Una Lazio extra lusso sommerge tra le mura amiche il Palermo e si riprende il quarto posto in classifica, fatto preda dall'Atalanta meno di ventiquattro ore fa. Risultato netto, roboante, esito della gara mai in discussione. Gli uomini di Simone Inzaghi chiudono la pratica in 27' minuti, lasso di tempo utile ai biancocelesti per realizzare ben cinque reti, e mettere al sicuro il risultato. Doppietta di Ciro Immobile, tripletta di Keita Balde e gol finale di Luca Crecco, con il Palermo non pervenuto in campo. Solo un piccolo momento di rilassatezza della Lazio, ad inizio secondo tempo, consente alla truppa di Bortoluzzi di rendere meno amara la sconfitta, e la doppietta di Rispoli allieva solo in parte il brutto pomeriggio del Palermo, ormai sempre più diretto verso le 'forche caudine' della retrocessione in Serie B.

Il tecnico della Lazio, Simone Inzaghi, sorprende tutti, accantona il 4-3-3 e schiera i suoi in campo con un elastico 3-5-2. Scala Felipe Anderson largo sulla destra, Lulic sul settore opposto ed in attacco Immobile è affiancato da Keita. Risponde, Diego Bortoluzzi, confermando il 3-4-2-1 ipotizzato alla vigilia, ma ne cambia alcuni suoi interpreti. C'è Gazzi in mediana e non Bruno Enrique, Rispoli è impiegato sulla sinistra, Morganella a destra ed Aalesami si accomoda in panchina. In attacco spazio al baby Lo Faso, palermitano doc, che fa coppia con Sallai in appoggio all'unica punta, il macedone Nestorovski.

Dura appena 8' minuti la resistenza dei rosanero, nell'occasione scesi in campo in completo nero. Immobile è una furia, sblocca la gara in tuffo di testa da azione d'angolo, abile ad impattare la sfera e deviarla in rete dopo la spizzata di Milinkovic-Savic. Dopo appena 120'' secondi, raddoppia la Lazio, tutto ancora nato dalla combinazione tra Milinkovic-Savic ed Immobile: il serbo corre in contropiede e rifornisce l'attaccante campano che fredda Fulignati, incolpevole. Piovono applausi all'Olimpico, Palermo troppo morbido, il quale perde tutti i duelli individuali in mezzo al campo. Dilaga la Lazio, al 20' Sunjic salva sulla linea su conclusione di Parolo, ma un minuto dopo il tris biancoceleste è realtà. Fa tutto Keita, lavora un pallone in area, si libera della marcatura di tre avversari e trafigge ancora il malcapitato portiere siciliano. Il Palermo è allo sbando, totalmente fuori di testa. Morganella piomba su Keita in area, è calcio di rigore sacrosanto, che lo stesso numero 14 realizza. E' 4-0 Lazio, ed i minuti sul cronomentro della gara sono appena 24'. Paga per tutti Sallai, che viene sostituito da Bruno Enrique. La furia biancoceleste, però, non si arresta, è tutto troppo semplice per i ragazzi di Simone Inzaghi, che piazzano il pokerissimo dopo appena due minuti: è ancora il senegalese a timbrare il cartellino, con un delizioso tocco sotto che beffa il portiere rosanero inutilmente protesto in tuffo. Splendido l'assist, di tacco, di Immobile. Palermo non pervenuto, in panchina Bortoluzzi resta ammutolito, e stenta a credere quanto accaduto in campo nella prima fase di gara. Lazio che alza il piede dall'acceleratore, e dopo la sfuriata che ha fruttato cinque gol, respira. Non affonda, mantiene il possesso palla, senza infierire sugli avversari, i quali non accennano alcuna reazione. Volano via i seguenti venti minuti, senza particolari sussulti, con Inzaghi impegnato a compiacersi con il lavoro svolto sul prato verde dal brasiliano Felipe Anderson. L'unica nota positiva, nella mediocrità rosanero, è Simone Lo Faso, l'unico in grado di combinare qualcosa di decente nei primi 45' minuti, indecorosi, del Palermo.

Data la non complessità del secondo tempo, il trainer laziale risparmia i secondi 45' minuti a Parolo, ed al suo posto c'è in campo Lukaku. Ripresa che però si apre con il gol del Palermo, ed a realizzarlo è Rispoli, il quarto in campionato per il fluidificante rosanero. I biancocelesti sono già rivolti verso il derby, in programma domenica prossima, e Rispoli, ancora lui, sfrutta un'incomprensione tra Hoedt e Strakosha e sigla addirittura la sua doppietta personale, il tutto in soli sette minuti. Seppur il punteggio arrida ancora pienamente alla Lazio, gli uomini allenati da Bortoluzzi rendono meno amaro il passivo. Subìto il doppio schiaffo, la squadra padrona di casa riprende ritmo, e ritorna a catapultarsi in attacco; guadagna un paio di punizioni da posizione interessante, ma nè Hoedt (barriera), nè Biglia (guantoni di Fulignati) trovano il bersaglio vincente. Inzaghi manda in campo il giovane Crecco a metà secondo tempo, e fa rifiatare Milinkovic-Savic, mentre Keita in diagonale sfiora la sesta rete al 73' minuto. Gara che non ha più nulla da dire, la Lazio mantiene un possesso palla fine a se stesso, ed il Palermo non attende altro che il triplice fischio finale dell'arbitro Fabbri. Al 90' però c'è gloria anche per il neo entrato Crecco che sigla in mischia il 6-2, coronando nel miglior modo possibile l'entusiasmante pomeriggio vissuto dai biancocelesti. Pesante capitombolo per i rosanero, l'ennesimo di questa travagliatissima stagione: domenica prossima il Palermo può conoscere, matematicamente, il sapore amaro della retrocessione.

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Andrea  Indovino
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