Il suo arrivo la scorsa estate per 10 milioni di euro aveva suscitato più di qualche malumore, eppure Josè Sosa è stato in grado di ritagliarsi un ruolo nel Milan di Montella. Dopo qualche settimana di studio della posizione davanti alla difesa, l'argentino ha trovato con buona regolarità il campo, sfruttando lo stop prolungato di Montolivo e i fisiologici cali di un ragazzo ancora molto giovane come Locatelli.

Anche la sua esperienza servirà al Milan per conservare il sesto posto da qui alla fine del campionato, ma i punti persi per strada sono davvero troppi come spiega Sosa alla Gazzetta dello Sport: "Potevamo essere più avanti in classifica, abbiamo regalato tanti punti contro squadre che potevamo benissimo battere. Non dobbiamo più ragionare così ma andare avanti per vincere sempre, che davanti ci sia l’Empoli o la Roma, il Crotone o l’Atalanta. Quanto credo all’Europa? Il Milan, per la sua storia, deve lottare per il primo posto. Per farlo deve ripartire e ricominciare ad andare in Europa, riabituarsi alla fatica della doppia partita alla settimana. Davvero c’è qualcuno che vorrebbe evitare sesto posto e preliminari? E chi sarebbe? Certo non noi, i nuovi vertici del club ci hanno ribadito l’obiettivo e anche prima si parlava sempre e solo di Europa." 

Prossimo avversario la Roma, squadra a cui Sosa toglierebbe un giocatore in particolare: "Roma? Non c’è più tempo da perdere, dobbiamo riprenderci subito. Siamo tutti carichi come è normale che sia e ci batteremo per una vittoria che sarebbe importantissima. A loro toglierei Dzeko, perché è quello che fa gol. Ma attenti anche al mio amico Perotti e a Salah, è da loro che partono i pericoli." Qualche considerazione anche sulla sua posizione in campo, mai ricoperta in carriera fino a questa stagione: "Ho giocato più di quanto speravo di fare all’inizio, per questo sono felicissimo. Mi sono abituato a una posizione nuova, visto che prima giocavo più avanti. Pensare a un gol con la Roma è bellissimo ma complicato: io avvio l’azione, gli altri la chiudono. All’inizio mi fischiavano ma noi sudamericani siamo gente tosta e abituata: critiche o applausi non cambiano il lavoro. Io cerco di dare il meglio e credo sinceramente di averlo fatto, in un ruolo non mio. E magari Montella mi ha allungato la carriera. Futuro? Qui sto benissimo, e ho dimostrato di volerlo. Ci spero."