Squadra che vince, non si cambia, verrebbe da dire. Ma anche una squadra che non vince, che si trova ad affrontare il primo periodo negativo della stagione, dopo una sconfitta - nel derby - ed un pareggio, contro la Fiorentina, beffardo, da digerire. Simone Inzaghi guarda la sua Lazio, scruta tra i volti delusi dei suoi interpreti, la cui rincorsa alla Champions League si è improvvisamente arrestata con un solo punto collezionato nelle ultime due gare. Niente drammi, anzi, motivo per rinsaldare le proprie certezze e ripartire, in vista dello scontro diretto contro la Sampdoria, dai propri punti cardine. 

Tre in difesa, cinque a centrocampo, un rifinitore, un centravanti. Così come si faceva in passato, il tecnico piacentino non muta il proprio assetto dopo due partite sbagliate, e soprattutto riparte dagli stessi undici che nelle ultime sette sfide di campionato sono scesi in campo. Troppo importante la trasferta di Marassi per riprendere il cammino, per ritrovare fiducia e serenità in quei meccanismi che prima del derby sembravano apparentemente intaccabili. 

L'undici laziale per la trasferta contro i blucerchiati è presto detto: Strakosha in porta, Bastos, de Vrij e Radu nel terzetto difensivo; Leiva in cabina di regia con ai lati Parolo e Milinkovic a fare da interditori ed incursori. Torna Marusic sulla corsia laterale, tornato regolarmente in gruppo dopo due giorni in più di riposo, dall'altra parte ci sarà capitan Lulic. Lukaku, che ha ben figurato comunque nelle ultime uscite, negli scampoli di gara concessi da Inzaghi, scalpita per una maglia dal 1’ ma dovrebbe partire dalla panchina ancora una volta. Davanti Luis Alberto a sostegno di Ciro Immobile, apparentemente in ombra nelle ultime due uscite, ma sempre decisivo per le sorti dei laziali. 

Per il resto del gruppo Wallace e Basta, due possibili titolari aggiunti, non sono al 100% e quindi partiranno dalla panchina, out gli infortunati Di Gennaro, Nani e Felipe Anderson, il quale proverà a tornare a disposizione di Inzaghi per la sfida contro il Torino. Adesso c'è da pensare solo al campo, alla sfida contro la Sampdoria, banco di prova di assoluto valore per capire se l'undici capitolino è pronto a guarire e ripartire, sempre dalle solite certezze.