Road to Cardiff, parla Chiellini nel media day della Juve: "L'ordinario serve per arrivare, lo straordinario per vincere"

Il difensore affianca Allegri in conferenza stampa e parla del percorso verso la finalissima di Champions League.

Road to Cardiff, parla Chiellini nel media day della Juve: "L'ordinario serve per arrivare, lo straordinario per vincere"
Fonte immagine: Facebook - Juventus
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Di Giorgio Dusi

"Vivo l'attesa come i miei compagni che c'erano due anni fa, ci sentiamo diversi e migliori, a prescindere dalla qualità tecnica, che comunque è aumentata. Essere abituati a certe partita aiuta ad arrivarci in maniera migliore. Sono stato abituato a trasformare le sconfitte come esperienza per le gare a venire". L'insegnamento di Giorgio Chiellini è chiaro, il suo pensiero altrettanto. Il centrale della Juventus lo spiega al Media Day in casa Juventus, in vista della finale di Champions League contro il Real Madrid di sabato. Presente in conferenza stampa, il difensore parla anche della finale del 2015, saltata per infortunio, ma analizzata lucidamente: "Due anni fa avevamo fatto un primo tempo con troppa tensione, nel secondo tempo, quando ci è sembrato di andare a vincere, ci siamo fatti cogliere un po' più scoperti di quello che avremmo dovuto essere".

"Affrontiamo una squadra più abituata di noi, che ha vinto due volte negli ultimi tre anni", prosegue il numero tre bianconero, il quale detta poi la via ai propri compagni, entrando nelle pieghe della sfida di Cardiff: "Il Real è una squadra che sembra sempre giochicchiare, ma appena si pensa di avere il sopravvento, colpisce, era quello successo col Napoli e col Bayern Monaco. Non concedere qualcosa sarà impossibile, cercheremo di limitarli al massimo. In questi giorni studieremo ancora di più nel dettaglio. Dovremo fare qualcosa di importante, ci sarà bisogno del 100% di ognuno di noi e anche quel pizzico in più. Dovremo tenere il pallino del gioco in mano, trovando anche un giusto equilibrio tra tutte le varie situazioni. L'ordinario serve per arrivare a pensare di vincere, ma serve anche lo straordinario, come la parata di Buffon su Iniesta per intenderci... Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa, vincendo i duelli, con un buon approccio e mantenendo sempre l'ordine, che in una partita secca aiuta a leggere meglio certi episodi.".

Tanto potrebbe anche dipendere dalle scelte di Zidane, il quale dovrà decidere chi schierare tra Bale e Isco: "Qualche differenza c'è - afferma Chiellini, interpretato su chi preferisca affrontare tra i due - meglio o peggio non esiste: sono due fuoriclasse, dovremo avere qualche accorgimento a seconda di chi giocherà. Isco negli ultimi due mesi è stato il valore aggiunto del Real". La Juventus conta però su una difesa di ferro, una difesa inossidabile che nasce dal contributo degli avanti, secondo il difensore: "I numeri alla fine sono relativi, la fase difensiva di questa squadra si fa in undici. La cosa importante è la disponibilità al sacrificio, a partire da chi gioca davanti, credo il segreto di quest'anno sia stato questo. Dovremo dimostrare di essere solidi anche oggi".

Non solo la Bbc, ma anche due comprimari di lusso: "Siamo cinque centrali sullo stesso livello con caratteristiche leggermente diverse, si parla tanto di me, Barzagli e Bonucci, ma Benatia e Rugani giocherebbero titolari in tutte le squadre d'Italia e nel 90% delle squadre d'Europa. Siamo fortunati ad essere tanti e così bravi". E, ovviamente, dietro, Gianluigi Buffon, uomo-copertina anche per i premi individuali, su tutti il Pallone d'Oro: "Ho fatto tutta la carriera insieme a lui e non mi rendo nemmeno conto cosa significhi non avere un portiere di quel livello: penso che tante situazioni siano per me semplici perché c'è lui in porta. Mi auguro vinca il Pallone d'Oro ma per la stagione che ha fatto, non mi piace glielo si assegni alla carriera".

Chiellini e Buffon fanno parte dell'ossatura italiana bianconera, ma lo spogliatoio è un meltin' pot di diverse nazionalità e culture, tra le quali spicca il gruppo sudamericano. Il centrale, a riguardo, scherza e ironizza: "C'è grande rispetto e stima reciproca, loro portano anche allegria e spensieratezza, che serve durante la stagione. Noi italiani siamo bacchettoni e più seri... Sono tutte componenti importanti in un gruppo. Fino alla mattina stessa sembra vadano a giocare una partita con gli amici del quartiere, quando entrano in campo è tutto diverso. Queste diversità all'inizio non sono facili da gestire, ma nel nostro gruppo siamo stati bravi a trovare un'unità su tanti particolari".

In chiusura, commenti anche per quello che attende la Juventus nel futuro, tra cicli che possono volgere al termine e ricostruzioni, sempre con la vittoria davanti a tutto: "Due anni fa c'era la fine di un ciclo per età anagrafiche e scelte di vita, per me quest'anno non siamo alla fine. Se penso all'orizzonte di due o tre anni dico di sì, qualcosa in futuro si cambierà. Qualcuno si ritirerà, qualcuno vorrà cambiare aria. Non sono affatto preoccupato, i cambiamenti nella vita e nel nostro sport sono all'ordine del giorno. La squadra si sta incamminando verso il mantenimento di un profilo internazionale ad alto livello; mi aspetto che questa squadra sarà presente nell'élite nei prossimi anni e che possa ambire ad essere al top con continuità".