Prima, l’illusione di poter raggiungere un accordo, anche solo per evitare lo svincolo; poi, la fine di ogni speranza e la separazione annunciata. Il direttore sportivo della Lazio Igli Tare ufficializza l’addio nella prossima estate di Stefan De Vrij. Il prolungato ritardo in merito alla firma sul rinnovo contrattuale ha fatto perdere la pazienza ai dirigenti biancocelesti, proprio come ha dichiarato il ds nel pre partita di Lazio-Verona - “Dalla nostra parte abbiamo fatto le cose correttamente ma all'ultimo momento le cose sono cambiate. Non vogliamo più proseguire su questa strada”.

Nell’ambiente laziale erano tutti convinti che alla fine il difensore olandese avrebbe firmato il prolungamento fino al 2019 con l’inserimento di una clausola di risoluzione pari a 25 milioni di euro che gli avrebbe comunque consentito di lasciare la Capitale a giugno, con la possibilità contemporanea di realizzare per la società una buona plusvalenza. Dunque, per De Vrij si aprono diversi scenari, a cominciare dall’ipotesi più concreta, cioè quella di un suo approdo all’Inter. Da tempo i nerazzurri sono sulle tracce dell’ex difensore del Feyenoord, tanto che l’entourage del giocatore avrebbe trovato l’accordo con il club interista sulla base di oltre 4 milioni di euro a stagione per 4 o 5 anni; la via dell’ingaggio a parametro zero era quella più auspicata da Suning, che ha dato l’ok ad Ausilio per affondare il colpo.

Il classe ‘92 potrebbe firmare già ora, ma il suo status di svincolato lo rende appetibile a diverse squadre, non solo in Italia – dove, oltre all’Inter, anche la Juventus potrebbe farci un pensierino dopo averlo trattato la scorsa estate. In Spagna, per esempio, c’è il Barcellona, alla caccia di un rinforzo in difesa – da testare il rendimento di Yerry Mina in tal senso, arrivato a gennaio -, così come l’Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone, che con tutta probabilità perderà Josema Gimenez, mentre il Chelsea e lo Zenit sono le ultime due idee, come suggerisce la Gazzetta dello Sport.