Uno sguardo al passato, nella speranza di non commettere più gli errori già fatti. Uno al presente, dove il Napoli ha deciso di puntare forte, al massimo, con una serie di roboanti acquisti che consentirà a Sarri di potersi giocare al meglio le tre competizioni stagionali. L'ultimo scorcio, infine, verso il futuro, per confermare e consolidare una rosa che, in quei titolarissimi che lo scorso anno sono scesi in campo praticamente sempre, ha consentito ai partenopei di agguantare un clamoroso quanto meritato secondo posto. 

Spazio dunque al capitolo rinnovi, quanto mai scabroso e ricco di insidie dopo un'estate vissuta tra più bassi che alti, con le grane Koulibaly ed Insigne che hanno fatto seguito alla vicenda legata al Pipita Higuain. Inevitabile, nel calcio d'oggi, che dopo una stagione di successi di squadra e personali i procuratori degli stessi calciatori che hanno contribuito alla cavalcata stagionale abbiano battuto cassa. La società napoletana, in questo caso, si è fatta cogliere di sorpresa, non anticipando i tempi sugli stessi cautelandosi, non riuscendo ad evitare polemiche e baruffe da bar in piena estate caldissima. Aspetto che, qualora il Napoli decidesse di crescere ulteriormente, andrà affrontato - di petto - quanto prima nelle prossime stagioni. 

Commessi però gli errori si passa, adesso, all'obiettivo di rinnovare il contratto attorno ai quali potrebbe scatenarsi un'asta tra un anno o poco più: si parte proprio da Koulibaly, passando per Elseid Hysaj, Dries Mertens, Ghoulam, Gabbiadini ed infine Insigne. Situazioni diametralmente opposte, alcune di facile risoluzione, altre decisamente più in salita. Il Napoli ha imparato dagli errori precedentemente effettuati con l'attaccante argentino e per evitare altri scippi - legittimi, ma brucianti - ha apposto su ogni contratto con annessa clausola rescissoria il vincolo che quest'ultima è valevole solo per le società estere. Detto ciò, si passa ai singoli casi. 

In odore di firma - Chi sembra ad un passo dal siglare l'accordo con il sodalizio campano è Elseid Hysaj, che al pari del compagno di reparto Koulibaly firmerà per i prossimi anni. Per quest'ultimo è pronto un contratto da top player - almeno per quanto riguarda i parametri azzurri - di 2.2 milioni a stagione, con clausola fissata a settanta milioni (il messaggio al Chelsea, insomma, è forte e chiaro). Per l'albanese ex Empoli, arrivato per una cifra irrisoria rispetto al suo valore, invece il tetto per strapparlo alle pendici del Vesuvio sarà inferiore di circa venti milioni (!). 

A metà strada - Nel mezzo del cammin di Giuntoli ci sono invece i casi di Mertens - che ha già accettato di firmare da tempo - ma che deve ridiscutere l'offerta causa cambio agente. Non dovrebbero sorgere problemi, nonostante un leggero aumento delle richieste fatte poco tempo fa. Stesso dicasi per Faouzi Ghoulam, che allettato dalle sirene parigine e non solo, sembra leggermente distratto in questo inizio di stagione: il rinnovo, come nel caso di altri compagni, arriverà per rasserenare l'animo dell'algerino e fargli tornare la giusta concentrazione. Discorso diverso invece per Gabbiadini, che prolungherà il contratto soltanto formalmente, a margine di un'estate che lo ha visto spesso con un'altra tonalità di maglia rispetto a quella azzurra. Il tutto senza considerare il capitolo legato ad Albiol: non è e non sarà mai un problema di offerta, ma la permanenza in Italia dell'ex Real spetterà soltanto a lui ed alla sua voglia di tornare a casa nella penisola iberica. 

Dulcis in fundo - Resterà a quel punto da risolvere soltanto la questione Insigne. Il talento di Frattamaggiore, al netto di una richiesta spropositata di aumento, continua a tentennare davanti all'offerta di De Laurentiis di 3 milioni - più bonus - a stagione. Le prime prestazioni stagionali del Magnifico sembrano tutt'altro che legittimare tale richiesta, formulata nel momento peggiore possibile per la società partenopea - per tempi, modi e numeri -. Il lunghissimo tira e molla che si preannuncia all'orizzone rischia, seriamente, di compromettere un rapporto che non più tardi di qualche mese fa sembrava essere saldo e futuribile. Decisiva e fondamentale sarà la voglia del calciatore di limarsi l'ingaggio e preferire di scrivere la storia con la maglia del proprio cuore rispetto a rimpinguare il proprio conto bancario. Ai posteri l'ardua sentenza.