Il calciomercato si è chiuso, e con buona pace di esperti e operatori, sono tutti più contenti. I tifosi possono finalmente pensare alle vicende di campo, i giornalisti prendere fiato per un secondo, e gli allenatori iniziare a costruire il loro vero progetto tecnico intorno ad una rosa definitiva. 

Come spesso accade, l'ultimo giorno è stato a dir poco tribolato. Notizie, affari fatti e saltati, speculazioni e accuse si sono ripetute dalle prime ore del mattino fino a tarda sera. Tra tutte le operazioni però, ne spicca una che ha del particolare. Matias Fernandez ha firmato per il Milan al termine di una serata di ripensamenti e proteste. 
A protestare è stato il Cagliari che, attraverso il proprio direttore sportivo Capozucca, ha tuonato contro Adriano Galliani, reo di aver utilizzato un intermediario radiato dal mondo del calcio, Pablo Cosentino, per portare a termine l'operazione. I sardi avevano già l'accordo totale con Mati e con la Viola, ma quando è spuntato il Milan fresco di "no" per Fabregas e Jovetic le cose sono cambiate. Mati ha puntato i piedi e alla fine è riuscito nel suo intento: tornare dall'allenatore che più di tutti ha saputo valorizzarlo nel corso della sua carriera, Vincenzo Montella.

Mati in Viola. Fonte foto: 90min.com
Mati in Viola. Fonte foto: 90min.com

Proprio grazie alla spinta di Montella, che ha contattato via telefono Mati, l'operazione è stata possibile. L'aeroplanino campano infatti, ha spinto molto per avere questo calciatore già allenato con ottimi risultati a Firenze. Mati Fernandez dunque, nonostante il caos generale di una vicenda che si protrarrà per vie legali, è del Milan, club che lo ha prelevato in prestito con diritto di riscatto dalla Fiorentina
Ultimo tassello di un calciomercato per certi versi molto insoddisfacente, Mati va ad accodarsi agli acquisti di Vangioni, Gomez, Lapadula, Pasalic e Sosa, altro centrocampista dalle caratteristiche simili giunto a Milanello. I tifosi del diavolo però, già dalla tarda serata di ieri si pongono un interrogativo: Mati Fernandez sarà davvero utile al gioco e al progetto tecnico del Milan targato Montella? La risposta è si, anche se vanno analizzati con attenzione alcuni aspetti relativi al Mati calciatore e alle sue attitudini di gioco. 

Il Milan, almeno per quello che si era detto negli ultimi giorni, stava cercando un vice Montolivo. Un calciatore in grado di ricoprire senza difficoltà il ruolo di regista basso davanti alla difesa. Per ovvie difficoltà legate al portafogli praticamente a zero, i rossoneri non sono riusciti nell'intento e hanno necessariamente ripiegato su due calciatori da adattare, quasi da plasmare in quel possibile ruolo.
Uno è Pasalic, mai impiegato come regista basso ma in grado almeno per caratteristiche di gioco e visione di poter appropiarsi di quella zona di campo. L'altro potrebbe essere José Sosa, uno che all'inizio della sua carriera era attaccante e ora con il passare degli anni sta arretrando sempre più il suo raggio d'azione. In entrambi i casi si tratta di scommesse sul quale Montella dovrà lavorare molto. In più a questo duo si aggiunge anche Mati, terzo centrocampista prelevato in estate e in grado di giostrare molto sulla linea di mezzeria. 

Mati con la maglia del Cile. Fonte foto: skysport.com
Mati con la maglia del Cile. Fonte foto: skysport.com

Fernandez ha iniziato la sua carriera come Sosa, trequartista molto offensivo dotato di gran tiro dalla distanza, dribbling stretto e assist. Allo Sporting Lisbona molti anni fa, era considerato una promessa del calcio sudamericano, ma con il passaggio alla Fiorentina, Mati ha cambiato totalmente il suo stile di gioco.
Sotto Vincenzo Montella è avvenuta una decisa trasformazione in mezz'ala di centrocampo. A sinistra il suo ruolo naturale, anche se tra le sue doti, la duttilità gli permette di essere schierato con naturalezza anche a destra. Montella a Firenze ha cucito addosso alle sue e a quelle di altri centrocampisti dai piedi buoni - Borja Valero, Pizarro, Aquilani - le fortune di una squadra bella e divertente che in poco tempo ha saputo catturare molte attenzioni. 
Non è un giocatore molto rapido nei movimenti, ma riesce a compensare il deficit con un tocco di palla pulito e fluido, una tecnica individuale sopra la media e una buona attitudine al tiro dalla distanza. Ottimo costruttore di gioco, Mati Fernandez è stato spesso incaricato alla battuta di calci d'angolo e calci di punizione che negli anni di Firenze hanno fruttato gol a grappoli per i gigliati. 

Conosce a memoria il calcio di Montella e ne è un valido interprete; arriva sì in prestito ma ad una cifra più che ragionevole, il che viene visto come un punto a favore per un Milan povero di qualità a centrocampo. Potrebbe anche ricoprire il ruolo di centrocampista centrale, - in questo caso si tratta di una suggestione - anche se in realtà, per attitudine, movimenti e atteggiamenti in campo, ricorda molto un classico regista dalla buona visione di gioco. In tal senso sembra più adatto di Sosa a quel ruolo, ma Vincenzo Montella che lo conosce meglio di chiunque altro, sa già quali margini ha su un calciatore non più giovanissimo che già una volta ha imparato un nuovo ruolo e che ora potrebbe non essere disposto a ritagliarsi da regista. 

In conclusione, l'arrivo di Matias al Milan non può certamente esser considerato come un Cesc Fabregas, ma per quanto fatto vedere negli anni di Firenze con Montella, rappresenta di certo un calciatore dal sicuro rendimento, duttile, disponibile a fare panchina e, cosa fondamentale, già a conoscenza del calcio adottato dal Mister. In attesa di capire quale sarà il calciomercato di gennaio con i soldi dei cinesi che arriveranno nelle casse del Milan, per l'attuale centrocampo Mati Fernandez è l'innesto giusto al momento giusto.