La Juventus scrive la storia: è Campione d'Italia per la sesta volta consecutiva, un'impresa mai riuscita a nessuno nella storia del calcio italiano. Nella 37esima giornata di Serie A, i bianconeri etichettano il successo battendo il Crotone per 3-0, una partita indirizzata dopo 12 minuti da Mandzukic, rifinita da una punizione di Dybala nel finale di primo tempo, poi una rirpesa di gestione, di attesa della festa, dell'esplosione di gioia dello Stadium, timbrata da un colpo di testa di Alex Sandro.

Come già anticipato in conferenza stampa alla vigilia, Massimiliano Allegri sceglie i titolari, ad eccezione di Giorgio Chiellini e Sami Khedira: il primo per un riposo precauzionale, il secondo per i postumi dell’infortunio patito contro il Monaco. Si rivede Cuadrado alto a destra, Dani Alves fa il terzino. Benatia trova spazio al centro della difesa, mentre Marchisio affianca Pjanic in mediana. Davide Nicola opta invece per il classico 4-4-2, ma non può disporre di Marcello Trotta, unico indisponibile insieme a Stoian: in attacco, a fianco di Falcinelli, gioca Tonev. A sinistra Nalini, in mezzo Barberis vince il ballottaggio con Capezzi.

L'aggressività fa da padrona nelle battute iniziali, da ambo le parti: i calabresi nei contrasti, i bianconeri nelle iniziative offensive, forse a volte anche poco lucide. Dopo un bel contropiede sventato da Benatia, ci prova la Juve con una punizione di Pjanic larga di poco. Al primo vero affondo, la capolista pone il primo mattoncino: Cuadrado fa il vuoto a destra, crossa al centro un rasoterra telecomandato per il taglio di Mandzukic, che anticipa Rosi e deposita in rete da pochi passi l'1-0 al 12'. Il gol porta l'inerzia tutta dalla parte dei padroni di casa, che assaltano la porta di Cordaz e mettono pressione alla difesa di Nicola sfruttando la qualità del fraseggio e le sfuriate di un Dybala in vena di dribbling: un suo controllo orientato a centrocampo genera un triangolo con Cuadrado che lo smarca al tiro, si immola un difensore degli Squali, come ricapita poco dopo su un tentativo di Higuain. Al 23' sempre il Pipita ci riprova servito da Alex Sandro, Ferrari smorza il tiro che diventa comodo per Cordaz.

Si sviluppa in maniera fluida la partita, Mazzoleni fischia poco e lascia correre il giusto, mentre Allegri si sgola con i suoi, rei di aver perso aggressività. Si rivede alla mezz'ora un assalto della Juve, Martella ripiega lucidamente su Higuain e gli impedisce di calciare col destro in piena area dopo uno spunto di Dani Alves. Il numero nove della Juve continua a provarci, ma viene anticipato anche da una fantastica chiusura di Ceccherini su un cross di Dybala. Arriva invece al colpo di testa Benatia - su un angolo propiziato dall'ennesimo contrasto in area del Crotone, il subentrato Sampirisi, al posto di Rosi, su Mandzukic - non è però preciso l'ex Roma e Bayern. Preciso, anzi, chirurgico è Paulo Dybala: punizione semplicemente perfetta, diretta al sette, col suo mancino, e 2-0 a sei minuti dall'intervallo.

Nel finale di primo tempo spazio anche per un lancio/tiro di Higuain che impegna Cordaz e un colpo di testa sempre del Pipita in anticipo su Ferrari largo di poco, ma anche per un brivido per Buffon: la schiena di Bonucci devia un destro di Falcinelli, nato da un passaggio sbagliato di Mandzukic, la palla sibila a lato del palo.

La ripresa si apre con la Juve ancora all'attacco, Higuain e Dybala combinano e ne beneficia Cuadrado, che si smarca per concludere da posizione defilata, deve metterci il ginocchio Cordaz per evitare il 3-0. Altri tre giri di lancette e ci prova Mandzukic, tagliando davanti all'uomo e tentando un destro all'altezza del dischetto potente ma non preciso. Nicola vede i suoi schiacciarsi all'indietro e inserisce Simy, che entra bene in partita e aumenta la pericolosità del Crotone, il quale continua però a soffrire le sfuriate di Cuadrado a destra. Dopo una fase di stanca della gara, con i ritmi più bassi, una fiammata dell'attacco della Juve rianima al 65': Alex Sandro in un eccesso di altruismo appoggia a Dybala anziché concludere in piena area, sull'argentino respinge la difesa. L'episodio rimane tale, la partita è in mano ai bianconeri che gestiscono, Allegri dà fiato a Marchisio e Cuadrado inserendo Barzagli e Lemina, mentre a un quarto d'ora dal termine Pjanic non riesce a sfruttare un ottimo lavoro di Higuain calciando alto un rigore in movimento.

Sventolano le bandiere sulle tribune, il clima festoso viene ulteriormente fomentato dal 3-0 di Alex Sandro, che incorna un calcio piazzato di potenza e precisione. Mandzukic rischia anche di far crollare lo stadio cercando la porta da centrocampo, Cordaz ci mette una pezza in qualche modo.

Al triplice fischio di Mazzoleni può cominciare la festa: la Juventus vola a +4 sulla Roma, infrange le speranze - poche - delle inseguitrici e si aggiudica il sesto scudetto consecutivo. Il Crotone deve ancora soffrire, ma è ancora in corsa e rimanda i discorsi all'ultima giornata.