In principio fu contro il Milan, in campionato: la squalifica di Cuadrado, poi il forfait di Mandzukic. Nel 4-2-3-1, la Juve lanciò Pjaca alto a sinistra, con Dani Alves sulla destra. Una mossa apparentemente sorprendente, che pagò dividenti altissimi: il brasiliano si era trovato più vicino all'area, con maggiori possibilità di creare gioco, riuscendoci perfettamente - e servendo anche un assist pregiatissimo per Benatia. Allegri osservò, prese nota, mantenne gli appunti in tasca. Venerdì, però, decise di darci un'altra occhiata, contro l'Atalanta: fuori un Cuadrado nervoso, dentro un difensore, Dani Alves si alzò, poi tagliò sul secondo palo, riceve un pallone delizioso da Pjanic e insaccò. Di nuovo, la mossa vincente.

Ieri, sul campo del Monaco, la scelta di Allegri di schierare il brasiliano più alto, con Barzagli dietro e Cuadrado in panchina, aveva sorpreso e fatto storcere qualche naso. Timori leciti, vista la forma del colombiano. Il campo ha dato ancora una volta ragione al tecnico bianconero, che ha deciso la partita con le sue scelte, con il suo 4-2-3-1 poco simmetrico ed estremamente intelligente. E Dani Alves è stato assoluto protagonista, probabilmente il migliore in campo tra i suoi.

I numeri

I numeri (Stats Zone)              











 

L'ex Barcellona ha disputato una partita totale, difensivamente e offensivamente è stato uno dei giocatori più influenti dei bianconeri. L'avere alle spalle uno come Barzagli gli ha permesso di poter giocare con più leggerezza in avanti, spingendo verso l'area avversaria spesso anche rischiando la corsa, rischiando il passaggio (27 su 49 in avanti) o addirittura la corsa, oltre all'anticipo in diverse situazioni. Un po' anarchico, a tratti, come è nella sua indole, ma i numeri raccontano di ben 10 palloni recuperati, sempre sulla sua fascia destra, una specie di seconda casa, anche se sono numerose le occasioni in cui ha stretto la posizione.

I palloni recuperati (Stats Zone)
I palloni recuperati (Stats Zone)

A essere decisiva è stata però la principale caratteristica di Dani Alves: la qualità nelle giocate, ciò che forse, su quella corsia, riesce a garantire come pochi altri al mondo. Perché sì, bisogna sapere leggere la situazione sul primo gol e soprattutto correre in avanti, ma un normale terzino destro non si inventa un colpo di tacco cieco per il rimorchio dell'attaccante. Il secondo gol è invece un saggio di precisione millimetrica e di conoscenza del proprio compagno. Higuain ci sguazza: sa che il suo compagno è in grado di dargli quella palla, precisa, in quella porzione d'area; Dani Alves sa che l'argentino, da straordinario attaccante, si staccherà dal difensore. La naturalezza, nelle due reti che decidono incontro e probabilmente qualificazione.

Imprevedibile, ma in senso positivo: questo è stato Alves negli ultimi mesi di Juventus. Le sue uscite palla al piede hanno probabilmente fatto correre brividi non indifferenti lungo la schiena di Allegri e dei tifosi bianconeri, ma quando i nodi devono venire al pettine, è lui il primo a mettersi in gioco. Arrivato con la fama a precederlo, ha chinato il capo, si è messo a lavorare duramente e ne sta raccogliendo i frutti. Un esempio può essere la sua heatmap: a inizio stagione, nei momenti di difficoltà, non era molto diversa da quella di ieri sera. Eppure alcune prestazioni sono semplicemente imparagonabili a quella offerta al Louis II.

Heatmap di Squawka
Heatmap di Squawka

Ora, con i bianconeri a ridosso di una finale da disputare - salvo clamorosi ribaltoni allo Stadium, ma un calcolo probabilistico basato sulle statistiche potrebbe porre la Juve già a Cardiff quasi al 100% - Allegri ha una nuova certezza, la quale innesca anche, a propria volta, un dubbio: Dani Alves alto rende meglio di Cuadrado? Forse, a livello di Serie A, la risposta è negativa, perchè gli strappi del colombiano a destra sono qualcosa di irrinunciabile contro difese che vanno a chiudersi a cerniera, ma in Europa (leggasi, con tutti i possibili scongiuri di ambo le tifoserie, contro il Real Madrid in finale) ci sono spazi in cui Alves può fare la differenza, un attacco contro cui la capacità di Barzagli potrebbe essere decisiva in uno contro uno. In ogni caso, interrogativi o meno, i tifosi bianconeri farebbero bene fidarsi del proprio allenatore, che ancora una volta, per l'ennesima volta, ci vede lungo. Dani Alves ringrazia. E decide.