Secondo posto in classifica dietro un super Napoli, con una solidità difensiva che lascia molti dubbi ed un attacco che viaggia ad una media di circa tre gol ogni novanta minuti. Ad oggi, questi numeri vedono una Juventus diversa da tutte le altre, più votata all'attacco che non alla difesa. Una Juventus formato europeo che lascia segnare ma segna sempre più degli altri. Molto strano, a tratti paradossale, al netto delle critiche mosse all'allenatore che detiene il record del 70% di vittorie con la Juventus. Ciò che però balza all'occhio è il vistoso calo di forma che caratterizza la Juventus di Allegri nel mese autunnale per eccellenza.

Tornando indietro nel tempo, durante il suo primo anno, sembrava quasi che le critiche dei tifosi fossero più che giustificate. Dopo la roboante (e non esente da polemiche) vittoria contro la Roma, la Juventus pareggiò con il Sassuolo e perse contro il Genoa. In mezzo, una vittoria casalinga contro il Palermo. In Europa, invece, lo spettacolo fu pessimo. Doppia sconfitta fuoricasa contro Olympiakos ed Atletico Madrid. Sette punti in sei partite complessive. Sorte analoga l'anno successivo dove furono solamente due le vittorie in campionato a fronte di un pareggio ed una sconfitta. Leggermente meglio in termini di punti in Europa dove fu giocata solamente la partita contro il modesto Borussia Mochengladbach e che finì a reti bianche. Altrettanto vero che il secondo anno di Allegri sulla panchina della Juventus fu un anno a dir poco particolare, in cui la disfatta di Reggio Emilia diede il là al ritorno della corazzata bianconera di sempre.

Durante la stagione passata, ci siamo trovati davanti una Juventus che ha invertito la tendenza precedente, portando a casa solamente i tre punti richiesti tranne che nella sconfitta (anch'essa polemica) di San Siro contro il Milan. In Europa invece c'è stata la vittoria contro il Lione in terra francese, con Cuadrado mattatore del match e Buffon ad abbassare la saracinesca. Nell'anno corrente, il mese appena concluso ha lasciato moltissimo amaro in bocca ai tifosi bianconeri. In campionato, abbiamo assistito al primo stop stagionale sul campo di Bergamo nel polemico 2 a 2 contro l'Atalanta. Tredici giorni dopo, la prima sconfitta all'Allianz Stadium, cosa che non accadeva dalla prima giornata di due anni fa. Il riscatto ovviamente è stato repentino con le schiaccianti vittorie contro le modeste Udinese e SPAL, per poi culminare con la vittoria contro il Milan alla Scala del Calcio. In Champions, invece, la sofferta vittoria casalinga contro lo Sporting Lisbona.

Da questi numeri possiamo evincere come i punti arrivino ma sempre con una certa fatica e mai comodamente, salvo rare eccezioni. Ma i numeri, si sa, sono fuorvianti e lasciano il tempo che trovano. Ciò che conta è vedere come arrivano. Ebbene, la situazione non va certo a migliorare: le prestazioni recenti, così come quelle passate, mostrano una Juventus molto sulle gambe, forse anche troppo. La sfanga in un modo o nell'altro e sempre grazie alla giocata del singolo, all'episodio favorevole (cosa che tuttavia non è avvenuta contro la Lazio né contro l'Atalanta dove anche la sfortuna ci ha messo del suo). La percezione delle ultime partite mostra una Juventus che fatica moltissimo sotto ogni aspetto, complice anche una fase difensiva che risente dell'assenza di un playmaker arretrato, lasciando il pallino della costruzione del gioco al solo Pjanic. Realisticamente non è da escludere che sia uno strascico dell'intensa preparazione atletica che ha coinvolto i giocatori bianconeri. Da sempre, le squadre di Allegri accusano nell'immediato presente della corsa estiva.

Quest'anno la musica è certamente cambiata dal momento che la pausa invernale è pressoché inesistente. Viene logico pensare che si è spinto molto di più in estate. La prova del nove? La partita di Supercoppa, dove la Juventus è stata letteralmente divorata da una Lazio tutt'altro che arrendevole come invece lo è stata la Signora per gran parte del match. Intanto però, con l'ausilio di Sky Sport, abbiamo potuto constatare come quest'anno sia caratterizzato da una delle migliori partenze di sempre. Trentuno punti, uno in più rispetto allo scorso anno, gli stessi rispetto alla prima stagione. In relazione a quest'ultima, c'è una curiosità non da poco. Nel primo anno i gol fatti erano 28 e quelli subiti solamente quattro. Quest'anno, 35 i fatti ed 11 i subiti. Basta aggiungere un sette alla casella che recita GF e GS.