Continua a volare l'aquila. La Lazio di Simone Inzaghi spicca il volo, soprattutto lontano dall'Olimpico, dove i biancocelesti sembrano inarrestabili grazie alle accelerazioni dei suoi uomini cardine Keita ed Anderson ed alle finalizzazioni di Immobile e non solo. Tuttavia, l'ambiente biancoceleste sembra essere scosso, continuamente, dalle voci che riguardano il rinnovo del contratto dell'attaccante laterale senegalese, soprattutto dai battibecchi tra il direttore Tare e l'agente del calciatore, ed inoltre dalla febbre sempre crescente che sale in città in vista del derby di Coppa Italia della settimana prossima. 

Inzaghi, tuttavia, oltre a godersi la sua creatura, che è tornata ad offrire gioco e spettacolo portandosi a 46 punti, penserà in settimana a focalizzare l'obiettivo sulla sfida all'Udinese, ferita per la sconfitta di rimonta rimediata al Friuli contro il Sassuolo. Già, l'Udinese, sebbene tutte le attenzioni di tifosi ed ambiente siano fisiologicamente rivolte alla stracittadina. Del resto, si sa, a Roma il derby conta più d'ogni altra cosa. Il tecnico in settimana proverà a lavorare sulla testa dei calciatori, importante fare risultato davanti al pubblico dell'Olimpico, che non vede un successo dei propri beniamini da due turni (1-1 contro il Milan, 0-1 contro il Chievo). 

Al centro della discordia, Keita Balde Diao - Foto EuropaCalcio
Al centro della discordia, Keita Balde Diao - Foto EuropaCalcio

Capitolo Keita - Come detto, dopo la frecciatina di Tare nei confronti dell'agente dell'ex Barcellona ("Keita? Adesso è della Lazio, non so chi è o chi sarà il suo procuratore, capisco la curiosità ma ogni volta le domande su di lui diventano anche spiacevoli. Piace a tanti? Si lo so, è un bel ragazzo") è arrivata questa mattina la risposta dell'agente del calciatore, che ha così messo ulteriore carne a cuocere sulla brace già di per sé rovente: "Un direttore sportivo dovrebbe conoscere la situazione dei suoi calciatori. È il suo lavoro. Eppure nel 2017 c'è ancora chi no sa chi è l'agente di un giocatore del suo stesso club..."

Bene, non però benissimo, soprattutto perché nonostante il settimo sigillo stagionale del funambolico esterno, sempre più indispensabile nelle gerarchie inzaghiane, la questione rinnovo sembra essersi sempre più incrinata, con le parti in causa che continuano ad avere frizioni sul tema piuttosto che appianarsi. Difficile, infatti, per il momento, trovare una soluzione, che potrebbe arrivare dall'intervento di Jorge Mendes: qualora il portoghese, agente anche di Mourinho tra gli altri, dovesse prendere la procura di Keita, le parti potrebbero riavvicinarsi, con la Lazio che potrebbe tirare un enorme sospiro di sollievo con il rinnovo del suo talento. 

Il sorriso ritrovato di Felipe Anderson - Foto Lazio World
Il sorriso ritrovato di Felipe Anderson - Foto Lazio World

Anderson e la nuova missione - Nel frattempo, mentre procuratori e dirigenti sono impegnati in stilettate e battute, Felipe Anderson continua a mantenere altissimi gli standard delle sue prestazioni stagionali ed ai microfoni di Globesporte racconta il cambio di ruolo e le mansioni che Inzaghi gli ha chiesto di svolgere: "Il mio gioco è rimasto lo stesso, si è semplicemente ampliato. In alcune partite ho svolto anche un lavoro di marcatura dell'avversario. Io mi sento meglio a giocare in attacco ma il tecnico sa che può contare su di me, sulla mia forza e la mia velocità. Credo di essere migliorato molto nella fase difensiva. Lui mi ha dato questa nuova missione, quella di giocare ala, e mi sta bene. Spero di continuare così per aiutare i miei compagni".