La Juventus ottiene il terzo pareggio stagionale in campionato impattando sulla coriacea Atalanta di Gasperini. Un 2-2 maturato al termine di una partita frammentata in più fasi di gioco, con una padronanza diametralmente opposta tra il primo e il secondo tempo. I bianconeri si presentano con l'undici che ha strapazzato il Barcellona nei quarti di Champions, i titolarissimi che giocheranno anche contro il Monaco: una prova generale per quel che sarà. L'approccio alla gara è tutt'altro che brillante, non solo per psicologia propria, anche e soprattutto per l'impostazione tattica della Dea.

L'organizzazione dei nerazzurri è stata più volte lodata durante l'anno, contro i campioni d'Italia a cambiare è soltanto lo schema avanzato con l'innesto di Hateboer sulla trequarti dietro Gomez prima punta. Zero riferimenti offensivi, tanta densità ed intensità in mezzo al campo e sulle fasce. Le tre linee bergamasche si posizionano in appena trenta-quaranta metri, colmando gli spazi e giocando un calcio fisico e di rottura con immediate transizioni offensive. La cerniera difensiva Toloi-Caldara-Masiello risulta invalicabile, specialmente nella prima frazione, con 10 intercetti e 8 tackles totali eseguiti con successo. Una grande prova del centrale azzurro che mostra I muscoli su Higuain e risulta l'unico, insieme a Petagna nel finale, ad aver realizzato il 100% di pass accuracy. Nel post-gara Allegri dirà su di lui: "Ottime impressioni, ha grande personalità così come Spinazzola".

Caldara contrasta Higuain | Foto: @khaledalnouss1
Caldara contrasta Higuain | Foto: @khaledalnouss1

Organizzazione orobica e psicologia bianconera dicevamo, la compagnia torinese entra svagata e pigra sul manto erboso dell'Atleti Azzurri d'Italia e subisce l'onda d'urto dei padroni di casa. Ogni uscita del pallone dalla difesa è un capitolo thriller di un libro di Agatha Christie, una semplice salida senza pressing avversario si trasforma nella peggiore delle occasioni avversarie. Chiellini, alla 300^ in Serie A con la maglia bianconera, è il leader di questa speciale classifica con diversi palloni cocenti persi sulla propria trequarti - dopo Bonucci (118) è il giocatore che effettua più passaggi (100) - e sui quali Buffon deve metterci una pezza. Nulla può, allo scadere, sulla scucchiaiata di Gomez per il puntuale inserimento di Conti alle spalle.

La storia cambia nella ripresa, il quarto d'ora negli spogliatoi è una manna dal cielo per la squadra che reagisce subito e trova la rete del pareggio. A segnare è Leonardo Spinazzola, autore di uno sfortunato autogoal, proprio lui che è destinato a vestire nei prossimi anni la casacca bianconera. Un repentino cambio di passo che porta i bianconeri a produrre un'ingente quantità di palle-goal, Berisha salva a più riprese il fortino nerazzurro. Il sorpasso degli ospiti avviene con il primo cambio tattico della gara: fuori Cuadrado, dentro Lichtsteiner. Dani Alves avanza nella posizione di esterno alto e coglie la rete dell'1-2 che ricorda il goal di Lichtsteiner segnato nel 2012 proprio a Bergamo, con l'assist parabolico di Pjanic che emula quello di Pirlo e il tuffo di testa del brasiliano. 

L'esultanza esplosiva di Dani Alves | Foto: @khaledalnouss1
L'esultanza esplosiva di Dani Alves | Foto: @khaledalnouss1

Vantaggio e conservazione. Allegri toglie dal campo Dybala ed Alves e mette Barzagli e Lemina passando alla difesa a tre. I giocatori staccano la spina prima del previsto e concedono la rete del definitivo 2-2 con un malinteso tra Lichtsteiner e Pjanic. Niente drammi in casa bianconera, la lezione è utile in vista della partenza per Montecarlo e contro il Monaco non saranno ammessi cali di tensione e concentrazione. Per quanto riguarda il campionato è solo questione di tempo prima di poter alzare il leggendario sesto titolo consecutivo.  

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