Indipendentemente da tutto, nel prossimo turno di campionato assisteremo certamente ad una partita speciale. Fosse anche soltanto perchè parliamo di una classica di Serie A la sfida fra Milan e Juventus assumerà dei contorni non banali e manderà dei segnali importanti sul futuro di entrambe le compagini. In gioco ci sarà d'altronde qualcosa di molto più profondo dei tre punti, vale a dire quella sicurezza di fondo che una corazzata - come sulla carta potrebbero essere entrambe le squadre che giocheranno domani a San Siro - ottiene dopo il primo successo stagionale in un match di cartello, uno di quelli in cui finora sia bianconeri che rossoneri hanno steccato.

Alla vigilia di questa sfida così colma di spunti ha parlato in conferenza stampa il tecnico della Vecchia Signora, Massimiliano Allegri: riviviamo le sue dichiarazioni. La prima battuta ha riguardato "La vigilia è buona, a parte il fumo che c'è sopra Torino. E' sempre Juve-Milan, una partita di grande fascino, dobbiamo fare bene per portare i tre punti. Troviamo una squadra che ha fatto una vittoria importante mercoledì contro il Chievo. E' un po' in ritardo in classifica, ma lotterà per le prime quattro posizioni".

Dopo la gara del turno infrasettimanale, contro la SPAL, l'allenatore di origine livornese era infuriato nonostante la vittoria per 4-1: "Mercoledì ero arrabbiato per l'attenzione non solo difensiva, anche nello sbagliare i passaggi. Mercoledì ne abbiamo sbagliati tanti: una squadra con questa qualità tecnica non deve sbagliare tanto. Domani speriamo che ce ne siano meno errori tecnici".

Un'analisi del mister sulle difficoltà che questo avversario ha procurato alla squadra nella scorsa stagione, battendolo due volte: "Mi dà fastidio non vincere perchè la Juventus deve fare i tre punti. L'anno scorso siamo venuti a Milano e abbiamo perso due volte: quest'anno dobbiamo uscire con dei punti. Non sarà facile, perchè il Milan ha ottenuto una bella iniezione di fiducia mercoledì. E poi giocare a San Siro non è facile".

Arriva poi il classico punto della situazione riguardo gli infortunati: "Pjaca è ancora fuori, e appena le condizioni fisiche lo consentiranno giocherà con la Primavera. Howedes ha già lavorato a parte con la squadra; Benatia oggi faceva un secondo esame per capire meglio cos'è questa botta che ha preso contro lo Sporting. Tutti gli altri sono a disposizione e convocati: Sturaro, Matuidi... quindi potrò sbagliare anche la formazione. De Sciglio? C'è, ma non giocherà titolare. Marchisio ha fatto 20 minuti buoni, è in buona condizione e sta crescendo. Per quanto riguarda il centrocampo devo ancora far decidere chi far giocare, non so cosa dirvi".

Uno dei ballottaggi riguardo l'11 che scenderà in campo domani è quello sulla corsia sinistra di difesa: "Devo decidere se gioca Sandro o Asamoah. Alex sta trovando la condizione, non è questione di disattenzione, anche queste convocazioni in Nazionale gli hanno dato grande stimolo. Ho qualche dubbio sulla formazione, anche perchè martedì abbiamo una partita decisiva per il passaggio a Lisbona".

Il mister preferisce dare indicazioni riguardo alla formazione piuttosto che rispondere a una domanda sull'ex più atteso, Leonardo Bonucci, che domani non sarà in campo: "Bonucci gioca nel Milan, noi invece abbiamo tre difensori. Chiellini rientra titolare insieme a Buffon, poi uno tra Rugani e Barzagli. Leo ha fatto grandissime cose alla Juventus, dispiace non averlo contro domani perchè alla fine in queste grandi partite ci devono essere sempre tutti".

E a proposito di difesa, sembra che sia proprio quello il reparto con più margini di miglioramento. Forse questo a causa del fatto che ancora i 4 titolari non sono ben definiti: "Di solito tutti gli anni i difensori hanno sempre girato: qualcuno poi quest'anno si è fermato, non abbiamo ancora visto Howedes. Non è questione dei difensori, è che prendiamo gol su palle inattive. Il problema è che è il momento più pericoloso per noi e proprio in quel momento ci rilassiamo. Non va bene". Questo aspetto dell'attenzione è quello su cui si dovrà lavorare di più; secondariamente, poi, la squadra non dovrà mai accontentarsi di sè stessa: "E' una cosa che si migliora durante la stagione. Più le partite diventano importanti col corso nella stagione, più sale l'attenzione. L'ho detto anche mercoledì dopo la partita, che all'apparenza è stata facile anche se avevamo subito il gol sulla seconda palla inattiva. Noi dobbiamo avere lo stimolo ogni giorno per migliorare e chiedersi di più: se ognuno migliora, migliora anche la squadra. Visto che le cose belle rimangono, bisogna lavorare sulle cose che sbagliamo e fare una grande autocritica. Dobbiamo lavorare sulla qualità del gioco: serve più attenzione. L'attenzione serve anche in attacco: se ti concentri per passare bene la palla, poi difendi pure meglio".

Sarà difficile rinunciare, dopo la grande prova di entrambi in settimana, a Bernardeschi e Douglas Costa, che dovrebbero entrambi partire dalla panchina: "Bisogna fare delle scelte: più di 11 non posso farne giocare. Per arrivare fino in fondo su tutti i fronti poi serve una rosa ampia. Sono contento per Bernardeschi, che sta crescendo ed è decisivo, visto che ha fatto già due gol e un assist. Per quanto riguarda Douglas Costa invece sta anche lui migliorando, sta facendo degli assist, mercoledì ne ha fatti due. Sono contento di averne tanti freschi per tante partite".

I due finiranno in panchina a scapito del rientrante Mario Mandzukic, a cui l'allenatore di origine livornese non ha mai rinunciato - quando a disposizione - in stagione: "Mandzukic è un giocatore che ha caratteristiche differenti rispetto a tutti gli altri, è un giocatore che dà grande pressione, alza il baricentro della squadra, un centrocampista aggiunto ed è pericoloso sulle palle inattive. Poi è un generoso, trascina gli altri quando prende e parte da solo. E' un giocatore importante come tutti gli altri, ma con caratteristiche differenti".

Come al solito, comunque, la qualità della prestazione non dipende dai moduli: "Con la Lazio abbiamo giocato con tre centrocampisti e davanti avevamo Douglas Costa, Higuain e Mandzukic e la squadra ha fatto una bella partita: è l'interpretazione che conta, i moduli si fanno in campo quando ci passiamo meglio la palla".

Ritornando alla partita contro la Lazio, il tecnico analizza le due disfatte nei big match disputati in stagione da Madama, scacciando un po' di ombre: "Sono state tutte partite diverse. Col Barcellona è stata una partita giocata bene per 45', poi ci sono state queste disattenzioni e Messi te lo fa pagare. Con la Lazio abbiamo avuto solo otto minuti di disattenzione, ma poi la squadra ha fatto una buona partita. Il campionato, comunque, si decide alle ultime 5: la partita più importante, al momento, è martedì a Lisbona, che è il primo obiettivo della stagione, vale a dire il passaggio del turno in Champions; domani è comunque una sfida di grande fascino con un grande Milan".

Il mister torna sul lavoro che dovrà svolgere insieme alla squadra in queste settimane e sulla strategia da adottare nei big match, per poi chiudere parlando un po' della diretta rivale per lo Scudetto: "Fare 6 gol tutte le partite è difficile. Bisogna trovare equilibrio: nelle grandi partite si vince con una grande difesa, perchè in una grande partita è difficile fare 6 gol all'avversario, ed è chiaro che se non prendi gol te ne basta uno. Per arrivare alla fine, lottare per vincere, ci sono altre squadre: negli ultimi tre anni abbiamo cambiato credo otto o nove titolari. Il Napoli sono due-tre anni che giocano sempre quelli. Già uno o due giocatori nuovi possono cambiare il gioco: ci sono sempre dei giocatori nuovi che vincono, questa è la dimostrazione che la società lavora bene, ma vanno tutti integrati".

E a proposito di Scudetto, la chiusura dell'intervista dell'ex Milan - appunto - è proprio riguardo la "strategia" per arrivare a vincerlo per la settima volta consecutiva: "Per la Juventus non è una partita della svolta: è una partita che fa parte di un cammino che ci dovrà far arrivare alle ultime 5 partite. Noi dobbiamo fare punti per rimanere attaccati alle prime, altrimenti la rincorsa diventa più dura. Anche se ci sono partite per recuperare a maggio".