Non solo una semplice partita. Come tutti noi ben sappiamo Juventus-Inter è sempre stata ogni anno una partita molto sentita da entrambe le parti. La qualità, in match come questi, è immancabile. Giocatori di grande calibro, da Ronaldo a Del Piero, sono stati spesso il simbolo di questo storico evento calcistico. L'anno scorso le due squadre non hanno ottenuto gli stessi risultati: prima posizione per i bianconeri e settimo posto per l'Inter, esclusa anche dall'Europa League. In un certo senso quest'esclusione è stata positiva al fine di rifondare la squadra. Come comandante di questa rivoluzione è stato scelto Luciano Spalletti, che ha valorizzato i punti forti dei propri giocatori.

L'Inter di Spalletti

Indiscutibilmente l'ex tecnico della Roma ha rigenerato un gioco di squadra e una fiducia tra i giocatori, che mancava da tanto tempo ( i risultati degli scorsi anni ne sono testimoni). Nella sua nuova rosa Spalletti ha trovato giocatori giusti che riescono ad equilibrare bene la squadra.

Su un 4-2-3-1 in porta c'è il solito Handanovic, reduce da anni di esperienza in neroazzurro. Gli esterni di difesa D'ambrosio e Nagatomo - quest'ultimo pare abbia prevalso su Dalbert - e centrali Skriniar e Miranda. Il primo più fisico e forte nelle palle alte e il secondo molto rapido. A centrocampo l'innesto di Vecino, dalla Fiorentina, e la conferma  di Gagliardini compongono un ingranaggio solido alle spalle dell'attacco neroazzurro. Gli esterni che affiancano Borja Valero sono Perisic e Candreva. Il primo è veloce, abile nell'uno contro uno e protagonista di ottimi inserimenti. Il secondo invece è garante di grandi cavalcate su tutta la fascia destra, da cui può sfornare cross per la punta centrale. Il bomber nonchè capitano dell'Inter è infatti Mauro Icardi, rapace d'area e pericolo per tutte le difese del nostro campionato.

Lo sviluppo dell'attacco dell'Inter parte dal basso. In fase di possesso palla il gioco si sviluppa prettamente sulle fasce. I terzini - maggiormente D'Ambrosio - salgono per creare sovrapposizioni che si concatenano con gli esterni alti. A centrocampo rimane più arretrato Gagliardini, mentre avanza Vecino che ha buone qualità nel tiro e negli inserimenti. Come già preannunciato sopra, gli esterni hanno qualità diverse: Perisic sfrutta la sua impredivibilità nelle giocate, mentre Candreva cerca di portare il pallone nell'area avversaria tramite cross che verrebbero sfruttati da Icardi o dall'esterno croato in seguito ai suoi inserimenti, in caso di traversoni dalla destra. Lo sfruttamento delle zone laterali è ormai un modus operandi dell'Inter che sfrutta bene le qualità dei propri centrocampisti che agevolano gli esterni alti tramite filtranti o triangolazioni precise, dettate con i giusti tempi.

Molte azioni offensive dell'Inter rispecchiano al meglio la filosofia di Spalletti. Palla a terra in fase di prima costruzione, smarcamenti rapidi e precisi, collaborazione tra ogni singolo reparto e velocità nei passaggi. L'alchimia giusta per creare un attacco che avrà l'impegno di far male alla difesa bianconera, in più se metti davanti uno come Mauro Icardi, la paura dei difensori sale.

RAPACE D'AREA - Icardi è sicuramente una delle bestie nere della Juventus. Il bomber argentino ha la media di un goal a partita contro i bianconeri ( 7 reti in 8 match) e sicuramente non è il migliore amico di Buffon&Co. Icardi è semplicemente un grande attaccante, semplicemente si fa per dire. L'ex Sampdoria ha grandi doti nell'attaccare gli spazi, capacità dovuta a una grande velocità e a un buon fisico che gli permette di tenere testa ai contrasti più imponenti riuscendo spesso ad arrivare al tiro. Se coprire gli spazi per la difesa bianconera sarà un lavoro sporco allora il vero e proprio incubo sarà limitare le sue capacità in area di rigore. Icardi ha una grande qualità nel disorientare le retroguardie avversarie su palle attive, muovendosi in continuazione e eludendo la linea difensiva. A queste virtù si aggiungono anche le ottime doti aeree e il buon dribbling che rendono il bomber argentino un attaccante completo. 

Se Icardi ha molti pregi non mancano di certo i difetti. Una fragilità psicologica lo rende, alcune volte, discontinuo. Una lato negativo dal punto di vista tecnico è forse una poca predisposizione al tiro da fuori che è forse l'unico limite che Icardi possiede. 

La Juve di Allegri, come pungere la retroguardia neroazzurra?

Come sempre la Juventus si presenterà a un'ennesima prova di forza mentale e non solo. I bianconeri devono dimostrare il proprio valore contro una delle squadre meglio organizzate di questa stagione. Il 4-2-3-1 potrebbe essere un'opzione valida, con Sandro e Mandzukic posizionati sulla stessa corsia in modo da arginare i raddoppi che spesso Spalletti attua nelle zone laterali del campo in fase di non possesso. Il croato e il brasiliano potrebbero tornare utili al fine di mandare in superiorità numerica l'attacco bianconero, con le giocate in tandem.

Accecare con grandi giocate la difesa dell'Inter non sarà semplice per Max Allegri che si trova davanti a un buon reparto difensivo, forte di molti successi in questa prima parte di stagione. La qualità di Higuain nel mandare nel dubbio i difensori avversari tramite movimenti creati per favorire gli inserimenti, potrebbe tornare sicuramente utile visto il buon schieramento in campo da parte degli avversari, che anche quando subiscono le ripartenze sono molto abili a difendere gli spazi e a far ripartire l'azione. L'impredivibilità e gli inserimenti di Cuadrado e Dybala sono oro per Allegri che potrà fare affidamento ad un reparto offensivo ricco di qualità.

LA JOYA - Come preannunciato all'inizio questo match è sinonimo di qualità e se da una parte vi è Icardi dall'altra la stella bianconera è sicuramente Paulo Dybala. Ovviamente sono due giocatori totalmente differenti, uno è infatti prima punta, l'altro gioca in un ruolo diverso, quasi da regista aggiunto. La Joya infatti nella fase di prima costruzione viene incontro ai centrocampisti per agevolare lo sviluppo della manovra. In questo modo permette di trascinare i difensori che lo vanno a marcare e di aprire così spazi utili per gli inserimenti di Cuadrado o Khedira. In fase di finalizzazione l'attaccante argentino cerca spesso la triangolazione con i propri compagni oppure, a seconda di dove si trovi in campo, ha una grande dote nel tiro dalla distanza che lo ha reso artefice di goal magnifici. Come punto forte inoltre ha quello di attaccare gli spazi posizionandosi tra le linee. In questo modo ha la possibilità di o di concludere in porta o di servire l'attaccante pronto al tap-in.

Icardi e Dybala potrebbero indubbiamente essere le armi vincenti delle due squadre. Allegri però ci ha abituato a una cura maniacale dei dettagli in partite importanti come queste e chissà se la sfida tra i due  avrà un degno vincitore.

[Tutte le foto all'interno dell'articolo sono state prese dagli account Twitter ufficiali della FC Juventus e della FC Internazionale Milano]