Ricomincia in maniera molto, molto positiva il campionato della Lazio, che davanti al pubblico amico si sbarazza del Chievo per 5-1. A passare in vantaggio sono proprio i biancocelesti, con Luis Alberto, ma dopo appena un minuto arriva il pari di Pucciarelli. Immobile si ferma, ma ci pensano Milinkovic (doppietta), Bastos ed il subentrato Nani nel finale ad arrotondare il punteggio. Ora, per i biancocelesti, c’è il terzo posto solitazio in attesa di Inter-Roma, a -7 dalla Juventus.

Simone Inzaghi si presenta dopo la sosta con la sua formazione-tipo: Strakosha tra i pali, davanti a lui linea a tre con De Vrij, Bastos e Wallace. Gli esterni sono Marusic e Lulic, dentro Leiva e Parolo fanno la guardia per Luis Alberto e Milinkovic-Savic, a supporto di Ciro Immobile. Dall’altra parte, 4-3-1-2 di Maran: Gobbi e Cacciatore sono i due terzini con Tomovic e Bani davanti a Sorrentino. In mezzo, Radovanovic è il perno, Bastien ed Hetemaj le mezzali, mentre Birsa agisce dietro Pucciarelli e Stepinski.

Pronti, via, la Lazio corona bene il suo pressing iniziale con il tiro-cross di Parolo, che spiove sul secondo palo e per poco non si trasforma in un gollonzo: la palla impatta la parte alta della traversa, ma Sorrentino era sulla sfera. Dall’altra parte, a rispondere è Birsa che trova spazio sulla trequarti e va al mancino, ma la conclusione debole si spegne sul fondo. I clivensi tengono le linee molto vicine, e la Lazio fatica a trovare spazi: un’altra palla scodellata sul secondo palo, però, regala la chance a Marusic, che stacca benissimo in area ma vede Sorrentino opporsi con il pugno. Stesso copione, appena due minuti dopo, sulla zuccata di Immobile, che trova ancora l’ex-Palermo sulla sua strada dopo il cross di Luis Alberto.

Alla metà del primo tempo, la situazione si sblocca: ennesima azione manovrata, sempre sulla destra, Marusic arriva sul fondo e sfrutta il rimorchio di Luis Alberto. Lo spagnolo è fortunato, il suo piattone destro trova una deviazione cruciale che beffa Sorrentino e fa 1-0. Tutto sembra in discesa per la Lazio, ma la gioia dura appena 60 secondi: dopo il calcio d’inzio, il Chievo lancia lungo dalla trequarti, trovando l’inserimento di Pucciarelli. L’ex-Empoli controlla, spalle alla porta, protegge la palla e, girandosi con il destro, sorprende clamorosamente Strakosha, in ritardo sulla conclusione centrale. 1-1, tutto da rifare per i biancocelesti.

Passa la mezz’ora di gioco, e la Lazio torna subito in vantaggio: Milinkovic-Savic gioca dalla sinistra, si appoggia a Parolo e, sul pallone di ritorno, lascia partire il destro che si infila sul primo palo. Beffato Sorrentino, è 2-1 in un primo tempo tutt’altro che noioso. Di nuovo, però, la gioia biancoceleste è smorzata: Ciro Immobile, già dolorante da inizio partita, deve dare forfait per un problema alla coscia. Al suo posto, Inzaghi sceglie Felipe Anderson come falso nueve. Il brasiliano approccia bene la gara, e la Lazio riesce a chiudere il primo tempo in proiezione offensiva, salvo farsi sorprendere in contropiede all’ultimo secondo utile: Pucciarelli si invola sulla sinistra, mette dentro per Stepinski che controlla e cade in area. Abisso fischia il rigore, ma l’intervento del VAR (in un paio di minuti) gli permette di correggere il tiro: evidente, infatti, dal replay, la caduta abbastanza innaturale, senza alcun contatto evidente, del centravanti polacco. Decisione invertita, si torna negli spogliatoi sul 2-1.

La seconda frazione vede un Chievo leggermente più propositivo, soprattutto come posizione sul campo, e più volte i centrali di Inzaghi devono allontanare la minaccia gialloblu. All’ottavo, Wallace regala clamorosamente a Stepinski che si invola verso la porta ma, tutto solo davanti a Strakosha, calcia alto dal dischetto. Dall’altra parte, però, anche la Lazio trova lo spazio giusto: Parolo si inserisce sul primo palo, ma il suo stacco di testa è sul fondo. Si prosegue sulla falsa riga dell’equilibrio all’Olimpico, particolarmente ispirato Birsa tra le linee, ma rimane sempre attenta la retroguardia di casa. All’ora di gioco Maran sceglie l’esperienza di Pellissier per un positivo Stepinski, mentre Inzaghi punta su Lukaku al posto di Lulic. La Lazio prova ad addormentare la gara con il possesso palla prolungato, ma appena c’è lo spazio i biancocelesti si trasformano in cannibali: Lucas Leiva pesca, in verticale, l’inserimento di Milinkovic-Savic che magicamente, in semirovesciata al volo, gira col sinistro in rete. Arriva anche il silent check del VAR, il gol è regolare, e rischia di essere il più bello di questa giornata. Il doppio vantaggio galvanizza i padroni di casa, ed in particolare Sergej Milinkovic-Savic, che rasenta lo strapotere andando al tiro a giro dai venti metri, con la palla che si spegne sul fondo di pochissimo.  Nel finale la Lazio amministra, con qualità, nella metà campo degli avversari, ed è di nuovo fortunata nel trovare il quarto gol: dopo un corner rimangono in attacco De Vrij e Bastos, e proprio l’angolano, servito tra le linee da Nani, va al destro da fuori. Ancora una volta, una deviazione avversaria cambia la traiettoria della sfera e mette fuori causa Sorrentino, 4-1 e festa grande dei biancocelesti. Tempo di esultare, ed ecco che proprio Nani cerca e trova la gioia personale: la finezza è di Lukaku, che va via di tacco dalla sinistra, appoggia al compagno portoghese che dopo lo stop a seguire, cadendo, infila con il destro la palla alle spalle del portiere.