Quattro vittorie in quattro uscite, qualificazione conseguita in netto anticipo. La Lazio affronta quest'ultimo scorcio della fase a gironi senza alcuna pressione, Inzaghi coglie la possibilità di concedere respiro a diversi titolari. Punto di rottura con il Nizza, due affermazioni tra andata - in Francia - e ritorno - a Roma - per spezzare l'inerzia al vertice. Questa sera, all'Olimpico, sbarca il Vitesse, ultimo ed eliminato, battuto 3-2 dalla Lazio nel primo impegno della corrente Europa League. La partita, per i biancocelesti, è comunque importante, perché giunge dopo il KO nel derby maturato sabato. Occorre ritrovare con effetto immediato la retta via, non perdere il feeling con il successo. Il tecnico ben conosce le insidie di una flessione prolungata, guardia alta in conferenza, massima fiducia nei suoi effettivi. L'assenza di Felipe Anderson - stop fino al 2018 - riduce la margherita di scelta, ma tanti giovani scalpitano per assaporare la ribalta europea.

Annuncio a mezzo stampa, Crecco e Palombi dal primo minuto con il Vitesse. Il primo si colloca in mediana, con un altro prodotto di scuola Lazio, Murgia. Luis Alberto, nelle vesti di centrocampista e non di trequartista, ultima il comparto a tre, con Basta e Lukaku a presidiare le corsie. Palombi è l'attaccante di ruolo, Inzaghi schiera poi Nani da seconda punta. Il portoghese ha libertà di movimento, può sfruttare l'operato del compagno di reparto. Luiz Felipe dirige una linea difensiva nuova di zecca, con Patric e Bastos. Vargic in porta.

Il Vitesse - superato dal Groningen nell'ultima giornata di Eredivisie e ora sesto con il Feyenoord, a meno 14 dal PSV - non ha obiettivi reali, ma intende comunque onorare al meglio il palcoscenico. Roma e l'Europa, motivazioni naturali per il gruppo guidato da Fraser. La GDS in edicola questa mattina ipotizza un 4-3-3, con Mount e Rashica ai lati di Matavz. Ali è il perno di centrocampo, mezzali Bruns e Foor. A difesa di Houwen, Lelieveld, Kashia, Miazga e Faye. 

Fischio d'inizio alle 19, dirige il turco Ali Palabiyik.