Con Sinisa Mihajlovic Suso di fatto aveva avuto solo un'occasione per mettersi in mostra, ma era stato sostituito dopo appena 45 minuti da trequartista non entusiasmanti. Da lì pochissimo campo e la decisione di andare in prestito al Genoa per giocare con continuità. La stessa che sta avendo anche in questa stagione. Con la maglia del Milan però.

Lo spagnolo è stato intercettato da Tuttosport e ha parlato del proprio momento personale: "Se è il mio momento migliore? Penso di no, sto giocando bene, è vero, sto prendendo fiducia, ma posso fare meglio." Voglia di migliorare che deve accomunare tutto il gruppo rossonero: "Possiamo fare indubbiamente meglio. E' ancora presto, abbiamo giocato poche partite, ma abbiamo le potenzialità per crescere ulteriormente. La cosa importante è che adesso ci sia un gruppo solido, cosa che in passato non c'era."

Suso contro il Chievo a Verona, calcioweb.eu
Suso contro il Chievo a Verona, calcioweb.eu

Suso poi non ha dubbi nel definire le differenze fra la passata gestione tecnica e quella attuale: "Con il tecnico precedente c'era un clima di terrore a Milanello, Montella ha riportato serenità e tranquillità. Io credo che tutti i giocatori per dimostrare il loro valore abbiano bisogno di giocare. Io ho avuto una sola chance, contro l'Empoli, a inizio del campionato. Mihajlovic mi schierò trequartista, dunque non nel mio ruolo, e mi tolse dopo neanche un'ora. Da allora non giocai più. Penso che non si possano valutare così le potenzialità di un giocatore. E’ stato molto importante il suo arrivo per me, soprattutto per il suo modo di intendere il calcio. Ha uno stile che mi piace, vuole che si giochi sempre la palla, il suo è un calcio offensivo fatto per uno come me."

Impossibile, però, per Suso, non essere riconoscente nei confronti del Genoa e soprattutto di Giampiero Gasperini"Lui è bravissimo, un perfezionista. Vuole sempre la squadra ben organizzata e per un giocatore nuovo, una volta capite alcune cose, diventa tutto più facile. Per me è stato importante per ritrovare continuità. Mi sarebbe anche piaciuto rimanere, c'era l'ambiente giusto, un allenatore e una società che mi stimavano. Però non si possono confrontare due realtà così, il Milan è una cosa, il Genoa un'altra. Io volevo giocare nel Milan, questo era il mio obiettivo e tornato dal prestito ne ho parlato con la società. Di certo se Montella mi avesse detto che non gli piacevo, avrei fatto un'altra scelta."