Testa alle Aguias ed al ritorno della Champions League in casa Napoli, che prova ad archiviare e non dare molto risalto all'appannamento fisiologico che cinque partite nel giro di venti giorni stanno portando. E' il momento di tener duro, di concentrarsi ulteriormente ed evitare cali di tensione che mercoledì sera potrebbero compromettere - o quantomeno rendere più difficile - il cammino europeo degli uomini di Maurizio Sarri, in netta discesa dopo il successo brillante di Kiev nella prima giornata. 

Motivo per il quale il tecnico toscano, a partire da oggi, terrà tutti sulla corda in vista della sfida del San Paolo contro il Benfica. Vincere aiuta a vincere ed il successo ottenuto in terra d'Ucraina mette il Napoli in condizione favorevole rispetto ai portoghesi, che al San Paolo arriveranno con la necessità di strappare quantomeno un punto dopo il pareggio beffardo della prima giornata. Occasione quindi, per i partenopei, di allungare ulteriormente in classifica, magari a più cinque con un'altra vittoria, sulla diretta rivale per il primato.

Entrambe le squadre sono reduci da un periodo positivo e da vittoria per 2-0 nei rispettivi campionati. Tanti i motivi per temere il Benfica di Rui Vitoria, abile nello sfruttare gli spazi che concedono gli avversari e di creare superiorità sull'esterno con Pizzi e Salvio su tutti. Sarri è consapevole delle potenzialità dei lusitani, ma anche delle tantissime opportunità che offrono i portoghesi quando si sbilanciano in avanti, lasciando fin troppi spazi alla mercè delle ripartenze avversarie. Discorsi da studiare, analizzare ed approfondire in queste sessanta ore che separano gli azzurri dal match. 

Vincere a Fuorigrotta significherebbe apporre un altro mattoncino sul discorso qualificazione alla fase ad eliminazione diretta, obiettivo dichiarato dalla formazione campana, oltre a porsi in posizione di notevole vantaggio per giocarsi il primo posto e di fiducia verso il secondo ciclo di ferro che inizierà dopo la sosta per le nazionali: portarsi a sei punti vorrebbe dire non avere l'assillo della vittoria nei prossimi incontri, potendo gestire e centellinare le energie al meglio senza dare preferenza ad una competizione piuttosto che ad un'altra.

Torna la Champions all'ombra del Vesuvio, che manca dalla notte infelice contro l'Arsenal: è tempo di mostrare la faccia giusta, quella cattiva e vogliosa di proseguire la marcia nel modo migliore possibile.