Si sa, il calcio d'Agosto, anzi in questo caso di Luglio, non è chiarificatore su quelle che saranno le forze in campo per la stagione alle porte. Nella maggioranza dei casi, i top club europei si presentano ai cancelletti di partenza senza i grandi nomi che li hanno resi celebri, generando di conseguenza, risultati meno importanti. 
Questo preambolo calza a pennello sul nuovo Bayern Monaco di Carlo Ancelotti; Bayern volato negli USA senza i vari Neuer e Lewandowski per citare qualche nome.
Dunque, complici le pesanti defezioni e una preparazione ancora carente sotto ogni aspetto, a prendere la scena nella prima serata di Chicago, - mattino presto in Italia - è stato un positivo ed incoraggiante Milan, solo qualche ora prima della sfida pronosticato come semplice vittima sacrificale per i bavaresi. 

Anche per i rossoneri vale lo stesso discorso fatto per il Bayern: il calcio di Luglio conta poca cosa, ma di questi tempi, in casa del diavolo, nulla va buttato. Sì perchè Vincenzo Montella, novanta minuti e oltre in piedi a dare consigli e indicazioni nella sua area tecnica, il match con i campioni di Germania l'ha preparato al meglio delle sue possibilità proprio per testare i migliori undici al cospetto di un club di prestigio.
Ecco, proprio l'aver ripetuto la stessa formazione scesa in campo con il Bordeaux non è un dato da prendere sottogamba: Montella ha scelto questi uomini e un 4-3-3 che sembra migliorare per ingranaggi, tempistiche e organizzazione. 

Fonte foto: acmilan.com
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Gli insegnamenti tattici, la cura degli spazi e le molte sedute con il pallone tra i piedi hanno iniziato a far vedere i primi frutti. Un lavoro duro e per certi versi pericoloso che, al momento anche Carlo Ancelotti sembra aver notato da bordo campo: "Buon lavoro di Montella, Milan organizzato in entrambe le fasi di gioco" ha ribadito l'ex allenatore rossonero complimentandosi con l'attuale tecnico del diavolo.
A rassicurare i tifosi sul lavoro sin qui svolto, è arrivata una prestazione di squadra che allo stesso tempo ha saputo esaltare le qualità di alcuni singoli, Bonaventura e Kucka su tutti. Capace di scendere in campo con piglio e determinazione, per larghi tratti il calcio offerto dal Milan è risultato più che positivo. La fluidità nel possesso con l'azione che è sempre partita palla a terra dai difensori, hanno messo in mostra l'attenzione di Montella, molto dedito a questo fondamento per costruire il suo calcio. 
La difesa ha risposto bene sia in fase di impostazione, con l'avanzamento degli esterni e il conseguente innalzamento dei centrali, sia in fase di rottura, con il povero Green - unica punta bavarese - mai chiamato in causa. Tant'è che il Bayern ha fatto male da fuori area, con due tiratori scelti come Ribery e Alaba. Migliori in campo per qualità e continuità, i due Best Friends hanno fatto male con le loro conclusioni, portando alla luce qualche difetto rossonero. Il centrocampo infatti, soprattutto con il vertice basso Montolivo non ha saputo dare la copertura giusta alla linea difensiva, troppo bloccata in occasione delle due reti. 
Lo scivolamento verso il basso dei tre, e soprattutto di Monto, non è stato efficace con la qualità dei singoli del Bayern a fare il resto. 

Fonte foto: acmilan.com
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Nonostante queste normali e giustificabili imprecisioni, i rossoneri si sono fatti apprezzare, in particolare con Alessio Romagnoli. La certezza della retroguarda milanista è stato tra i più positivi, complice una condizione fisica in grande crescita. Alessio, nonostante la giovane età ha giudato la linea avanti ed indietro, prendendo in prima persona la briga di scalare, aggredire o dettare un movimento al compagno quando ne era necessario. Atteggiamento da leader, per un leader atteso da tutti dopo un primo anno non facile. 
Il centrocampo invece, già detto delle defaillances di Montolivo, ha trovato in Andrea Bertolacci un calciatore finalmente positivo. Con la condizione che sempre più si palesa, "Voglia Matta" ha confermato il feeling naturale che vi è tra lui e Montella. Piazzato da intermedio di sinistra, Bertolacci ha dato qualità, equilibio e copertura alla manovra. Uno degli mvp se alla già convincente prestazione si aggiunge il gol del 2-2; rete bella e difficile. 
Altra nota positiva è certamente Jack Bonaventura, tuttocampista inesauribile che Montella ha voluto provare anche come ala d'attacco. Jack ha giocato 93 minuti senza accusare la fatica, riuscendo nel compito più arduo: dare imprevedibilità alla manovra offensiva, mantenedo la giusta distanza tra i reparti. Collante ideale tra i due reparti, oltre che sopraffino palleggiatore, il 5 ha siglato anche il rigore decisivo, sintomo di una personalità sempre più forte che Jack ci aveva già abituato nelle ultime due stagioni in rossonero.

Capitolo attacco tutto dedicato a M'Baye Niang. Il francese nato nel 1994 è uno dei preferiti di Montella, che appena arrivato a Milanello lo ha tirato via dal mercato. Duttile per caratteristiche, possente fisicamente ma allo stesso tempo agile e sgusciante, Niang ha guadagnato altri punti agli occhi del proprio allenatore riuscendo nell'intento di creare grattacapi al Bayern. 
Gli schemi scelti da Montella sono ancora rudimentali, ma il movimento in profondità del ragazzo con la 11 non è niente male per chi, la porta non dovrebbe vederla con regolarità. Quello infatti, era il vecchio Niang, quello avulso dal gioco che non riusciva a dare il cambio di passo alla sua squadra. Ora, alla prima occasione, M'Baye non sbaglia, anzi, riesce a sfruttare anche le disattenzioni degli avversari (chiedere informazioni a Badstuber)
Un concentrato di potenza e precisione che il Milan di Montella utilizza anche in per recuperare palloni oltre che per lottare a centrocampo, quando i muscoli di uno come lui possono fare la differenza. 

fonte foto: calciomercato.com
fonte foto: calciomercato.com

Insomma, siamo solo a luglio, la strada è lunga e in campionato le cose saranno molto diverse. Intanto, il Milan di Montella sembra aver imboccato la Route giusta per crescere e coltivare i sogni di un'estate rigorosamente a stelle e strisce.