Erano anni che, nella Juventus, non si vedeva il centrocampo a due. Più precisamente, dai primi mesi del primo anno di Conte, in cui la squadra scendeva in campo con il 4-2-4 o 4-2-3-1. Quando Conte si è inventato Vidal mezzala, l'utilità di Marchisio e Pirlo è cresciuta in modo esponenziale. Da quel momento, il centrocampo a 3 è sempre stato utilizzato. La difesa e l'attacco sono variati: dal 4-3-3, al 3-5-2 al 4-3-1-2, i tre di centrocampo sono stati più importanti della difesa a 3 (avendo anche più alternative).

Quest'anno però Allegri si è inventato un nuovo modulo, sia per mancanza di difensori (quasi tutti rotti contemporaneamente, con lunghi stop da parte di Bonucci e Barzagli, e corti ma frequenti di Benatia e Chiellini) e sia per la paura di avere un Marchisio non al top nel periodo cruciale della stagione. Questo 4-2-3-1 obbliga però il tecnico a mettere in panchina uno tra Pjanic, Khedira e Marchisio. Ad ora, è Marchisio quello che ha visto molta più panchina, e dalle parole di Allegri, si intuisce proprio un'attesa della sua condizione ottimale senza voler forzare la mano.

L'ottimo stato di forma di Khedira ha quasi sempre messo in ballottaggio il principino con Pjanic, con il bosniaco che ha avuto la meglio il più delle volte. La domanda, quindi, si porge da sola: nei match di primo piano, è possibile dover panchinare uno dei 3, e quindi fare a meno delle loro prestazioni sul campo? 

Khedira, Pjanic ed il centrocampista azzurro hanno delle caratteristiche diverse, nonostante siano giocatori completi. Quando Marchisio ritornerà al 100%, cosa dovrà inventarsi Allegri? Attendiamo la sfida con il Barcellona e l'interpretazione della stessa, poi avremo più informazioni.

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