Un'estate a dir poco travagliata quella vissuta fino ad oggi dal Napoli di Aurelio De Laurentiis e Maurizio Sarri, che tra malumori di mercato e di ritiro, continua a prepararsi in vista della stagione che verrà. Annata dalla quale i partenopei si aspettano conferme dopo la stagione scorsa fatta di record e soddisfazione, sebbene non siano arrivati successi, e per quanto tale si preannuncia alquanto difficile. Se a questo aspetto si aggiungono inoltre le difficoltà incontrate in questi mesi sul mercato, che hanno mandato all'aria o quasi tutti i piani della dirigenza azzurra, allora gli auspici non sono di certo dei migliori. 

La programmazione, già di per sè balbettante in apertura di annata, si è subito incrinata per le difficoltà di chiudere gli affari che sembravano in dirittura d'arrivo, quelli di Klaassen e di Lapadula. Al contempo si sono aggiunte, come ogni estate, le lamentele da parte dei procuratori che di volta in volta battevano cassa per un rinnovo mai del tutto legittimo, giustificato in cuor loro dalle ottime prestazioni dell'anno precedente. L'incapacità di risolvere fin dalle prime battute tali questioni ha contribuito alla confusione di questi giorni. La ciliegina sulla torta è stata apposta, senza alcun garbo, da Nicolas Higuain, che una volta scoperto il vaso di Pandora riguardo la scarsa progettualità della società partenopea, ha fatto quasi saltare del tutto il banco. 

Sebbene il quadro generale sembrava fornire più ombre che luci riguardo al futuro, ne sono scaturiti giorni di apparente tranquillità e fiducia, attorno alle quali il Napoli ha provato a guardare avanti conducendo con apparente serenità le trattative per Herrera - sogno da sempre di mezza estate e non solo - e Tolisso, che puntualmente hanno soltanto contribuito ad aumentare l'illusione di colpi puntualmente naufragati tra le richieste ed i giochini di due società da sempre alquanto bizzarre. Il Porto prima, ed il Lione non più tardi di ventiquattro ore fa, sembrano essersi prese gioco della dirigenza azzurra, resa vulnerabile e frastornata - nel frattempo - dalla cessione beffarda di Higuain alla Juventus. 

Nella ricerca spasmodica del sostituto del Pipita, sembrano per il momento essersi perse le tracce della lucidità che fino ad oggi sembrava aver contraddistinto le operazioni economiche all'ombra del Vesuvio, con la rincorsa ad Icardi che assomiglia sempre più ad una bomba ad orologeria che potrebbe far perdere al Napoli tempo preziosissimo sia per trovare un sostituto degno di tal nome, perché non può bastare il solo Milik, che per fornire a Sarri i calciatori adatti al proprio progetto tecnico. Già, il campo, che continua ad essere l'aspetto che conta maggiormente per il tecnico del Napoli. Anche in questo caso, però, il mister ha confermato di essere lievemente preoccupato per le modalità con le quali si è sviluppato il ritiro, con i nazionali che sono tornati in ritardo causa europeo ed alcuni tormenti fisici che stanno condizionando la preparazione dei vari Reina, Albiol e Tonelli. 

La fine di luglio, nel frattempo, è alle porte e con sè porterà via il ricordo delle dichiarazioni del tecnico e soprattutto dello stesso presidente che, al crepuscolo dell'ultima gara stagionale al San Paolo contro il Frosinone, annunciava di completare l'organico a disposizione del mister entro l'inizio del ritiro. Ad oggi, i partenopei hanno raccolto più fumo che arrosto, con i due acquisti a bilancio che fanno storcere e non poco il naso ad una piazza alquanto preoccupata dalla baraonda di questi giorni. L'ambiente di certo non è sereno, e l'annullamento della presentazione della rosa prevista per domani a Dimaro, di certo non fa altro che dare adito a tale ansia. 

Pochi giorni separano il Napoli dal rientro alla base di Castelvolturno, con il campionato e la Champions che si avvicinano a grandi passi e che rischiano di mettere ulteriore fretta sui protagonisti, in campo e non solo. Il tempo stringe, la squadra ad oggi è incompleta e Sarri reclama ulteriore pazienza per inserire gli innesti nel suo ingranaggio. E' il segno di un'estate che Sarri, e la tifoseria del Napoli tutta, vorrebbero dimenticare il più in fretta possibile.