La Juventus si ritrova nel rush finale di stagione ancora in corsa su tutti e tre i fronti, e se per il campionato la strada è praticamente spianata e in Coppa Italia è già stato ottenuto l’accesso all’ultimo atto, in Champions League c’è da superare l’ostacolo Monaco. I bianconeri hanno affrontato due volte i monegaschi in una doppia sfida di Champions: nel 2015, a livello di quarti di finale, e nel 1998, in semifinale come quest’anno. In quel caso, sulla panchina della Vecchia Signora sedeva Marcello Lippi, che raggiungerà poi la finale, persa contro il Real Madrid di Mijatovic.

Il tecnico viareggino sulle pagine della Gazzetta dello Sport giudica l’andamento della Juventus finora e dà uno sguardo anche al futuro: “Questa è una Juve da triplete: perché non dirlo? Mai come quest’anno è legittimo crederci. In campionato è quasi fatta, in Coppa Italia è in finale e anche la Champions League non è impossibile. Non sarebbe presunzione, ma convinzione della propria forza”. I bianconeri dimostrano in ogni gara la fame di vittoria, come contro il Genoa domenica scorsa: “Mi ha impressionato la voglia di vincere fino al 90’, la crescita straordinaria negli ultimi mesi, la superiorità in ogni situazione. Questa Juve non lascia più niente agli altri. La supremazia italiana non è in discussione, finalmente ha raggiunto lo stesso valore anche in Europa”.

Ecco, dimostrare il proprio valore in Europa è stato il tallone d’Achille della squadra negli anni scorsi, ma secondo Lippi non è più così: “È merito dei successi con le grandi squadre in questi anni. Ha eliminato il Real Madrid, ha lottato alla pari con il Bayern uscendo per una casualità, è stata superiore a Manchester City, Borussia Dortmund, Atletico Madrid. Adesso è pronta per la Champions”.

Il responso del sorteggio può essere considerato fortunato per qualcuno, ma per il C.T. Campione del Mondo nel 2006 non bisogna abbassare la guardia: “L'unico rischio è giudicarlo un avversario facile. Certe cose però alla Juventus non accadono. Poi di certo ci sono anche la rapidità degli attacchi francesi, la qualità di Mbappé e il recupero di Falcao. Mi pare però abbiano anche qualche problemino difensivo”.

Tanti i meriti da riconoscere all’attuale tecnico, Massimiliano Allegri: “Dite bravo ad Allegri. Ha insistito e li ha convinti tutti. E tutti, in partita, prendono esempio dai compagni e si fanno forti. Questa una delle Juve più forti di sempre. L’importanza di Mandzukic non è quantificabile. Forse nessuno come Cuadrado può coprire e rilanciare sulla fascia. Il tutto arricchito dagli eterni Buffon e i difensori. Non finiscono mai lui, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Lichtsteiner, i nuovi. Nessuno nel mondo difende come la Juve, nessuno ha la stessa organizzazione. Nessuno fa il fenomeno da vent’anni come Buffon. Ma tutti al servizio dei compagni”.

Per concludere, una rapida analisi sul prossimo impegno, con l’Atalanta: “Se la giocano alla pari. La Juve è affamata, ma l’Atalanta ha forza, aggressività, qualità e Gomez. Crede all’Europa League e si gioca il quarto posto. Caldara è da Juve, e non è l’unico. Tanti sono pronti per una big. Spinazzola è il miglior esterno del campionato, credo che tornerà alla Juve. Gasperini è un tecnico eccezionale, che ha avuto il coraggio di cambiare. Lo ricordo quand'era alla Juve, valido e saggio, con molte idee. Ora è cresciuto”.