Un'altra stagione calcistica volge al termine! Quest'anno, il Milan di Vincenzo Montella sorride guardando all'estate: nonostante un'annata poco brillante, l'obiettivo minimo (la qualificazione ai preliminari di Europa League) è stato centrato, complici i suicidi sportivi di Fiorentina ed Inter, e la nuova dirigenza cinese sembra intenzionata ad investire per far tornare i rossoneri tra l'elité dei club europei.
Come per ogni stagione che si rispetti, a Casa Milan è tempo di bilanci, anche in chiave mercato: promossi, bocciati e rimandati serviranno a delineare le strategie per muoversi nella prossima estate, ed allora ecco che noi di VAVEL Italia vi forniamo la nostra versione delle pagelle rossonere.

LA DIFESA

Gianluigi DONNARUMMA, 7: stagione di livello assoluto per il portiere lanciato da Mihajlovic, che chiude la sua seconda stagione in prima squadra giocando tutte le 38 partite da titolare e spesso da protagonista. A soli 18 anni, si tratta di un biglietto da visita molto pesante: il Milan spesso lo ha dovuto ringraziare per i suoi salvataggi, ed ora Mino Raiola vuole far fruttare il tutto in sede di rinnovo contrattuale.

Gigio Donnarumma | Fonte: twitter.com/theMilanClub
Gigio Donnarumma | Fonte: twitter.com/theMilanClub

Alessio ROMAGNOLI, 6.5: in crescita. Ha diminuito il numero di errori rispetto allo scorso anno ed ha mostrato di sentirsi sempre più a suo agio in fase di impostazione "alla Bonucci". Dopo due stagioni non vale ancora la cifra per cui è stato acquistato dalla Roma, ma è una pietra solida su cui costruire.

Gabriel PALETTA, 5.5: partito in sordina, ha rappresentato il compagno di reparto più affidabile per Romagnoli. Mezzo voto in meno per qualche sbavatura di troppo ma soprattutto per il record di cinque espulsioni in un solo campionato.

Gustavo GOMEZ, 5: a 24 anni c'è tempo per migliorare, soprattutto se si è alla prima stagione in Italia, ma la sensazione è che il difensore visto nelle 18 presenze in campionato sia troppo calcisticamente fragile per rappresentare un valido asset in futuro.

Cristian ZAPATA, 6: il meno utilizzato tra i quattro centrali (15 presenze), vede il campo nella seconda parte di campionato e garantisce quasi sempre esperienza e rapidità. La continuità di rendimento rimane però l'annoso problema.

Mattia DE SCIGLIO, 5.5: in leggera ripresa, ma continua a sembrare il cugino sbiadito del ragazzo che tanto ha impressionato al suo esordio in Serie A. Sia a sinistra che a destra sembra mancare di verve e cattiveria, nonostante la buona corsa.

Ignazio ABATE, 6: se non per le prestazioni, sufficienza assoluta per la leadership. Da ottobre a febbraio è il capitano del Milan, quasi sempre il primo a crederci e l'ultimo a mollare. Non è un caso che i rossoneri inizino a calare nell'ultima parte di stagione, quando Abate è costretto ai box da un delicato problema all'occhio.

Ignazio Abate | Fonte: twitter.com/ligaprocalcio
Ignazio Abate | Fonte: twitter.com/ligaprocalcio

Leonel VANGIONI, 5.5: tanta corsa ma poca sostanza. Da esterno a quattro è spesso distratto in fase difensiva, nonostante si proponga bene in progressione. Meglio quando Montella lo avanza nel 3-5-2.

Davide CALABRIA, 5.5: accumula buona esperienza. Il talento c'è, ma troppo spesso si fa cogliere di sorpresa dalle situazioni di gioco. In spinta, però, fa vedere tante cose buone. Possibile vederlo con un ruolo di maggior rilievo.

IL CENTROCAMPO

Riccardo MONTOLIVO, 6: nella prima parte di stagione è il fulcro del centrocampo e prova (spesso riuscendoci) a dare ordine e ritmo ad una squadra che non ne ha. Paga come sempre la poca dinamicità, ma quando l'ennesimo infortunio lo mette k.o. per quasi tutta la stagione si sente la sua mancanza.

Mario PASALIC, 6.5: sorpresa positiva di questa stagione. Anche lui passa qualche mese quasi da mister-X, ma Montella lo inserisce gradualmente fino a renderlo a tutti gli effetti centrale nel progetto. Porta alla causa ottime capacità di inserimento offensive (trovando anche un paio di gol pesanti) e non sfigura neanche in rottura della manovra avversaria. Da migliorare l'intensità sui novanta minuti.

Mario Pasalic. | Fonte: twitter.com/ligaprocalcio
Mario Pasalic. | Fonte: twitter.com/ligaprocalcio

Manuel LOCATELLI, 5.5: certo, nessuno poteva chiedergli di più. Il suo momento arriva molto presto, quando ad ottobre Montella si ritrova senza Montolivo e con un Sosa non pronto per agire da regista arretrato. Esordisce col gol al Sassuolo, si ripete per battere la Juventus, infila buone prestazioni ma alla lunga cala e perde anche il posto da titolare. Se dovesse tornare sui livelli di quelle gare, da tenere d'occhio.

José SOSA, 5.5: passa una prima parte di stagione da incubo, senza ruolo e con una forma fisica rivedibile che fa tornare in mente l'appellativo di "moviolito" che gli avevano affibbiato i suoi ex-tifosi a Napoli. Nel 2017 migliora, interpreta meglio il ruolo di regista davanti alla difesa ed inanella parecchie presenze da titolare, ma l'interruttore continua ad accendersi e spegnersi.

Juraj KUCKA, 6: una prima parte di campionato in cui mostra i muscoli, nel vero senso della parola. Fa molto bene le due fasi garantendo intensità e dinamismo, col passare dei mesi cala come tutta la squadra e ricade vittima del solito nervosismo che finisce col penalizzare lui ed i suoi compagni.

Juraj Kucka. Fonte: twitter.com/EverythingMilan
Juraj Kucka. Fonte: twitter.com/EverythingMilan

Giacomo BONAVENTURA, 7: sfortunatissimo. Si riconferma come elemento imprescindibile di questo Milan, uomo ovunque sia quando Montella lo schiera mezzala che quando gioca nei tre davanti. A volte sembra macinare il doppio di avversari e compagni mantenendo un ottima capacità tecnica. Purtroppo la sua stagione finisce a fine gennaio, quando a fare crack è il tendine del lungo adduttore della coscia sinistra.

Andrea BERTOLACCI, 5: fatica tantissimo. Montella lo sceglie spesso a partita in corso per dare dinamismo al finale, ma lui raramente trova la concentrazione giusta. Spesso fuori posto in difesa, quasi mai pericoloso in proiezione offensiva. Quel cartellino pagato 25 milioni rimane un mistero...

Mati FERNANDEZ, 5: Montella lo ha chiesto in estate, cercando un colpo low-cost per dare la qualità che mancava al reparto. La qualità c'è, ma tutto il resto manca: Mati si muove davvero troppo poco e troppo lentamente. Sempre in ritardo, diverse volte è un vero e proprio fantasma.

ATTACCO

SUSO Fernandez, 7: è lui la vera nota positiva di questa stagione. Inizia bene formando un trio molto affiatato con Niang e Bonaventura, poi le prestazioni del francese crollano (andrà via a gennaio) e l'ex-Atalanta finisce k.o. Spesso si ritrova quasi da predicatore del deserto, risalta perché è l'unico che riesce a saltare l'uomo nell'uno contro uno ed a farlo sistematicamente. Nel finale di stagione cala anche lui, anche perché le difese prendono le misure al suo movimento a rientrare sul mancino. Nota positiva, però, per le realizzazioni da calcio piazzato. Chiude la stagione con sette reti e nove assist, oltre ad una conferma decisa della nuova dirigenza.

Mbaye NIANG, 6: devastante ad inizio stagione con i suoi strappi in ripartenza, si perde strada facendo fino a diventare irriconoscibile. Montella lo ha preso a cuore, a gennaio va in prestito oneroso al Watford per ritrovarsi e fare esperienza (riuscendoci anche, almeno in parte). Tornerà alla base in estate, Fassone e Mirabelli dovranno decidere del suo futuro.

Gerard DEULOFEU, 6.5: lui invece durante il mercato invernale arriva, scelto appositamente per valorizzare il 4-3-3 di Montella, nonostante più di qualche dubbio sulla condizione fisica date le ultime apparizioni all'Everton. Invece, complice il calo della squadra attorno a lui, lo spagnolo brilla e più volte risulta decisivo per mettere punti in cascina. Col tempo, come per Suso, le difese prendono le misure anche ai suoi scatti e paga la poca capacità di giocare a testa alta coi compagni. Tutto sommato positivo.

Gerard Deulofeu | Fonte: twitter.com/cmdotcom
Gerard Deulofeu | Fonte: twitter.com/cmdotcom

Lucas OCAMPOS, 6: altro nuovo arrivo di gennaio, non trova mai davvero spazio nella formazione se non per scampoli di partita, spesso quando c'è il risultato da ribaltare. Mostra qualche progressione e tocchi degni di nota, ma va valutato sul lungo periodo.

Carlos BACCA, 5: fatica, e non poco. Inizia la stagione segnando tanto ed in maniera varia, ma le sue prestazioni sono insufficenti anche quando attorno a lui tutta la squadra sembra girare alla perfezione. Elemento perennemente avulso al gioco di Montella ed alle idee dei compagni. La sensazione è che questa sia stata la sua ultima stagione a Milano.

Carlos Bacca | Fonte: twitter.com/gazzettadelmilan
Carlos Bacca | Fonte: twitter.com/gazzettadelmilan

Gianluca LAPADULA, 6: anche lui segna poco come Bacca, ma quantomeno mostra impegno. Si danna, quando entra a partita in corso sfrutta la sua freschezza per pressare a tutto campo, ma spesso paga la poca lucidità sotto porta. In generale, chiude la prima stagione in Serie A con 27 presenze ed otto gol, alcuni dei quali decisivi. Nel finale di stagione prende anche il posto  da titolare di Bacca, ma anche per lui il futuro è in bilico.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.