31 maggio 2015. Una data da dimenticare, in fretta. Il Napoli e Gonzalo Higuain tornano sul luogo del delitto, seppur sportivo, che non permise ai partenopei di accedere al tanto agognato preliminare di Champions League. Discesa all'inferno, poi la speranza di toccare nuovamente il cielo con un dito: la doppietta del centravanti sembrava lanciare i partenopei, prima del tradimento tecnico e soprattutto emotivo, che ha regalato un'estate cupa e nevrastenica al Pipita argentino così come al popolo di fede napoletana, che non dimenticherà affatto quell'errore dal dischetto più di tante altre cose. 

Da fine Maggio a fine, o quasi, Settembre sono tante le cose che sono cambiate. Da una parte sicuramente, quella partenopea, mentre nella Lazio che si ri-presenta a Fuorigrotta è la composizione della panchina e la lunghezza della rosa ad essere maggiormente variata. A Napoli c'è aria nuova, anche se le polemiche e le voci da bar sono sempre di casa all'ombra del Vesuvio. Da Benitez a Sarri, il comune denominatore non cambia: "a Napoli ci sono due milioni di allenatori" confermerà Reina a fine gara contro il Brugge, che ha visto il riscatto tecnico ed emotivo di una squadra che stentava (e non è detto che la manita abbia curato definitivamente i mali) dopo i due pareggi in tre gare di campionato. 

Tuttavia, la squadra azzurra ha una fortissima voglia di scacciare definitivamente le polemiche attorno alla falsa partenza in campionato, oltre alla voglia tremenda di vendicare, sempre sportivamente parlando, la delusione dell'epilogo della scorsa stagione. Gli azzurri sono reduci, come detto, dal roboante 5-0 rifilato ai belgi del Brugge e nonostante la variante tattica messa in campo dall'ex allenatore dell'Empoli, i Sarry boys dovrebbero scendere in campo con il più equilibrato 4-3-1-2 visto a Sassuolo, in toscana ed in casa contro la Sampdoria. Il mister toscano però medita ed è non poco combattuto nell'idea di riproporre l'assetto con le tre punte che tanto è piaciuto in Europa, anche se al cospetto di una squadra tutt'altro che di pari livello come la Lazio. 

La vittoria arrivata giovedì è una prima iniezione di fiducia, ma adesso i partenopei sono chiamati a replicare anche sul territorio italiano sbloccando la casella dei successi ancora inchiodata sullo 0. Inoltre, c'è da confermare i progressi dal punto di vista della condizione fisica e degli automatismi di gioco. Per questo motivo Sarri sta pensando alla conferma in mediana di Jorginho, visto molto più in palla rispetto all'opaco Valdifiori. Torna Insigne dal primo minuto, da vedere se alle spalle delle due punte (Higuain sempre e comunque assieme a Gabbiadini) o nel tridente largo a sinistra. In difesa i maggiori dubbi: Hysaj ha ben figurato sulla destra, così come Koulibaly al centro, anche se Maggio e Chiriches scalpitano per un posto da titolare. 

Napoli (4-3-1-2): Reina; Hysaj, Albiol, Chiriches, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Insigne; Gabbiadini, Higuain. All. SarriPioli