La questione relativa al closing fra Fininvest e Yonghong Li per l'acquisto del Milan trova spazio anche su prestigiosi quotidiani internazionali. La svolta arrivata nella giornata di sabato, con il comunicato di Rossoneri Lussemburgo che conferma di aver trovato tutti i fondi necessari ad arrivare al closing il 14 aprile, ha aperto agli scenari immediatamente post definizione dell'affare. Alcuni dei quali sembra si stiano sviluppando già in queste ore, destinati comunque ad andare avanti nel corso delle prossime settimane e dei prossimi mesi.

Partiamo con il Wall Street Journal che si concentra sulla ricerca di partner da parte di Yonghong Li. Attenzione, non stiamo parlando di altri soggetti necessari per arrivare al closing, ma di figure che avranno il compito di immettere altra liquidità nel Milan per permettere un rilancio dei colori rossoneri in grande stile. Secondo quanto riferito dal quotidiano americano sia il fondo Elliott che l'imprenditore cinese avrebbero già trovato altri soci pronti ad affiancarli nel momento in cui avverrà lo storico passaggio di consegne. La fonte di questa notizia, spiega ancora il Wall Street Journal, non ha voluto fare i nomi delle aziende e degli imprenditori coinvolti, ma già questa indiscrezione conferma come Yonghong Li abbia numerosi agganci e possa quindi contare, almeno sulla carta, su numerosi partner da coinvolgere. Senza dimenticare quegli istituti cinesi, trovati negli scorsi mesi, bloccati dalle restrizioni del governo cinese, ma pronti a tornare in campo con prepotenza in caso di una riapertura.

Han Li e Silvio Berlusconi, affaritaliani.it
Han Li e Silvio Berlusconi, affaritaliani.it

Altro argomento di cui spesso si è sentito parlare in questa infinita trattativa è quello legato alla quotazione in borsa del Milan. In questo caso conferme arrivano da una fonte autorevole come il Financial Times che citando fonti vicine all'affare spiega come uno degli obiettivi primari di Yonghong Li sia quello di far sbarcare il Milan alla borsa di Honk Kong entro 18 mesi. Guarda caso, vien da dire, lo stesso periodo di tempo concesso da Elliott per restituire, con gli interessi, il prestito da 303 milioni di euro. Una quotazione in borsa sui mercati asiatici potrebbe permettere a Yonghong, attraverso la vendita delle azioni, di raccogliere risorse importanti, se non fondamentali, per estinguere il debito con il fondo americano. Questa, inoltre, sarebbe solo una delle mosse del piano industriale già nella testa dell'imprenditore cinese e dei suoi uomini per portare rapidamente verso l'alto il fatturato del Milan, portando nuovi ricchi sponsor dalle parti di Via Aldo Rossi e spingendo molto la parte marketing su mercati importanti come quello cinese.