Poca brillantezza, poco cinismo, ma tanta solidità e sicurezza. La qualità permette alla Juventus di sbancare l’Estadio do Dragao: 0-2 in casa del Porto e buona ipoteca sulla qualificazione agli ottavi di Champions League, firmata dai subentranti Pjaca e Dani Alves. Allegri gongola, anche se la pazienza dei suoi sembra a tratti eccessiva. Conta però il risultato a tabellone: il Porto non perdeva dal 27 settembre e in casa ha battuto, non più di un anno fa, il Bayern Monaco. Ottima prova di terzini e mediana, un po’ in ombra gli avanti, privi della profondità e degli spazi.

Juventus, 6.5

Buffon, s.v. – Mai chiamato in causa, se non con i piedi e, in un’occasione, con la testa. Relax.

Lichtsteiner, 6.5 – Provoca il doppio giallo a Telles ed è presente in fase di spinta. Soffre limitatamente Brahimi. Ritorno in Champions di successo e dimostrazione di poter garantire ancora qualcosa. (dal 73’ Dani Alves, 7 – Entra e incide come meglio non potrebbe, chiudendo la pratica con una rete peraltro complicata.)

Barzagli, 6 – Si vede poco, se non pochissimo: mai sollecitato, specialmente dopo che il Porto rimane in dieci.

Chiellini, 6 – Combatte con il suo fisico contro Soares e di fatto lo toglie dal campo. Non deve far altro, partita leggera.

Alex Sandro, 7 – Propositivo, come sempre, ma non solo. L’assist per Dani Alves è una gemma. Corre su e giù per la fascia da padrone assoluto, coprendo ogni centimetro e non andando mai in difficoltà. Ormai d'abitudine.

Khedira, 6.5 – Deve equilibrare abbastanza poco, entra così più nel vivo del gioco e sfiora anche il gol in un paio di occasioni. Partita pulita e senza sbavature.

Pjanic, 7 – Sventaglia con autorità palloni a destra e a sinistra, cercando di lanciare i compagni verso la porta. Suggerimenti non sempre raccolti causa assenza di profondità. Creativo. Svaria e riesce ad avanzare, ma quando deve andare a contrasto raramente perde palla.

Cuadrado, 5 – Poco spazio a sua disposizione, tende ad accentrarsi troppo e perdere la sua pericolosità. Sbaglia quasi tutte le scelte diventando evanescente. Potrebbe essere l’uomo chiave in questo tipo di partite bloccate, passaggio a vuoto comunque tollerabile nell’arco di una stagione. (dal 67’ Pjaca, 7 – Risolve la questione con un destro secco. La fortuna lo aiuta, lui è bravo a raccogliere la mano tesa dalla dea bendata. Prova un altro paio di spunti interessanti.)

Dybala, 6 – Inventa, perché con il suo talento è inevitabile essere al centro del gioco. L’atteggiamento non è però quello giusto: cerca troppo spesso la giocata più difficile e la vuole spesso risolvere da solo. Peraltro, solo il palo gli nega di andare a segno. (dall’86’ Marchisio, s.v.)

Mandzukic, 5 – A differenza di Cuadrado, le sue caratteristiche gli impediscono di essere maggiormente dentro la partita. Inoltre la partita storta del colombiano rende vani i tagli sul secondo palo.

Higuain, 6 – La difesa del Porto gli toglie la profondità, costringendolo uscire spesso dall’area per non rimanere ingabbiato. Si rende utile alla squadra uscendo di più. Sfiora un gol.

All. Allegri, 7.5 – Magistrale nella lettura della partita e nella scelta dei cambi: muove le pedine a destra, fascia più battuta dai bianconeri, trovando le chiavi per aprire la porta di Casillas. E tutto sommato l’assenza di Bonucci si è sentita il giusto…

Porto 6 – Casillas 6.5; Maxi Pereira 5.5, Felipe 5.5, Marcano 5.5, Alex Telles 3; Herrera 6, Ruben Neves 6 (61’ Corona 5.5), Danilo Pereira 5.5, Brahimi 6 (73’ Jota 5.5); Soares 5, André Silva 6 (30’ Layun 6). All. Espirito Santo 5.5.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]