Una gara tosta, di quelle difficili ma che segnano il passo, ottime per testare le proprie possibilità e per valutare quanto di buono fatto nella prima fase di stagione. Al di là del risultato, infatti, la Lazio ha dimostrato mentalità vincente e calma, condizione perfetta e plus che spesso manca alle compagini decise a spiccare il volo. Fin dai primi minuti della gara vinta contro il Crotone, decisa all'89' dal ritorno al gol di Immobile, i ragazzi di Inzaghi hanno cercato di scardinare con calma l'arcigna difesa calabrese, proponendo un palleggio preciso e partendo spesso dalla propria retroguardia, con de Vrij e Biglia sempre molto presenti al momento di far partire l'azione dalle retrovie. 

Non è un caso, infatti, che la Lazio abbia praticamente surclassato gli ospiti con il 68% di possesso palla, tendenza che perfettamente spiega l'andamento di una gara confermatasi più ostica del previsto. Il Crotone, infatti, disponendosi con il solito "mascherato" 4-4-2, ha spesso punto i laziali con veloci contropiedi, rapidi capovolgimenti che per poco non beffavano massimamente i padroni di casa, puniti al 69' da Rohden ma "graziati" dal guardalinee, che ferma tutto per fuorigioco. Poco male, comunque, per la Lazio, a cui nel primo tempo il direttore di gara ha annullato, sempre per millimetrico offside, una rete a Lombardi.

Scesa in campo con il più classico dei 4-3-3, il collettivo di casa ha subito messo alle corde il Crotone, sfruttando soprattutto l'out destro del campo, dove Basta e Lombardi hanno fatto praticamente tutto quello che volevano. Inizialmente in palla, invece, Luis Alberto, spaesato soprattutto a livello difensivo e spesso in difficoltà al momento di frenare i pimpanti Trotta e Rohden, per distacco i migliori del proprio gruppo. E tale atteggiamento quasi premia i ragazzi di Inzaghi, che potrebbero passare in vantaggio alla mezz'ora, quando è Stoian ad atterrare un avversario, regalando di fatto un preziosissimo penalty alla Lazio, non sfruttato però da Biglia, poco preciso al momento di calciare. 

Il rigore fallito è l'evento che cambia radicalmente il match e che comincia a preoccupare la Lazio, non più tanto convinta di passeggiare contro un Crotone tutt'altro che facile preda, tanto aiutato dalla sorte e da un Festa in stato di grazia, autore di miracolose parate su Ciro Immobile, visibilmente disperato per la mancanza di gol. L'ex attaccante del Torino si impegna, lotta su ogni pallone, è l'attaccante con più chilometri percorsi, tendenza che però lo fanno spesso arrivare poco lucido sotto porta o lo "costringono" a rinunciare al tiro per servire un compagno meglio posizionato. Con il passare dei minuti, superata anche la grande paura del minuto numero sessantanove, la Lazio inevitabilmente aumenta il proprio tasso di preoccupazione e la paura di un inaspettato pari domina fino all'89', quando un errore di Martella apre un'autostrada ad Immobile che, questa volta cinicamente, batte un incolpevole Festa e regala tre punti ai suoi.

Certe sfide, difficili e più arcigne del previsto, servono e non poco. La Lazio ha infatti saggiato la difficoltà di primeggiare in Serie A, un campionato dove è difficile vincere sia in casa che fuori e contro tutti i venti collettivi. I ragazzi di Inzaghi hanno comunque superato a pieni voti la sfida, conclusasi con un risultato beffardo se si considerano il numero di occasioni mancate, su tutte il rigore fallito. Ora la testa dei bianconcelesti sarà sicuramente verso la sfida contro l'Atalanta, sfida casalinga delicata e difficile, contro un collettivo spumeggiante ed a tratti imbattibile. Un altro banco di prova per la bella creatura targata Inzaghi.