Invertire la rotta, alquanto negativa nelle ultime tre trasferte, per tornare a vincere lontano dal San Paolo ed archiviare la pratica secondo posto: queste, alla vigilia della trasferta ostica di Torino, le premesse che ha sottolineato Maurizio Sarri tornando a parlare nella conferenza pregara dopo un lungo periodo di silenzio stampa. Napoli che cerca tre punti decisivi nella corsa al secondo posto, insidiata dalla Roma che avrà a disposizione il turno casalingo contro il Chievo per accorciare ulteriormente sui partenopei. 

Tre trasferte e tre sconfitte dopo, Sarri carica i suoi: "I punti in palio sono sempre gli stessi, saranno due gare determinanti per il secondo posto. Noi abbiamo fatto a questo punto un campionato ottimo o straordinario, ci piacerebbe la seconda. La squadra? Fisicamente sta bene, ma viene da tanti impegni quindi mentalmente c'è un pò di stanchezza. Fisicamente i dati però sono i migliori della stagione, vediamo come starà la testa".

Riguardo gli avversari di domani, inoltre, il tecnico toscano ci tiene a sottolienare, oltre all'importanza della gara, anche lo stato di forma del Torino: "Il Torino è nettamente superiore ai punti raccolti, ha uno dei più bravi allenatori italiani. Ha un gioco particolare, difficile da affrontare, nonostante la classifica è una squadra con grandi motivazioni e l'ha dimostrato ad Udine. Sicuramente possono essere più liberi mentalmente, quindi potrebbero iniziare meglio. Noi dobbiamo far pesare di avere più motivazioni". 

Motivazioni che, in queste ultime gare, hanno fatto la differenza, soprattutto lontano dal catino di Fuorigrotta. L'analisi di tutte le sconfitte esterne parte, però, dal principio e dal gol di Zaza allo Stadium: "Se a Torino avessimo fatto gol all'89' invece di prenderlo, avrebbe cambiato il modo di pensare. E' chiaro che alcuni episodi possano aver tolto entusiasmo, gioia di giocare, ma fa parte del gioco. Anche a Roma non siamo stati fortunati e la squadra prende tutto questo come una ingiustizia".

Successivamente, Sarri si concentra sulla mentalità instaurata alla squadra, che ha permesso al Napoli di diventare la squadra che crea il maggior numero di occasioni da rete ed anche quella che ne subisce di meno: "Questo fa parte della mentalità, non basta fare 89 minuti perfetti in fase difensiva, mentre in attacco può funzionare anche così, con un solo minuto bene. La fase difensiva è migliorata molto, ha fatto passi in avanti, ma c'è qualche momento raro di black-out che abbiamo pagato però caro".

Infine, la chiosa riguarda Higuain ed il suo record, che il tecnico mette ovviamente in secondo piano rispetto agli obiettivi di squadra: "Io sono contento degli obiettivi di Higuain, ma in questo momento io metto davanti a tutto la squadra. Se per raggiungere l'obiettivo, Higuain ne raggiunge uno suo, allora siamo tutti contenti. Il sogno è di vivere il Napoli in Champions, da protagonista mi sembra eccessivo".