Sostituire Biglia. Od esser semplicemente Danilo Cataldi. Il centrocampista romano e laziale è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio. Parola a chi dovrà prendere per mano il centrocampo della Lazio e portarlo in salvo: senza Lucas Biglia, faro di questa squadra, non sarà affatto facile. Ma Danilo Cataldi ha la grande chance di dimostrare il suo valore. Da regista detterà i tempi di gioco, maglia numero 5, ancora non con la fascia al braccio: questione di tempo. Intanto deve coordinare il centrocampo della Lazio da sostituito di Biglia, fermo due mesi

Danilo, però, vuole essere se stesso: "Fare il sostituto di Biglia non vuol dire giocare come lui. Lucas è un centrocampista di livello assoluto, è impossibile sostiuirlo. Io che sarò chiamato in causa darò il mio meglio per la squadra, sarò me stesso. Bisogna fare molta attenzione in quel ruolo, servono tanti piccoli particolari che si imparano in allenamento." Ora la trasferta di Udine, i tifosi vogliono oltre ai risultati la prestazione, non di certo esaltante contro l'Empoli: "Per la partita contro l'Udinese stiamo lavorando sugli errori della gara di domenica. Nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo lasciando a loro la gestione del pallone. Abbiamo analizzato il match e per Udine ci faremo trovare pronti. Siamo ancora alla sesta giornata, si può migliorare. Anche la Juve a Palermo non è stata brillante."

Dal settore giovanile alla prima squadra, a quella volta che Stefan Radu e Stefano Mauri gli misero la fascia al braccio. Futuro capitano e leader della Lazio? Chissà... "Il leader lo riconosci perchè trascina il gruppo. Mi sento che potrei esserlo ma venire dal settore giovanile è più difficile, ti vedono come un ragazzino. Starà a me far capire che non lo sono più. L'importante, comunque, è che siamo uniti, solo così possiamo fare grandi cose." Lulic e Parolo hanno detto in settimana che la Lazio fatica a riportare in partita quello che fa il allenamento: "Hanno ragione. C’è poca attenzione: bisogna essere intelligenti in campo. Io in primis. Dobbiamo fare ciò che proviamo in allenamento. Studiamo determinati movimenti per far male all’avversario: le cose possono venire o meno ma l’impronta di gioco deve esserci. Alla lunga è un esercizio che porta al risultato."

Poi su Inzaghi: "Il mister non ha peli sulla lingua: se ti deve dire una cosa te la dice, non si fa problemi. E' una persona molto attenta. Se in queste giornate avessimo avuto la sua stessa attenzione avremmo qualche punto in più. Ma quel che è passato è passato. Il mister ha ragione quando dice che il modulo è secondario: conta quanto ci sacrifichiamo l'uno per l'altro, la concentrazione di ognuno, alla fine basta un movimento per cambiare assetto." Per Danilo c'è spazio anche per qualche parola da spendere su qualche compagno di squadra: "Immobile? L'ho conosciuto in Nazionale, Ci tiene molto e si sacrifica per la squadra, tira la carretta per tutti. Mi ha sorpreso. Sono contento per questo. Murgia? Anche lui viene dal settore giovanile: la Lazio ha dimostrato negli ultimi anni di lavorare benissimo sui giovani. Poi parlerà il campo."

Uno sguardo alla passata stagione ed uno a quella che è cominciata: "Nessuno di noi vuole ripetere l'annata passata. Abbiamo azzerato facendo tesoro di tutto. Credo che possiamo fare molto bene se limiamo qualcosa: c'è tanta qualità e voglia di fare nel gruppo. Andando tutti nella stessa direzione si potrà fare una bella stagione." Infine un pensiero sulla Nazionale: "Ho incontrato Ventura all’inizio della stagione, ci ha fatto vedere la sua idea di gioco. Ci penso alla Nazionale ma penso prima alla Lazio: è la mia Nazionale. Voglio portare la squadra biancoceleste dove merita. Quando raggiungerò questo obiettivo, se ci sarà l’opportunità sarei contento di vestire la maglia azzurra".