Il Napoli cresce partita dopo partita, puntando sempre più in alto. Dopo il 2-1 al Torino nel primo impegno del 2016, arriva l'ostica trasferta di Frosinone, una gara che secondo Maurizio Sarri può fare capire a che punto è il Napoli. "Siamo una squadra che sta studiando per diventare matura, è da partite come quella di domani che vediamo se siamo cresciuti - ha detto in conferenza stampa oggi a Castel Volturno - Sarà una gara insidiosa, il Frosinone ha fatto quattro vittorie in sette partite, non è ammessa la superficialità. Se siamo maturi conosciamo le insidie. Le squadre nel momento in cui smettono di evolvere cominciano a regredire, spero che la fase di crescita sia ancora lunga".

"Il Frosinone in casa riesce a fare partite di grande determinazione, ritmo e intensità, ha pericolosità offensiva, soprattutto sul suo campo - ha continuato, analizzando gli avversari - Non sempre è riuscita a trovare equilibrio, ma se ti tiene bassa per cinque minuti diventa pericolosa. E' a un punto dalla salvezza e ha fiducia. Le insidie a mio modo di vedere sono palesi, chiare".

Poche indicazioni riguardo alla formazione, come spesso capita, a una porta aperta a qualche rotazione: "Non so se ci sarà un turnover come se lo aspettano loro, qualcosa si cambia sicuramente, vediamo oggi. Ieri c'era qualcuno abbastanza stanco. Se vanno in campo giocatori come Mertens, Gabbiadini e Chiriches io non sono molto preoccupato. Io son convinto che domani si manda in campo una formazione competitiva. Domani si affronta una battaglia in una bolgia e in uno stadio piccolo, bisogna cercare di giocare il nostro calcio e accettare di giocare con umiltà".

La partenza di Henrique potrebbe lasciare un buco in rosa, ma Sarri non se ne preoccupa: "In questo momento il nostro quarto centrale è Luperto, giovane forte e non completamente pronto, ma è di grande prospettiva ed è un prodotto nostro".

Tanti elogi anche all'indirizzo di un giocatore che si sacrifica per la squadra ma che per ora non sta ancora trovando il gol: "Son molto contento di Callejon, che secondo me sta facendo un campionato straordinario, vediamo se comincia a segnare anche in campionato perchè se lo merita". Il tecnico spera di riuscire a portargli fortuna, come successo ad Hamsik, in gol contro il Torino dopo l'augurio del tecnico. "Penso che l'astinenza sia frutto anche di casualità - spiega in seguito - è uno che fa 5 gol in 6 partite in Europa League, segna in Coppa Italia. Ci da una mano importantissima, non possiamo farne a meno in questo momento. Questa diversità di numeri tra le varie manifestazioni mi fa pensare ci sia della casualità".

Sarri torna anche sulla partita contro il Torino vinta per 2-1, analizzando alcune scelte tra uomini e tattiche: "Non ho tenuto fuori Allan per sorprendere i giornalisti, con Valdifiori in campo secondo me avevamo bisogno di un pizzico di fisicità in più e David Lopez che lo poteva garantire. Contro il Torino abbiamo preso dei rischi calcolati, loro hanno un grande possesso palla e giocare sotto ritmo negli ultimi minuti diventa pericoloso. Abbiamo cercato di andare in pressing tre contro tre, era previsto di giocare con gli attaccanti più stretti".

Dopo 6 mesi è arrivato anche il momento di tracciare un primo bilancio personale: "Sono migliorato? Non lo so, un po' meno rigido rispetto a qualche anno fa sono, se questo è un pregio o un difetto non te lo so dire, mi può facilitare il compito. La disponibilità che questo gruppo ha avuto nel mettersi in discussione è stata importante e gratificante".

Tema caldo di questi giorni è la possibile introduzione della moviola in campo, aspetto che potrebbe stravolgere e non poco tanti aspetti del calcio odierno. Sarri, che con la tecnologia ci lavora, glissa, ma ammonisce: "Mi sono interessato molto poco, dipende dal tipo di regolamento che viene fuori, dipende chi ci può ricorrere. Concettualmente e un nì, qualche situazione si può stare tutti i giorni a discuterla. Va studiato bene, senza preclusioni, è un argomento delicato da studiare nella maniera più giusta possibile".

E mentre come sempre aggira le domande di mercato con la solita ironia ("Giuntoli l'ho lasciato stravaccato su una poltrona, non lo vedevo molto impegnato..."), così come l'obiettivo di diventare campioni d'inverno (definito giustamente "titolo virtuale"), Sarri torna sul discorso scudetto, regalando una battuta riguardo al fatto che parlar di tricolore è come una bestemmia: "Io sono toscano e in Toscana si bestemmia abbastanza, e ci sta da parte di noi toscani... Può capitare di tutto nella vita".