Una Lazio da grande occasione, spolpa una Sampdoria troppo tenera e rinuncitaria nel corso dei 90 minuti. Felipe Anderson sugli scudi, ma in generale promossa a pieni voti tutta la squadra ospita. I doriani mettono paura solo negli ultimi scampoli di gioco.

CRONACA

Primo tempo

Gioco arioso ed avvolgente della Lazio che punta molto sulle ali, Lulic ma soprattutto Felipe Anderson sono i perni dell'attacco. L'estroso brasiliano si accende a tratti ma quando è on, fa man bassa della fascia destra cercando ma non sempre trovando i fondamentali tagli di Immobile. Dall' altro lato del campo, la Samp sceglie Muriel come ago della bilancia in grado di muoversi tra le linee e proporre strappi interessanti. I primi squilli della gara sono a cura dei biancocelesti. Un destro generoso ma impreciso di Milinkovic-Savic ed un fendente di Basta aprono le danze a Marassi e scaldano i guantoni di Puggioni. La gara fatica a decollare, si viaggia a ritmi blandi con le due compagini brave a chiudere le traiettorie di passaggio. La risposta della Samp è racchiusa nel tiro deviato di Linetty, concepito da una giocata sublime di Muriel - stop volante ad alto coefficente di difficoltà - sulla trequarti.

Al 16' sulla testa di Immobile capita una ghiotta chance. Converge verso il centro Anderson, cioccolatino con il contagiri ad immobile che schiaccia centralmente, blocca Puggioni. L'equilibrio regna, tenta di spezzarlo - al 21' - Bruno Fernandes: scarta due giocatori, poi rasoiata che costringe Marchetti ad allungarsi. Difese attente e ciniche, non pungono le squadre. Maggiormente attiva la Lazio, trainata dalle ferite centrali che i soliti Lulic ed Anderson infliggono alla retroguardia. Passano - inesorabili - diversi minuti di gioco, stoppa il tempo la zuccata vincente di Milinkovic Savic. Al 39', Andeson sfila via a Regini, cross lungo per M.Savic che prende l'ascensore e indirizza in rete da pochi passi. Inizia a prendere in mano le redini del gioco la squadra di Inzaghi. Due minuti più tardi, Immobile controlla il pallone in area, scarica un destro che accarezza il terreno di Marassi e schizza verso il secondo palo, Puggioni con un intervento felino strozza l'urlo in gola. E' ancora uno scatenato Felipe Anderson a prendersi la scena. Cross perfetto a pescare il taglio vincente di Parolo che in spaccata, scrive 0-2. Titoli di coda sulla prima frazione.

Secondo tempo

​Due cambi di natura diversa. Giampaolo sostituisce un impalbabile Bruno Fernandes con Praet, nell'intento di vivacizzare la manovra; Inzaghi è costretto a togliere Marchetti - problema muscolare - e buttare nella mischia Strakosha. Più pimpante e volitiva la Samp, Basta si perde Muriel in area che incrocia troppo violentemente e vede innalzarsi la sfera. Russo sventola il primo giallo in faccia a Radu - intervento duro sulla trequarti ai danni di Linetty - mentre Felipe Anderson continua a macinare chilometri e gloria. Al 7' monopolizza la fascia destra, due giri di samba al difensore di turno e botta potente che Puggioni devia. Vengono ammoniti Regini - netto ritardo su Parolo - e Biglia - fallo tattico su Linetty -, nel mezzo il cambio autoritario e sfrontato di Giampaolo per aumentare il peso dell'attacco: fuori Barreto, dentro Schick. Ed è proprio quest'ultimo a creare scompiglio; spalla a spalla con De Vrij finisce a terra, piccole proteste, Russo fa cenno di proseguire. La Lazio è sempre maiuscola in ripartenza, Immobile mette sul piatto l'ennesima prova. Al 19' veleggia sulla linea del fuorigioco, riceve palla e scappa verso l'area di rigore ma viene murato da una grande uscita di Puggioni.

Cala la concentrazione, alcuni schemi saltano e la gara si accende. Inzaghi cambia Biglia - acciaccato ed ammonito- con Keità. Ci provano i doriani - tra il 23' ed il 24' - con una doppia conclusione: Silvestre svetta sul fondo la punizione di Torreira, Praet non centra la porta da distanza ravvicinata. Due giri d'orologio ed Immobile accarezza lo 0-3. Keita scippa palla nella propria area di rigore, orchestra il contropiede e serve in profondità il 17. Controllo a seguire e sinistro, palla che sfila fuori. Occasione sprecata. All'alba del 30' ci prova Quagliarella, rasoiata su punizione che Strakosha blocca in due tempi. La Lazio aspetta, la Doria attacca con veemenza. Il destro secco da fuori di Torriera che mette in movimento Strakosha, fa capo alla conclusione vibrante di Quagliarella. Lo stesso - due minuti dopo, infortunato - stacca di testa e mette i brividi alla Lazio. Il gol è nell'aria e si personifica nei panni di Schick. Fiondata dal limite che trafigge uno Strakosha non esente da colpe. I 5 frenetici minuti di recupero non bastano alla Samp, trionfano i biancocelesti che - momentaneamente - volano al 4° posto.