La difficile estate per i tifosi del Milan prosegue non solo sul campo, con una squadra che l'anno scorso è arrivata settima e che di fatto non è stata modificata, ma anche fuori dal terreno di gioco. La firma del preliminare di vendita alla cordata cinese di Pechino non avverrà nemmeno questa settimana, nonostante le indiscrezioni dei giorni scorsi.

Rispetto agli altri slittamenti, però, questa volta c'è un elemento di novità. Sono stati gli stessi cinesi a chiedere ancora qualche giorno e questa volta filtrano anche i motivi di questa nuova proroga richiesta. Entrambe le parti, infatti, parlano di accordo raggiunto e contratti stesi in ogni dettaglio. Adesso si tratta di andare oltre la burocrazia, l'ultimo ostacolo, a quanto sembra, che si frappone fra il Milan e un momento storico per la società rossonera. Il rinvio, per venire al sodo, sarebbe stato richiesto per i tempi lunghi che si hanno in Cina per lo spostamento di ingenti capitali all'estero e per le autorizzazioni statali legate alla costituzione della società veicolo che acquisterà i rossoneri grazie ai fondi messi a disposizione da 8 investitori.

Nicholas Gancikoff, advisor della cordata cinese, formiche.net
Nicholas Gancikoff, advisor della cordata cinese, formiche.net

Per il resto non cambia nulla rispetto agli ultimi giorni. Il Milan verrà venduto subito al 100% per circa 750 milioni di euro debiti compresi. I cinesi alla firma del preliminare metteranno a disposizione 15 dei 100 milioni garantiti al closing che avverrà verso la fine di Settembre. Con ogni probabilità si andrà quindi all'inizio di Agosto per la firma preliminare. Un rinvio snervante per i tifosi, ma che questa volta sembra essere davvero solo di natura burocratica e non frutto di tensioni o problemi fra le parti coinvolte in questa enorme operazione sull'asse Milano-Pechino.