Respirano il Milan e Vincenzo Montella dopo la vittoria ottenuta sul campo del Sassuolo, prima della pausa del campionato. Un successo che permette di allentare un minimo la pressione sull'ambiente e su tutti i giocatori. Nella stessa notte, il Diavolo ha mantenuto la propria porta inviolata ed è riuscito a segnare due volte in quella avversaria, ma ancora una volta è mancato l'acuto del centravanti. Nello specifico di Nikola Kalinic.

Dopo la panchina in Europa League contro l'Aek Atene, Montella ha riproposto l'ex Fiorentina dal primo minuto, con a supporto Suso e Calhanoglu. Soluzione tattica che viene portata avanti da alcune settimane e su cui bisogna sicuramente lavorare sotto ogni punto di vista. Anche nella gara del Mapei Stadium, però, tutta la squadra non è riuscita a produrre molto in fase offensiva, con la conseguenza di lasciare spesso Kalinic abbandonato a se stesso in mezzo ad una coppia fisica ed esperta come quella del Sassuolo, formata da Acerbi e Paolo Cannavaro. Il croato ha avuto di fatto due palloni giocabili in area di rigore: sul primo Consigli si è superato, mentre sul secondo Kalinic ha cercato un colpo difficile per indirizzare il pallone e l'occasione è così sfumata. Al netto delle difficoltà della squadra a creare gioco, serve anche rimarcare qualche pecca del croato.

In più di un'occasione, anche a Sassuolo, è sembrato infatti che Kalinic non fosse sincronizzato a dovere con i compagni di squadra. La sensazione di un giocatore che non sceglie con decisione i movimenti da fare per suggerire il passaggio ai compagni, ma che si ferma a metà della propria decisione, quando ormai il passatore ha abbassato la testa e non ha più modo di modificare la propria scelta. In questo modo i difensori avversari hanno un compito facilitato, tanto in anticipo, quanto in chiusura sugli attacchi alla profondità del croato. Anche su questo dovrà lavorare Montella durante la pausa, a prescindere da quello che può essere il riferimento offensivo della squadra. Kalinic è stato acquistato anche per le sue capacità di giocare insieme ai compagni, doti che però fino a questo momento si sono viste solo a sprazzi. E per un Milan che fatica spesso a trovare ritmi e trame di gioco, avere in campo un uomo in più in grado di offrire una sponda o aprire spazi per i compagni sembra essere davvero un qualcosa di cui non si può fare a meno in questo momento.

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Francesco Nasato
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni