La decisione ufficiale di appendere le scarpette al chiodo non è ancora arrivata, ma per lui potrebbe presto cominciare una nuova vita calcistica, lontana dal rettangolo verde di gioco. Domani mattina Ricardo Izecson Dos Santos Leite, o più semplicemente Kakà, è atteso a Milano, dove visiterà la sede della squadra che è stata casa sua per 7 anni, cioè il Milan. Ufficialmente è una visita di cortesia appunto per conoscere l’edificio di Via Aldo Rossi, come annuncia il club rossonero attraverso il proprio profilo Twitter ufficiale, per poi assistere anche alla sfida di Europa League contro l’Austria Vienna a San Siro, ma le voci che circolano suggeriscono di come questo incontro possa avere un secondo fine.

Secondo quanto anticipato da Tuttomercatoweb infatti, Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli proporranno al brasiliano un ingresso nella dirigenza milanista. Il ruolo non è ancora definito – forse potrebbe avere il compito di rappresentare il club come ambasciatore – ma senza dubbio il riavvicinamento con quello che è stato uno dei calciatori più rappresentativi della storia recente del Milan fa già sognare i tifosi, che devono affrontare un periodo tutt’altro che brillante a livello di risultati sul campo. Lo stesso Kakà, in una intervista concessa al magazine polacco Przeglad Sportowy qualche giorno fa aveva dichiarato: “Ho ancora il Milan nel cuore”, aggiungendo anche: “Allenarlo? Perchè no...”. Probabilmente è da escludere lo scenario che vede il brasiliano sulla panchina al posto di Vincenzo Montella, ma forse potrebbe essere l’inizio di una nuova vita in rossonero, un po’ come accadde ad un altro grande brasiliano del passato milanista come Leonardo, prima dirigente e poi allenatore.

Lo sbarco di Kakà a Milano risale all’estate 2003, quando su segnalazione proprio di Leonardo i rossoneri bruciarono la Juventus – con Moggi titubante sull’ingaggiare il giocatore per via del soprannome. Un investimento di 8 milioni e mezzo di euro che ha prodotto 306 presenze ufficiali divise fra il primo periodo – 2003-2009 – ed il secondo periodo – 2013-14 -, condite da 104 reti, uno Scudetto, una Supercoppa Italiana, una Champions League, una Supercoppa Europea ed un Mondiale per Club, oltre, ovviamente, al Pallone d’Oro del 2007.