Era luglio 2016, poco meno di un anno fa; il "nuovo Milan", l'ennesimo, stavolta pilotato da Vincenzo Montella, imposta la rotta del suo Aeroplano. Le coordinate portano all'Estadio Madrigal, Villarreal. L'obiettivo è Mateo Musacchio, difensore argentino che dal 2011 comanda la terza linea del 'Submarino Amarillo'.

L'affondo fallisce miseramente. Capitan Vincenzo Montella viene tradito dal suo equipaggio, i cui denari non sono rintracciabili. Al nuovo mentore rossonero, non resta che accontentarsi d'un Gustavo Gomez qualunque, uno che nelle rotte dell'Aeroplanino neanche viene riportato.
E' aprile 2017, quasi un anno dopo quell'infruttuoso pourparler; il Milan, la cui Presidenza è appena passata in mano a Yonghong Li, inizia a programmare quella che sarà la sua prima campagna acquisti dell'era cinese. Il primo nome sul taccuino di Montella è ancora Mateo Musacchio.

I motivi che risiedono nella scelta del centrale nato a Rosario ma formatosi calcisticamente nel River Plate, si concentrano su vari aspetti: dalle caratteristiche fisiche, passando per quelle squisitamente tecniche, Musacchio sembra essere quel genere di calciatore che Montella predilige al centro della sua difesa. In più, il contratto in scadenza tra una stagione, permette al Milan di non bruciare grandi quantità di denari per strapparlo al 'Submarino'. Insomma, le condizioni sembrano essere ideali per i rossoneri. Nel reso però, ci sono anche dei punti neri, vere e proprie falle che debbono esser conteggiare se nel menù si desidera un calciatore come Musacchio.

La stagione sin qui disputata da Mateo Musacchio, difensore centrale richiesto da Mister Vincenzo Montella.

In primo luogo, la condizione fisica del difensore classe 1990 - in questo caso la carta d'identità sembra rispecchiare le sagome pronunciate da Marco Fassone: "calciatori esperti ma non vecchi, in grado di creare quel mix che serve per vincere" - è un'incognita di proporzioni gigantesche.
La carriera di questo destro naturale, è stata costeggiata a lungo da inconvenienti fisici di una certa gravità. Se prendiamo in considerazione la sola stagione 16/17, sino a questo momento, Musacchio è stato costretto a saltare ben 15 incontri ufficiali. Un numero elevatissimo se consideriamo l'importanza che il calciatore andrebbe a ricoprire nello scacchiere Montelliano. Un numero ancor più importante riguarda gli stop: ben cinque nell'arco di questa stagione. Dunque, non si è trattato di un unico infortunio che l'ha costretto ad un lungo periodo di assenza; bensì, di un ripetersi di acciacchi o piccoli acciacchi che hanno inevitabilmente condizionato la sua stagione.

Inoltre, considerano anche le stagioni passate, vengono alla luce altre problematiche relative al fisico di Musacchio. Nella stagione 15/16 Musacchio è stato costretto a saltare 13 match (2 stop) a causa di un problema alla coscia; dunque di natura muscolare.
Nella stagione 14/15 invece, ecco che si concretizza il suo calvario. Proprio quando sembra in procinto di abbandonare il club, Musacchio subisce un grave stiramento alla coscia che lo costringe a saltare ben 19 incontri. L'argentino di origini italo - albanesi (i nonni erano molisani) starà fuori dai campi di calcio per 101 giorni. Al suo rientro, Musacchio è costretto ad accusare il ko che sin qui ha segnato in modo netto la sua carriera: in un match giocato sul campo del Getafe, il centrale subisce la frattura del perone. Il recupero è molto lungo, finendo per inficiare in modo irrimediabile anche sulla stagione successiva. Prima che Mateo torni in campo, saranno necessari 231 giorni e un numero di match saltati pari a 25.

Fonte foto: Getty Images.
Fonte foto: Getty Images.

Oltre alla folta cartella clinica, di Musacchio restano anche - anzi, direi soprattutto - aspetti tecnici legati al rettangolo verde. Come detto, si tratta di un centrale che fa perno sul piede destro. I suoi 182 centimetri, non moltissimi per un centrale, permettono a Musacchio di essere efficace nell'uno contro uno e nell'anticipo, autentica specialità della casa. Non perfetto nel gioco aereo, Musacchio riesce a compensare le sue lacune grazie ad eleganza nelle uscite, e personalità in impostazione. Per certi versi, ricorda un calciatore che Montella è stato capace di plasmare in meglio ai tempi della Viola: quel Gonzalo Rodriguez che arrivò a prezzo di saldo a Firenze proprio dopo la retrocessione in B del Villarreal.
Gonzalo, altro obiettivo rossonero, sembra al momento lontano. La carta d'identità parla chiaro: 33 anni e una stagione in calando, pongono l'ex Capitano del Submarino Amarillo un ripiego di Musacchio, calciatore meno forte per qualità tecniche, ma che in quanto a personalità non ha nulla da invidiare a Gonzalo.

Oltre all'altezza, 182 cm per entrambi, i due sono accomunati da un forte senso della posizione e da una certa appariscenza - forse troppa - negli interventi difensivi. Probabilmente, Montella desidera ricreare le stesse condizioni che all'epoca permisero a Gonzalo di affermarsi come uno dei migliori centrali del nostro campionato. Affiancato da un calciatore come Alessio Romagnoli - al contrario di Musacchio mancino naturale - Mateo andrebbe a cambiare (in parte) la filosofia della terza linea rossonera, sin qui bellicosa come poche nel nostro campionato.
Al contrario di gente come Zapata o Paletta, - con cui condivide la passione per l'anticipo - Musacchio si pone come difensore morbido ed elegante, dai pochi cartellini e dalla scarsa propensione al rilancio nel vuoto.

Fonte foto: Getty Images Europe.
Fonte foto: Getty Images Europe.

Favorito da una situazione contrattuale in evoluzione, il Milan - che già nella scorsa estate aveva trovato un accordo di massima col calciatore - ha la piena disponibilità di Musacchio. Il Villarreal continua a proporre il rinnovo di contratto, ma il difensore ha già annunciato il suo addio. Spinti dal desiderio covato in Montella, i membri della nuova dirigenza rossonera, hanno già avuto un incontro con la società spagnola a febbraio, incontro che è servito per ribadire la ferrea volontà di acquistare Musacchio.
L'offerta - da quello che si apprende negli ultimi giorni - è già stata formalizzata: il Milan mette sul piatto 15 milioni in parte fissa più altri 2/3 milioni legati al raggiungimento di obiettivi. Le parti sono vicine, e nell'ambiente societario rossonero filtra un cauto ottimismo. Stavolta, con un ritardo stimato intorno ai 12 mesi, il volo dell'Aeroplanino verso Villarreal troverà un passeggero illustre pronto per salire a bordo: Mateo Musacchio.