"Parto dai ringraziamenti a Berlusconi e Galliani per avermi dato l'opportunità di allenare un club glorioso come il Milan. Ci tengo particolarmente; oggi è una giornata emozionante anche per me, credo che in questi mesi ci sia stato anche il dovere di separare parte societaria e tecnica. Nei prossimi giorni incontrerò il nuovo management e insieme renderemo il Milan grandioso come in passato".

Conferenza stampa della vigilia alquanto paradossale per Vincenzo Montella, che a due giorni dal derby di Milano contro l'Inter si trova ad inaugurare l'incontro con la stampa parlando del closing per la cessione del Milan alla nuova cordata cinese, ufficializzato non più tardi di qualche ora fa. Una giornata storica - qui il saluto di Berlusconi ai tifosi - che Montella prova a descrivere così, oltre a guardare al tipo di influenza che questo avvenimento avrà sulla testa della squadra in vista dell'imminente stracittadina. 

"Avessi dovuto scegliere, avrei scelto o la gara con la Juventus o questa. Non ci sono state distrazioni: sono distratto ed emozionato ora, domani e per il derby non lo saremo. Siamo stati bravi a gestire la situazione. Berlusconi ha fatto un atto d'amore e sono certo che la nuova proprietà abbia le risorse per portare il Milan in alto".

Si prova inoltre a parlare anche della gara in sé, che i rossoneri stanno preparando così: "La prepariamo per cercare di vincerla. L'Inter ha grandi giocatori, si giocherà tanto a livello emozionale ma non servirà paura: dovremo mettere in campo il nostro meglio, tecnico e fisico, liberi e concentrati sulla vittoria". Inoltre, un breve passaggio anche sull'Inter, reduce da due sconfitte di fila e vogliosa di riscatto. Montella immagina così la gara da parte dei neroazzurri: "Sarà una gara simile all'andata, la prima di Pioli. Quando c'è un cambio tecnico, ci sono tante motivazioni ma comunque sarà una sfida delicata, complicata e di livello molto alto. Dovremo essere pronti a livello mentale e ci sentiamo pronti mentalmente, tatticamente e sicuri tecnicamente. La gara d'andata ci ha insegnato che le gare non finiscono mai fino al triplice fischio. Ci mancano quei due punti e ci hanno insegnato che si può segnare anche al '95...".

Derby che vale sicuramente il predominio in città sulla diretta concorrente, ma soprattutto una fetta di qualificazione alla prossima Europa League. "Una vittoria può portarci possibilità per l'Europa. Ce la giochiamo contro un'avversaria diretta a sette dalla fine, è importante. Commentare le vicende dell'Inter non mi interessa. Non credo che una sconfitta pregiudicherebbe qualcosa a loro così come a noi. Per l'Europa League potrebbero comunque giocarsela, hanno sempre altri scontri diretti davanti. Il derby azzera tutto, quel che conta sarà questa partita". Montella e Milan che dovranno fare a meno di Pasalic, pedina molto importante per l'aeroplanino nelle ultime uscite: "Sta crescendo molto e lo farà ancora. Non c'è e non mi piace parlare degli assenti, altrimenti dovrei parlare di Montolivo, Bertolacci, Bonaventura. Mi piace parlare di chi sarà della partita. In mezzo siamo 'apparentemente' in tanti ma sono serviti tutti".

Inevitabile, successivamente, l'analisi riguardo il suo futuro, del quale tuttavia non si parlerà nelle prossime ore: "Dissi che avrei voluto capire cosa pensassero di me i nuovi proprietari. A me piacerebbe saperlo dal nuovo management. Qui mi sento a mio agio ma i matrimoni si fanno in due, vorrei saperlo anche io ma non è la mia priorità. Questa è la gara di domani ma lo dico con serenità: nel percorso di un tecnico, tra le componenti primarie c'è anche la gestione dei rumors. La vivo serenamente, ora e nei prossimi mesi, con molta serenità. Non posso essere più chiaro: ho un contratto col Milan, sono contento di allenare il Milan. In questa fase di passaggio ci sono stati tanti rumors legittimi. Devo parlare con chi mi dovrà confermare ed è questo".

Infine, una battuta conclusiva sul rapporto avuto con Silvio Berlusconi: "Nelle tante telefonate fatte con lui, ho scorto sempre simpatia, stima e stimolo nel migliorare degli aspetti. Ho sempre accettato tutto; l'ho conosciuto purtroppo poco, è stato impegnato nella vendita, in politica e non ha avuto molto tempo. E' la vita: in qualche modo penso che mi rispetti e mi stimi. Da parte mia ci sono rispetto, stima e ammirazione per quel che ha fatto da presidente del Milan".