L'ottimismo e la fiducia per la chiusura della cessione del Milan al gruppo cinese rappresentato da Sino Europe Sports restano intatti con il passare dei giorni e anzi se possibile crescono, visto che al closing, fissato per contratto fra il 5 Novembre e il 5 Dicembre, manca sempre meno.

Le voci e le indiscrezioni dei giorni scorsi, legate a possibili documenti falsi che la cordata cinese avrebbe fornito a Finivest, si sono spente in fretta e allora prosegue il lavoro di tutte le parti in causa per arrivare alla chiusura il prima possibile. In questo senso va letto il viaggio in Italia e a Milano di Han Li, braccio destro di Yonghong Li, insieme ad alcuni fidati collaboratori di una decina di giorni fa. Riunioni con Finivest e con gli studi legali impegnati nella stesura dei contratti per verificare che tutto stia procedendo nella giusta maniera. E i segnali che sono arrivati sono solo positivi. 

Silvio Berlusconi, sportal.it
Silvio Berlusconi, sportal.it

Segnali che Repubblica questa mattina cerca di inquadrare in maniera più precisa in vista del futuro, parlando con certezza e citando fonti dirette per quanto riguarda il piano di rilancio del Milan che i cinesi hanno in mente di portare avanti una volta preso il comando. Tre i punti fondamentali: sponsorizzazioni, mercato e stadio. Per il primo punto si sarebbero già individuati i soggetti e le catene commerciali cinesi a cui appoggiarsi e da cui ricevere importanti risorse commerciali. Ad oggi il Milan incassa circa 70 milioni di euro dalle sponsorizzazioni, i cinesi vogliono raddoppiare questa cifra.

Secondo punto il mercato, il tema che sta più a cuore ai tifosi. Già a Gennaio la somma a disposizione sarà importante, ma l'obiettivo è quello di portare uno dei primi 20 giocatori al mondo in maglia rossonera, anche per renderlo lo sponsor principale sul mercato asiatico. Un'impresa già difficile di suo e che senza Europa, anche quella minore dell'Europa, sarebbe di fatto impossibile da realizzare. Ultimo tassello quello legato allo stadio. La convivenza con l'Inter a San Siro sarebbe stata scartata e si punta o ad un nuovo impianto di proprietà da 60 mila posti, oppure a rinnovare ancora San Siro, prendendolo poi direttamente in gestione.