Uno scatto che squarcia in due la difesa del Milan. L'apertura illuminante dalla quale nasce il gol di Callejon del 3-2 che spiana la strada al primo successo stagionale. La firma, indelebile, è quella di Piotr Zielinski, centrocampista e mezzala che il Napoli ha a lungo inseguito per volere di Maurizio Sarri. Lungimirante il tecnico azzurro, particolarmente vulnerabile davanti ad uno dei talenti più cristallini messosi in mostra nella passata stagione ad Empoli. Il polacco studia da grande, forse grandissimo, del futuro. 

Le premesse, viste le prime due apparizioni, sono rosee per il domani, che Piotr auspica in maglia azzurra, magari da titolare. Un pezzettino di spazio già ritagliato, tanto altro ancora da guadagnarsi. Tanto il lavoro da svolgere, accanto al compagno di nazionale, ed ora di squadra, Arkadiusz Milik. Fanno coppia i due alfieri della Polonia napoletana, protagonisti nel ritiro della nazionale in attesa delle sfide di questi giorni. Ai microfoni di Sportowefakty la nuova stellina degli azzurri ha parlato della sua estate, tra Napoli, europei e non solo.

"Col Liverpool ci sono stati dei colloqui, non è andata. Sono contento di essere a Napoli, è una delle migliori squadre nella quale trasferirsi all’età di 22 anni. Guardando il loro stile di gioco e le mie qualità, non avrei potuto fare scelta migliore. Adesso sono una riserva, sono arrivato appena da un mese. Qui sono tutti molto forti. Il prezzo del mio cartellino? Da una parte è una bella sensazione sapere che sei stato pagato così tanto, dall’altra cerco di non pensarci, di non avere troppe pressioni. A quanto pare sono reduce da una grande stagione e questa non ha prezzo".

Sa quello che vuole, fermamente, Piotr, al quale gli azzurri hanno accostato una clausola rescissoria da 65 milioni di euro: "Impressionante. Ciò significa che il Napoli si aspetta giochi bene e vuole tutelarsi, così se giocherò bene servirà solo quella cifra per cedermi". L'aspetto economico, tuttavia, è secondario. Ciò che ha convinto Zielinski al trasferimento è stata anche la presenza di Sarri in panchina: "Mi voleva già a gennaio quando ero ad Empoli, ma ho scelto di concludere lì la stagione. Quando ci siamo incontrati in estate, l’allenatore mi ha abbracciato calorosamente e mi ha detto che non vedeva l’ora di ritrovarmi dato che sarei potuto arrivare prima a Napoli. Sarri apprezza le mie capacità, è un grande allenatore e sono contento di poter lavorare ancora con lui".

Dal tecnico ai compagni di squadra, rivali per una maglia da titolare: "Hamsik e Allan? Io credo nelle mie capacità. Hamsik è uno dei migliori centrocampisti del campionato italiano, Allan è un giocatore importante, dovrò lavorare in allenamento e sfruttare ogni occasione. Non sono preoccupato. Col tempo potrò diventare anche io un titolare. A Napoli come a casa? Sarà facile ambientarmi, conosco già lo stile di gioco, l’intero staff tecnico. Ho accettato subito, questa squadra è perfetta per me. Si gioca un calcio tecnico".

Infine, una battuta riguardo il clima non sempre celestiale che si respira in città: "Le rapine? Spero non capiti anche a me. Non ho paura di camminare per Napoli, bisogna godersi la vita e non nascondersi in appartamento. Spesso, con amici e la fidanzata, sono uscito a cena fuori con Milik. A fine serata il cameriere non vuole farci pagare, sono tutti cordiali con noi".