Pronti, via. Torna la Serie A e lo fa con il botto nel primo anticipo delle 15, dove al San Paolo di Napoli per sfidare i partenopei padroni di casa arriva la Roma di Luciano Spalletti. Quattordici punti per chi difenderà e proverà a sfruttare il fattore campo, tredici - uno in meno - per chi vorrà insinuare un dubbio in più nelle certezze - tante, a detta dello stesso tecnico giallorosso - della squadra campana. Sfida che si preannuncia bella ed emozionante, con il primo atto tra i due toscanacci che è andato al tecnico di Certaldo, al quale non riuscì nonostante quel gol di Nainggolan nel finale di coronare la rimonta e scavalcare il Napoli al secondo posto. 

Gara mai banale quella del "derby del sud", quello delle tifoserie gemellate di un tempo, il cui calore si mescolava dando una tonalità particolare all'ambiente circostante, quasi unico. Oggi è leggermente diverso l'approccio al match, fatto di ansia e paura, di tensione e - soprattutto - prevenzione. Al San Paolo mancherà l'apporto della fazione giallorossa del tifo, una sfida monca che all'ombra del Vesuvio decreterà - seppur non in maniera definitiva - la prima antagonista della Juventus capolista che vuole abbozzare la prima fuga stagionale. 

Sfida di stili, simili, per concezione del calcio e della vita. Entrambi sfrontati, votati all'attacco sì, ma anche all'equilibio, parte fondamentale di un insieme vincente che non sempre Napoli e Roma riescono ad avere. Da un anno a questa parte, però, chi sembra sulla strada migliore sembrano essere proprio i partenopei di Sarri, maggiorente uniti nelle difficoltà e - oltremodo - nelle sbandature sempre meno frequenti. Di contro, una Roma che sul finire del primo ciclo di ferro sembrava essere uscita da quel tunnel negativo che l'aveva vista soffrire e non poco in Italia come in Europa, raccogliendo misere figure a Praga e a Torino contro i granata. Spalletti cerca la quadra di un cerchio che stenta a chiudersi - in trasferta più che all'Olimpico - cosa che invece a Fuorigrotta i tifosi sono stati abituati a vedere, in lungo ed in largo: motivo per il quale la bilancia penderà a favore di chi difende casa, dove ha conquistato fin qui quattro successi - Milan, Bologna, Chievo e Benfica - in altrettanti incontri. 

Fattore infortuni

Milik, dopo il gol del 2-1 al Bologna - Foto Getty Images
Milik, dopo il gol del 2-1 al Bologna - Foto Getty Images

Albiol e Milik da una parte, Strootman e Bruno Peres dall'altra, con Nainggolan nemmeno al meglio. Sul piatto della bilancia del match peseranno le assenze per infortunio dall'una come dall'altra parte. Chi era però a conoscenza della situazione che andava ad affrontare - e si sarà cautelato per tempo - è Sarri, che rispetto a Spalletti ha avuto qualche giorno in più per guardare alla formazione, all'assetto e alle contromisure da adottare. Per i giallorossi, invece, i due fulmini a ciel sereno sono arrivati ieri nella seduta di rifinitura: le assenze del terzino brasiliano e del mediano olandese sconquassano i piani, rendendo ancor meno stabili le certezze della squadra capitolina. 

Lorenzo e Manolo, a voi il Napoli

Il momento del riscatto. Quello nel quale chi per un motivo, chi per un altro, Manolo Gabbiadini e Lorenzo Insigne saranno chiamati quest'oggi a prendere per mano le redini dell'attacco del Napoli e trascinarlo sulle proprie spalle. Il peso della popolarità, dell'importanza del ruolo da ricoprire dovrà diventare affaire da tutti i giorni soprattutto per il bergamasco, che da qui a gennaio - almeno - non avrà l'assillo di doversi giocare il posto da titolare con il polacco, bensì quello forse più ingombrante di non farlo rimpiangere per movimenti e finalizzazione. Insomma, il Napoli si riscoprirà quasi dipendente dal duo italico d'attacco, nella speranza della tifoseria partenopea che già da oggi il vento alle spalle di Insigne e Gabbiadini possa cambiare. 

 Gabbiadini e Insigne dopo il gol del partenopeo reduce dall'infortunio al ginocchio - Foto Getty Images

Le scelte di Sarri

Fuori Albiol, per il quale si è scelto di non forzare la mano e attendere la sfida contro il Besiktas, Sarri confermerà Maksimovic al centro della difesa assieme a Koulibaly. Non dovrebbe subire cambiamenti particolari il resto dell'undici, con Reina tra i pali ed i soliti terzini Hysaj e Ghoulam ai lati dei suddetti centrali. Allan torna titolare dopo le fatiche polacche di Zielinski, con Jorginho in cabina di regia ed Hamsik dal lato opposto. Callejon non manca mai sulla destra, e farà terzetto con Gabbiadini centravanti e Insigne a sinistra, favorito su Mertens che giocherà in Champions. 

L'undici titolare

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Gabbiadini, Insigne. All: Sarri.