Nessuno fermi Ciro Immobile. Inizio di stagione pazzesco per l'attaccante di Torre Annunziata che ha già realizzato 15 reti tra campionato, Europa League e Supercoppa Italiana. Sabato scorso la doppietta in casa della Juventus, con cui la Lazio è riuscita a trionfare in quel di Torino dopo quindici anni, e il sorpasso a Dybala nella classifica cannonieri. Nessuno in Europa regge i suoi ritmi con Messi che si è fermato a 14 reti mentre, nei vari campionati è al pari con l'Argentino e, davanti a lui, c'è solo Falcao con dodici reti ma in più partite. Un momento d'oro, un'avventura in biancoceleste che viaggia a gonfie vele come racconta Immobile nell'intervista concessa alla UEFA.

La Lazio, un'occasione dopo due anni in chiaroscuro, Immobile racconta cosi il suo arrivo nella Capitale: "E’ stata un’occasione molto importante di potermi rilanciare dopo due annate non andate proprio alla grande, poterlo fare in una società così importante è come se mi fosse stata data una seconda opportunità che non volevo e non voglio assolutamente fallire. Ho cercato di dare il massimo dall’inizio e sicuramente ho ricevuto tanto affetto da quando sono arrivato fino a questo momento". L'attaccante, poi, approfondisce le sfortunate avventure all'estero: Il 90% dei giocatori ha bisogno della fiducia di tutti, dell’ambiente, dei compagni, dello staff. In Germania sono partito bene, iniziavo a giocare e segnare. A un certo punto la squadra è andata male e io purtroppo ho avuto una fase di calo e il mister ha preferito far giocare i giocatori che conosceva di più". 

Poi il Siviglia: "Sono voluto andare via e c’era il Siviglia come opportunità: rispetto al Dortmund, lì all’inizio non ho mai avuto nessuna chance, nessuna possibilità di mettermi in mostra: quando l’avevo, facevo bene ma dopo venivo sempre fatto fuori. Non è colpa di nessuno, ci sono da fare delle scelte: come noi le facciamo nella nostra vita, gli allenatori le fanno per fare la formazione. Non ho mai protestato o detto niente, ho solo chiesto alla società di poter andare via e potermi ritrovare. E’ capitata l’occasione Lazio ed è stata una scelta importante". Terzo posto in campionato e punteggio pieno in Europa League, dove può arrivare questa Lazio? "E’ una squadra che può dire la sua, può sicuramente andare avanti nella competizione se resta unita e fa quello che sta facendo adesso. Sicuramente dalla UEFA Champions League scenderà qualche squadra importante, penso dal girone del Real una tra Tottenham e Borussia Dortmund sarà sicuramente tra le favorite; quanto a quelle che già ci sono, penso all’Arsenal o squadre comunque importanti che possono arrivare fino in fondo. La Lazio dovrà fare sicuramente un cammino bello e difficile come quello che sta già facendo". 

Un occhio al futuro e uno sguardo al recente passato con la magica avventura nel Pescara di Zeman: "Per me è stata una stagione incredibile, spiega Immobile. Mi ha permesso realmente di entrare nel mondo dei professionisti. All'epoca sono riuscito a giocare quasi tutte le partite, segnando con continuità e tanto. Il merito è stato soprattutto di mister Zeman, che ci faceva giocare alla grande". Spettacolo dentro e fuori dal campo come racconta Immobile: "Mi ricordo di quella volta in cui, con Insigne e Verratti, rimandarono a causa della neve una partita che avremmo dovuto giocare in casa. La decisione però arrivò quando noi eravamo già in ritiro. Una volta saputa la notizia non siamo andati a casa. Siamo rimasti in hotel a giocare a nascondino con tutta la squadra", chiude cosi l'attaccante di Torre Annunziata che non vuole fermarsi più.