lo spazio per un dribbling secco all'interno dell'area dopo appena 2 minuti, Chiellini lo stende, è rigore. Parte Ilicic, 0-1. Se c'è stato un momento in cui la rimonta è stata a rischio, è stato questo. Vi basti però una nozione, probabilmente un'ovvietà: il miglior modo per reagire a un gol subito è segnare nell'azione successiva.

E allora ecco che, in un attimo, l'attitudine della grande squadre dei bianconeri si fa sentire: Evra mette dentro una palla che Cuadrado cerca di contro-crossare dall'altra parte. L'impatto non è dei migliori, ma la traiettoria è vincente: Tatarusanu non riesce ad evitare l'immediato 1-1. E' la seconda rete sporca del sudamericano, ma anche la seconda che ha un valore difficile da rendere, perchè altissimo. Tanto per dire, i bianconeri vinceranno 3-1.

Atto III, Frosinone - Juventus, Serie A 2015-2016, 24^ giornata

Altro momento chiave del percorso che ha portato al titolo la Juve è quello del Matusa. Manca una settimana al duello decisivo - o quasi - contro il Napoli, che potrebbe valere un pezzo di Scudetto sul petto. I piemontesi sono chiamati, però, a fare 3 punti su un campo ostile.

L'1-1 firmato Blanchard in zona Cesarini dell'andata crea un po' di problemi psicologici ai bianconeri, che per la prima volta in stagione propongono una coppia di esterni soltanto di spinta: Alex Sandro e Cuadrado. Si va avanti per 70 minuti, la squadra in trasferta e in divisa nera a sfumature dorate fa fatica a sbloccarla, complici un paio di chance già mancate.

Ve li ricordate gli uomini di corsia di cui abbiamo parlato poco fa? Ecco, dopo aver messo la firma nel derby, decidono di ripetersi fuori casa per confezionare un altro gol. Per farla breve: stavolta il brasiliano la mette al centro dell'area e il colombiano scarica con qualche rischio in più in rete. La conclusione è imperfetta, l'importante è il risultato: 3° gol stagionale di peso, il team con sede in Corso Galileo Ferraris arriverà nel miglior modo possibile al big match contro il Napoli. E vincerà. Con gol del numero 7, anche se un altro.

Atto IV, Bayern Monaco - Juventus, Champions League 2015-2016, ritorno degli ottavi di finale

Scenario quasi da film americano. Dybala e Sturaro, all'andata, hanno tolto qualche problema ai campioni d'Italia, che però partono verso l'Allianz Arena con due gol in trasferta - subiti - da colmare. Si potrebbe andare meglio. Le assenze della Joya e di Marchisio non aiutano, Allegri passa quasi obbligatoriamente al 4-5-1.

Il gioco di Guardiola ha un estremo limite, tremendamente umano: si tratta di una serie di schemi che dovrebbero portare alla perfezione, ma che non considerano il fatto che ad attuarli siano calciatori sì fortissimi, ma che possono sbagliare. Ed è così che Pogba su un'uscita rivedibile di Neuer sblocca il match in avvio. E poi Morata, con una ripartenza da fuoriclasse vero, salta tutti e serve a Cuadrado il possibile match-point. Il colombiano c'è. Di nuovo, dopo una finta da brividi su Lahm.

Poi però in Champions League ci sono le sliding doors e in ogni storia importante ci sono dei momenti di crisi. Finale di primo tempo, parziale: 0-2. Un cross dalla sinistra trova, al centro dell'area, Juan Cuadrado, che lasciatecelo dire, sembra in questa circostanza l'uomo più adatto per metterla dentro. E invece trova le mani di Neuer, non fa 0-3, si assume la colpa di non chiudere i giochi. Il finale è da tragedia: segnano Lewandowski e Muller, supplementari, dentro Thiago Alcantara e Coman che firmano un poker ingiusto. E' eliminazione. Fra gli applausi, ma eliminazione. Con l'amaro in bocca.

Atto V, Juventus - Palermo, Serie A 2015-2016, 33^ giornata

La stagione continua, quantomeno l'obiettivo Scudetto va portato a termine. Allo Stadium arriva il Palermo, ancora non salvo ma di altra categoria rispetto alla Juve, almeno sulla carta. Ma bisogna scendere in campo, e, al solito, i bianconeri lo fanno nella maniera più concreta possibile.

Pronti-via, gol di Khedira. Poi qualcosa, anzi qualcuno, si rompe: si tratta di Claudio Marchisio, vero equilibratore e metodista della squadra. La Signora perde un po' di colpi, chiude il primo tempo sull'1-0 senza giocare troppo lucidamente dopo l'infortunio. Poi si rientra e un'ingenuità di Lazaar concede a Pogba il 2-0.

Insomma, anche volendone cercare il peso, la prossima marcatura di Cuadrado vale obiettivamente poco. Ma a livello di estetica c'è poco da discutere: ancora Lazaar protagonista mandato al bar con una finta terribile del colombiano, poi destro all'incrocio di potenza mirabile. La migliore giocata stagionale in assoluto, per l'ex Lecce e Fiorentina, parlando di qualità.

Atto VI, Olympique Lione - Juventus, Champions League 2016-2017, 3^ giornata della fase a gironi

E' passata l'estate, l'ultimo di agosto ha regalato ai tifosi bianconeri il ritorno di quello che adesso diventa il numero 7 (!), oltre alla grana Witsel, che poi si risolverà con l'approdo del belga in Cina. Parlando di campo: le cose sono andate meglio a inizio anno questa volta, ma in Europa la trasferta di Lione rischia di complicare un po' i piani.

I francesi giocano un calcio veloce ed equilibrato che dà problemi ai bianconeri. Buffon è il grande protagonista di serata: dopo un bel po' di critiche, il capitano degli ospiti come della Nazionale salva prima un rigore su Lacazette, poi altre due chance capitate agli altri enfants terribles, Fekir e Tolisso. In mezzo l'espulsione a Lemina: 11 contro 10, dominata, la squadra italiana sembra accontentarsi del pari.

Ma Allegri con una mossa da maestro ha messo dentro il vecchio-nuovo arrivo, con quella casacca che mette un filo di magia. E Cuadrado che fa? Prende palla sulla destra, arriva sul fondo e, dove 9 giocatori su 10 avrebbero crossato, lui mette una bomba sul primo palo che beffa Lopes e sigla il vantaggio della Juve. 0-1 il risultato finale e 3 punti fondamentali ai fini del raggiungimento del primo posto finale nel gruppo.

Atto VII (finale), Juventus - Inter, Serie A 2016-2017, 23^ giornata

Siamo al presente, o molto vicini. Diciamo che prima del derby d'Italia, i torinesi sono passati al 4-2-3-1 e hanno vinto in serie: contro la Lazio, contro il Milan (Coppa Italia) e contro il Sassuolo, concedendo soltanto 1 gol e segnando sempre tutte le reti nella prima mezz'ora. Sembra proprio che la Signora sia divenuta una corazzata.

Il match è sporco, però, e contro un avversario in grande forma. Dybala prende una traversa in avvio, Joao Mario va vicino al vantaggio ospite e Icardi reclama un rigore per contatto con Mandzukic in area. Partita maschia, a ritmi altissimi: quando poi arriva una punizione dal limite, soltanto uno strepitoso Handanovic nega a Pjanic, con ancora l'ausilio del legno più alto, l'1-0, mettendo la sfera in calcio d'angolo.

Poi, l'episodio. Corner davvero sfortunato per i milanesi, che respingono ma sono lenti nell'uscire fuori dall'area, andando incontro ad un pericolo enorme del quale probabilmente non sono consapevoli. La palla rotola nella zona di Juan Cuadrado, ad una distanza di 25 metri dal bersaglio.

Ce l'ha sul destro, il suo piede preferito; soprattutto però, c'è una possibilità di segnare il suo settimo gol con la maglia bianconera, e di essere una volta in più decisivo. D'istinto, altra bomba. Non è propriamente sotto l'incrocio, ma comunque imprendibile: 1-0. Momento chiave del duello, segnato definitivamente su questo risultato che resisterà fino alla fine e garantirà agli juventini un +7 (!) sulla Roma, virtualmente seconda in classifica.

Insomma, probabilmente no, non sarà un fuoriclasse di livello assoluto, ma quando Cuadrado fa gol, lo fa bene. E anche se la continuità non sarà il suo forte, quando si alza il livello estrae dal cilindro sempre prestazioni da 7 (!) e, in qualche maniera, si rende decisivo. Non è l'unico, ma è uno dei valori aggiunti della Juve anche in fase difensiva, dove, da quando è arrivato, è migliorato esponenzialmente ed è diventato uno dei migliori, in Serie A e non solo, sotto l'aspetto della qualità delle corse all'indietro. Sacrificio e bombe: così il colombiano si è preso la Signora. In maniera probabilmente decisiva.