Non sono bastate le parole della più grande bandiera rossonera, Paolo Maldini, a scuotere l'ambiente rossonero. A rincarare la dose, gettando benzina sul fuoco, ci ha pensato anche un altra assoluta leggenda del diavolo: Andriy Shevchenko

Il pallone d'oro ucraino capace di scrivere pagine memorabili della storia rossonera, si è accodato alle forti dichiarazioni rilasciate dal suo ex Capitano, Paolo Maldini, a riguardo di quella che è l'attuale situazione societaria in casa Milan
Nonostante il forte legame che da sempre ha caratterizzato il rapporto tra Sheva e Berlusconi, padrino di battesimo di suo figlio Jordan, il secondo miglior marcatore della storia rossonera è andato già duro, incolpando anche la società rossonera dei recenti fallimenti fatti registrare sul campo. 
In una breve intervista concessa a Sky Sport, Shevchenko ha mostrato il suo dispiacere per l'attuale condizione in cui verte l'ambiente Milan, indissolubilmente legato a quell'ucraino terribile con la maglia numero 7: "Vediamo cosa succederà, ho già detto che a me dispiace tanto che il Presidente abbia deciso di lasciare il Milan ma comunque ciò che lui fa lo farà per il bene della squadra e della società, ci penserà tanto se potrà lasciare o no".

Nonostante sia rimasto in disparte in questi ultimi anni, Sheva a continuato a seguire le vicissitudini del club milanese che a suo modo di vedere, a peccato anche in qualche aspetto di carattere societario: "In questi anni sono mancate tante cose, per tanti anni la squadra non si è qualificata alla Champions League e non ha trovato i giusti equilibri: ci sono stati dei problemi forse non solo dentro la squadra, ma anche dentro alla società".

In conclusione, l'attaccante cresciuto alla Dinamo Kiev, ha rimarcato il suo immenso affetto per il nostro Paese e soprattutto per i colori rossoneri, augurandosi che la situazione difficile possa passare nel più breve tempo possibile: "Io comunque voglio tanto bene al Milan, è la mia famiglia e rispetto tanto la società e i tifosi. Ho sentito già che l'Inter è stata ceduta ai cinesi: se ci sono investitori che vogliono venire a investire in Italia, l'importante è che i tifosi siano felici. Io ora mi concentro in questo importante traguardo di essere parte della mia nazionale e nel fare bene, per il resto vediamo: l'Italia resta la mia seconda patria".