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Serie A - Tonfo Milan: l'Hellas passa per 3-0 grazie a Caracciolo, Kean e Bessa

Crollo verticale del Milan che incassa una pesantissima sconfitta nell'anticipo domenicale della diciassettesima giornata di campionato, sul campo del Verona, per 3-0. Nonostante un buon primo tempo, i rossoneri finiscono sotto per la rete di Caracciolo su corner, per poi perdere completamente la bussola nella ripresa, soprattutto in fase difensiva. Kean e Bessa completano l'opera, terza vittoria per il Verona in campionato, ora gli scaligeri respirano aria di salvezza. Nel finale espulso Suso.

Serie A - Tonfo Milan: l'Hellas passa per 3-0 grazie a Caracciolo, Kean e Bessa
La rete di Kean. | Fonte immagine: Twitter @UEFAcom_it
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Di Stefano Fontana

Crollo verticale del Milan che incassa una pesantissima sconfitta nell'anticipo domenicale della diciassettesima giornata di campionato, sul campo del Verona, per 3-0. Nonostante un buon primo tempo, i rossoneri finiscono sotto per la rete di Caracciolo su corner, per poi perdere completamente la bussola nella ripresa, soprattutto in fase difensiva. Kean e Bessa completano l'opera, terza vittoria per il Verona in campionato, ora gli scaligeri respirano aria di salvezza. Nel finale espulso Suso. Andiamo a rivivere la gara.

Rino Gattuso sceglie un 4-3-3 per la trasferta veneta, dando continuità a uomini e modulo: Calabria, Romagnoli, Bonucci e Rodriguez davanti a Donnarumma, Montolivo da perno in mezzo al campo con Kessié e Bonaventura da mezzali. Davanti, Kalinic con Suso e Borini. Dall’altra parte, ancora panchina per Pazzini, in cima al 4-4-1-1 di Pecchia ci sono Valoti e Cerci. Dietro, linea a quattro con Ferrari e Caceres da esterni, Heurtaux e Caracciolo da centrali davanti a Nicolas. In mezzo al campo, invece, Zuculini e Buchel fanno da diga, con Romulo e Verde da tornanti.

Dopo una prima fase favorevole al Milan, soprattutto con le incursioni sulle fasce, il Verona prova a riprendere campo, spinto dall’ottimo supporto del Bentegodi. Tanta grinta in campo, scappa anche qualche scintilla tra Romulo e Bonaventura, mentre il primo tiro in porta dei padroni di casa è un destro di Caceres che Donnarumma controlla facilmente. Dal canto loro, i rossoneri rispondono subito con una bella azione sulla destra nata da una brutta palla persa di Verde: arriva al tiro Kalinic da zona centrale, ma il suo destro è messo in corner da Nicolas.

La situazione si complica per il Verona che vede Valoti rimanere a terra dopo un contrasto su una palla lunga. Non ce la fa l’ex-Milan, al suo posto entra Bessa. Due minuti, e subito l’Hellas trova la svolta: bel corner di Romulo, la palla arriva sul primo palo e la difesa dei rossoneri è decisamente troppo statica. Ne approfitta Antonio Caracciolo, in terzo tempo, per colpire verso la rete: traversa, gol, esplode di gioia il Bentegodi.

La risposta, di carattere, del Milan arriva subito con Kessié che impegna Nicolas dal limite: buona la botta di destro, altrettanto la respinta. I rossoneri prendono in mano il pallino del gioco e, mentre Pecchia è costretto a sostituire anche Cerci per infortunio, vanno vicinissimi al pari: a dieci dall’intervallo, una splendida invenzione di Borini libera Suso in area. Nicolas si oppone ancora bene al mancino, ne nasce un mischione in cui i difensori veronesi devono opporsi due volte al tap-in quasi a botta sicura degli avversari. Alla fine, per il Milan è solo calcio d’angolo. I rossoneri ci provano sino alla fine del primo tempo, con una bella punizione di Suso ancora negata dal portiere avversario, ma rischiano anche tanto nel recupero: Orsato consulta il VAR con l’on-field review per una manata non vista di Borini. Tutti si aspettano l’espulsione dell’italiano, ma effettivamente il contatto non è così violento, arriva solo l’ammonizione che chiude la prima frazione di gara.

L’inizio di secondo tempo del Milan è aggressivo, arriva subito un’occasione sprecata da Kalinic, ma bastano dieci minuti all’Hellas per coronare il sogno: un anticipo non controllato da Romagnoli da il via alla ripartenza avversaria, che si sviluppa sulla mancina. Bessa aggancia il lancio lungo, mette in mezzo dove Caceres non arriva. Arriva, eccome, invece, Moise Kean, che inchioda la palla all’angolino basso e fulmina Donnarumma col sinistro glaciale. 2-0 e Milan alle corde.

Gattuso manda dentro André Silva per l’ultima mezz’ora abbondante cercando l’assedio, ma i rossoneri sembrano a corto di idee e di grinta: a provarci, dopo una lunga circolazione, è Kessié, ma il suo destro rasente al palo si spegne sul fondo. Alla metà della seconda frazione arriva anche l’occasione, l’ennesima, per Suso, che dialoga benissimo con Montolivo e va al mancino teso, alzato sopra la traversa dal sempre presente Nicolas. I rossoneri spingono, cercano di riaprire la gara, ma finiscono per sbilanciarsi ed offrire il fianco agli avversari: un passaggio sbagliato da Borini permette a Romulo di partire in contropiede sulla destra, con una sgroppata di quaranta metri. Palla messa dentro, arriva in corsa Bessa che tocca e trova l’angolino in diagonale: 3-0, è festa grande per l’Hellas.

Il Milan dopo il triplo svantaggio perde definitivamente la bussola, cede psicologicamente e sostanzialmente attacca d’impeto: sugli sviluppi di un piazzato vanno vicini al gol prima Bonucci e poi Cutrone, che prende il palo, ma oramai manca troppo poco per sperare di rimettere in piedi la partita. Nel finale, anzi, il dramma sportivo dei rossoneri arriva al culmine: dopo un contrasto su Verde che coinvolge due giocatori rossoneri arriva il secondo intervento di giornata del VAR. Orsato, rapidissimo dopo l’on-field review, non ha dubbi: cartellino rosso per Suso, reo di essere arrivato a contrasto col piede a martello. Decisione dubbia, dato che l’intervento è stato si aggressivo ma non sembrava rientrare negli estremi del cartellino rosso.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.