Il Milan e Mattia De Sciglio sono sempre più distanti. I fischi della curva durante il 2-1 subito dai rossoneri contro l'Empoli, con l'aggravante del faccia a faccia con i tifosi dopo la sfida, hanno di fatti sancito la separazione non troppo tranquilla tra il diavolo ed il suo terzino, da qualche anno a questa parte troppo spesso sulla graticola per le sue prestazioni altalenanti. Nato e cresciuto tra le trafile del Milan, l'esterno classe '92 ha impressionato al suo esordio, non confermandosi però negli anni successivi. 

Terzino destro naturale, De Sciglio ha spesso giocato sull'out mancino del campo, sacrificandosi per far posto al più rodato Ignazio Abate sulla fascia destra. Divenuto titolare in un momento societario non proprio felice per il Milan e complice anche una serie di infortuni che l'hanno visto protagonista dall'estate 2013, il classe '92 è lentamente entrato in una prematura parabola discendente, intervallata da isolate prestazioni di spessore nel club e nella Nazionale di Antonio Conte, con cui ha disputato un Europeo francese tutto sommato positivo.

Distante, come detto, dal Milan, De Sciglio dovrà a breve scegliere il proprio futuro, allungando il proprio contratto fino al 2022 o separandosi prediligendo altre strade. In caso di divorzio dal Diavolo, l'esterno milanese potrebbe restare comunque in Italia, con il Napoli e la Juventus sulle sue tracce. Di più lunga durata, l'interesse bianconero sembra ingolosire l'atleta ventiquattrenne, che in bianconero potrebbe migliorare sotto la guida dell'esperto Dani Alves e del non più inossidabile Lichtsteiner, dato per partente in inverno e dunque primo nome sulla lista egli eventuali partenti.

Recente ma comunque importante, l'infatuazione del club di De Laurentiis, deciso a regalare a Sarri una valida riserva ad Hisaj, spesso bisognoso di riposo a causa di un modo di giocare dispendioso e stancante, che costringe spesso gli interpreti laterali a chilometriche galoppate sulle fasce. Il solo Maggio, infatti, non fornisce più garanzie a causa di una carta d'identità che recita ormai trentacinque primavere. Che sia Mole o Vesuvio, comunque, De Sciglio troverebbe un ambiente stimolante e tatticamente valido, che gli consentirebbe di tornare a destra senza più "sacrificarsi" sull'altra fascia. Ora la decisione spetta al giocatore ed al suo agente, che proprio domani incontrerà il Milan per fare il punto della situazione.